La Rotonda, icona palladiana: le origini
Villa La Rotonda nasce dall’incontro tra due grandi menti: il genio creativo di Andrea Palladio e la visione raffinata del nobile vicentino Paolo Almerico. Quest’ultimo, nel 1565, affidò all’architetto il compito di progettare una dimora straordinaria, da erigere su un colle alle porte di Vicenza. Il risultato è una Villa che trascende i confini della semplice residenza di campagna. La Rotonda è un vero e proprio tempio dedicato all’uomo cinquecentesco, un’opera che incarna alla perfezione l’ideale rinascimentale di armonia e proporzione. Villa La Rotonda è conosciuta in tutto il mondo come l’esempio più celebre di Villa Veneta a pianta centrale, un’icona dell’architettura universale. La sua perfetta simmetria e l’armonia con il paesaggio circostante la rendono un’opera senza tempo.
Né Palladio né Almerico videro la Rotonda completata: alla morte dell’architetto nel 1580 subentrò nella direzione del cantiere Vincenzo Scamozzi (1548-1616), suo discepolo e progettista raffinato. Sua è l’aggiunta della lunga barchessa lungo il viale di accesso alla villa e il completamento della cupola, non più semisferica come nel progetto palladiano, bensì con una volta ribassata con oculo centrale ispirata al Pantheon di Roma.
Alla morte di Paolo Almerico nel 1589 la villa passò al figlio naturale Virginio, che la tenne solo per due anni prima di cederla ai fratelli Odorico e Mario Capra: nel 1605 si conclusero i lavori di costruzione.
La famiglia Capra, stirpe di nobili vicentini, conservò la villa fino agli inizi dell’Ottocento. Dal 1818 Villa Almerico Capra subì diversi cambi di proprietà, venne danneggiata durante gli assalti austriaci del 1848 a Vicenza e più volte restaurata, fino all’acquisto da parte della famiglia Valmarana nel 1912.
La Rotonda è un’icona di fama mondiale, ma per i Valmarana anche una casa. Il conte Andrea Valmarana la acquistò in pessimo stato nel 1912, abitandola con la famiglia nei mesi estivi fino agli anni ‘70. Durante la Seconda guerra mondiale fu parzialmente occupata dai Tedeschi e danneggiata dallo scoppio delle numerose bombe cadute nelle vicinanze. Nel 1994 è arrivato il prestigioso riconoscimento dell’UNESCO, primo monumento palladiano ad essere dichiarato Patrimonio dell’Umanità, seguito dal sito “La città di Vicenza e le ville del Palladio in Veneto”.
Il progetto del restauro architettonico
La Filippo Giustiniani & Partners srl creata dall’ing. Filippo Giustiniani e dall’arch. Barbara Villari trent’anni fa, durante il corso dei lavori di restauro delle facciate di Villa Capra detta La Rotonda di Andrea Palladio a Vicenza, suggerì al responsabile della Fondazione La Rotonda, il Conte Nicolò Valmarana, di partecipare al bando PNRR Componente M1C3 Turismo e Cultura 4.0 Investimento 2.3 “Programmi per valorizzare l’identità dei luoghi: parchi e giardini storici”, che aderì con entusiasmo. Filippo e Barbara coinvolsero fin da principio l’architetto Giuseppe Rallo, grande conoscitore di giardini storici e del loro recupero e la dottoressa Annachiara Vendramin, esperta conoscitrice di botanica. In breve tempo fu ideato e sviluppato un progetto d’insieme sulla base delle indicazioni generali del bando che inglobavano tre macro-argomenti:
- Componente vegetale
- Componente architettonica
- Componente di valorizzazione e comunicazione
Il progetto preliminare può essere così sintetizzato:
1) Restauro del bosco sul fianco ovest della collina su cui sorge la villa;
2) Consolidamento del muro di confine del bosco verso ovest pericolante che funge da muro
di contenimento del parco in quella zona;
3) Recupero delle vedute paesaggistiche dalle facciate della villa in particolare di quella
verso ovest;
4) Realizzazione di sentieri di visita nel bosco;
5) Recupero archeologico della vecchia cedraia posta sul lato ovest ed appoggiata al muro
di contenimento della cantina;
6) Restauro dei vialetti e spiazzi in particolare quello a protezione delle antiche cantine e
scale di accesso attualmente in lastroni di cemento degradato e fessurato;
7) Restauro del portale d’ingresso della villa;
8) Restauro della statuaria, in particolare sul viale di ingresso;
9) Miglioramento dell’accesso alle persone con disabilità;
10) Consolidamento del muro di contenimento ingresso principale alla villa;
La domanda ottenne una collocazione di primissimo livello rispetto alle domande presentate (11° su oltre 1000 domande). Nella fase cantieristica, e in particolar modo durante la campagna rilievi archeologici, sono emerse le fondazioni della facciata della cedraia che avevamo ipotizzato potesse essere collocata a nord-ovest della villa sulla base della presenza di mensoloni in pietra di trachite inseriti nella parte alta del muro di contenimento della cantina interrata.
Il restauro paesaggistico del Boschetto
Il progetto di restauro paesaggistico del giardino della Rotonda è un progetto conservativo, filologico, che consentirà la fruibilità del parco in sicurezza e con un’attenzione particolare all’inclusività. In particolare, gli interventi sono stati rivolti al ripristino delle viste, per ricomporre i cannocchiali prospettici, occultati dal boschetto ad ovest e dal viale di faggi ad est che ha interrotto il rapporto visivo tra la villa e il paesaggio agricolo. A tal fine il boschetto, di origine fine ottocentesca, con un’estensione di oltre un ettaro, è stato censito (circa 250 alberi) e classificato dal punto di vista botanico dei suoi esemplari arborei. Ne è emerso che numerose sono le specie esotiche quali il Bagolaro americano (Celtis occidentalis), la Gledischia triacantos e al Dyospiros virginiana, molto apprezzate nei parchi di fine Ottocento. Ad accompagnare queste specie un boschetto naturalizzato di Acero campestre, Tiglio, Olmo, Frassino e Robinia, cresciuti spontaneamente accanto agli esemplari del giardino: alcuni Platanus x hispanica, di quasi 6 m di circonferenza, e il grande Cedro deodara, che il progetto di restauro cercherà di valorizzare con oculate potature, sostegni, e creazione di opportuni punti sosta. Al censimento è seguita un’indagine fitopatologica visiva necessaria per determinare il loro stato di salute; le prove strumentali, con analisi tomografiche e di trazione, sono state di supporto per determinare la loro propensione al cedimento. Sono quindi stati abbattuti gli alberi più pericolosi ed eseguiti gli interventi di potatura e cura necessari per la riqualificazione del bosco e la loro messa in sicurezza. Un boschetto che ora si presenta più facilmente percorribile, che consente di traguardare lo sguardo verso la villa e gli episodi architettonici di pregio che lo compongono, quali la cedraia con il ninfeo. In cui le piante possano crescere senza competizione, in una situazione più favorevole dal punto vista dell’irraggiamento solare e dell’areazione e in cui sottobosco originario, ricco di numerose specie spontanee, possa rimanere inalterato. Le grandi radure, di cui era composto fin dall’origine il bosco, sono state ripristinate e riqualificate dal punto di vista della biodiversità introducendo grandi macchie di arbusti e bulbi primaverili (narcisi, iris, crocus) che nel tempo naturalizzeranno. Le macchie di arbusti più prossime ai percorsi saranno composte da specie particolarmente stimolanti ai sensi per consentire una maggiore accoglienza alle persone con disabilità psichiche e sensoriali. Il viale di Faggi, realizzato nella fine degli anni 90 del Novecento, presente in prossimità della villa ad est, attualmente in cattivo stato fitopatologico, verrà rimosso- ad esclusione di alcuni esemplari più sani che verranno rimpiantati nel parco-per ricomporre quindi la visuale originaria tra la villa e il paesaggio agricolo.
Un paesaggio agricolo le cui tracce sono ancora visibili osservando il viale a sud, a confine della campagna, di gelsi centenari, che ora verranno potati, curati e integrati con gli esemplari mancanti.
Infine, terminati i lavori di restauro del ninfeo, realizzato in epoca scamozziana ( Vincenzo Scamozzi è stato un architetto e scenografo italiano rinascimentale della Repubblica di Venezia), verrà restaurato lo spazio che ancora nel catasto napoleonico veniva indicato come cedraia, collocando delle piante di Prunus subhirtella autumnalis che, opportunamente sagomate, rievocheranno l’antica pergola a mezz’arco di cui ancora si vedono gli alloggiamenti al di sopra dello stemma della famiglia Capra. Alcuni vasi di agrumi verranno posizionati lungo il ninfeo per ricordare l’antica funzione di questo sito.
Il Progetto Educational
Villa La Rotonda, con il suo giardino e il boschetto romantico saranno da oggi al servizio dell'attività scolastica: uno strumento rivolto alla funzione educativa e culturale, con un affaccio etico sull’ormai imprescindibile questione ambientale. Tante attività le didattiche pensate per le nuove generazioni, puntando quindi all’accrescimento di una cultura rivolta alla tutela paesaggistica. Per questo è stato creato un catalogo guida che, grazie ad una grafica facile e immediata, permette di individuare quale, tra i diversi percorsi proposti, risulta più consono al proprio progetto formativo. È grazie all’Unione Europea e ai fondi del PNRR che si è potuto procedere all’ideazione di questa innovativa proposta didattica, attività formativa che entra per la prima volta nella storia della Rotonda.
Il Conte Nicolò Valmarana, proprietario della Villa ha raccontato: Grazie ai recenti restauri sostenuti dal PNRR, potremo ammirare ancheAbbiamo creato questo catalogo guida per presentarvi tutte le opportunità? educative e didattiche che Villa La Rotonda e i suoi giardini hanno ideato per le scuole perché siamo fermamente convinti che educare alla bellezza, all’architettura, alla storia e alla natura sia fondamentale per la crescita culturale e psicologica dei ragazzi.
I viaggi d’istruzione e le uscite didattiche rappresentano un’occasione preziosa: socializzando e divertendosi si impara meglio. E di più. Ancora meglio se immersi nella natura e nella bellezza”. il rinnovato Boschetto Romantico dell’Ottocento. Questo spazio verde, che circonda la Villa, offre un’opportunità unica per approfondire la storia e il contesto naturalistico di questo luogo straordinario. Un dialogo continuo tra architettura, natura e storia.
L’offerta didattica e? pensata appositamente per la programmazione scolastica. Nel corso della visita al bene storico gli studenti potranno acquisire nozioni storiche, artistiche, culturali, ambientali e paesaggistiche, attraverso le visite svolte da operatrici didattiche appositamente formate dalla Villa stessa. Oppure essere protagonisti di alcune attività laboratoriali che permettono lo sviluppo e l’acquisizione di abilita? e competenze artistiche, storiche e naturalistiche. L’offerta didattica e? stata divisa per percorsi tematici, fasce d’età e modalità di fruizione.
Il progetto di comunicazione
Amplificatore Culturale è un'agenzia specializzata in progetti di comunicazione, promozione e sviluppo del territorio attraverso la partecipazione e il coinvolgimento diretto del pubblico, la costruzione di reti e sinergie, l’utilizzo del design thinking e un mix tra strumenti digitali e analogici. Fondata nel 2010, è specializzata nell’ambito sociale e culturale dopo anni di fondamentale esperienza in ambito associativo.
Proprio in virtù di questa peculiarità è stata selezionata per curare quella parte di progetto in cui il bando del PNRR esprime 3 obiettivi fondamentali:
Ridurre la distanza percepita da Vicenza e i vicentini verso la Rotonda e viceversa, facendo leva sul giardino come elemento naturale che assicura maggiore accessibilità a tutte e tutti, nessuno escluso, attraverso il coinvolgimento delle associazioni locali e, più in generale, enti del terzo settore con finalità culturali e sociali e favorire rapporti di collaborazione attraverso il Giardino con Villa la Rotonda.
Proporre momenti di networking tra operatori del settore turistico, istituzioni ed enti e proprietari di villa con giardini per essere fonte di ispirazione e crescita.
Aprire il giardino restaurato della Villa alle scuole di ogni grado, dalle elementari alle università, quelle straniere incluse.
Da qui ne sono derivate le azioni di progetto.
La prima è stata la progettazione e organizzazione di 5 momenti conviviali e informali in Barchessa, ai quali sono stati invitati tanti dei protagonisti della vita culturale e “del sociale" di Vicenza e provincia. Più di 90 i rappresentanti di altrettante realtà del territorio coinvolte a cene durante le quali si è avuta occasione di tessere importanti relazioni interpersonale e discusso della possibilità di organizzare iniziative negli spazi restaurati del giardino. Ne sono già scaturiti progetti concreti, ad esempio con il CNA Vicenza, e varie progettualità in previsione dell’anno prossimo. Un processo lento e graduale che già sta dando i suoi primi frutti.
Il convengo del 25 Ottobre è invece la punta dell’iceberg di un lungo percorso che permetterà di riunire negli spazi della Barchessa, alcune figure di assoluto interesse: dal direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio, Guido Beltramini; a Erika Skabar, architetta paesaggista nota soprattutto per il suo progetto visionario realizzato a Trieste avente come intervento l’oleodotto che attraversa la città. Da Judith Wade consulente, imprenditrice e operatrice turistica che ha colto l’importanza e l’opportunità data dai giardini italiani, dal Conte Nicolò Valmarana, proprietario de La Rotonda ai “colleghi” Conte Sigurtà e Conte Pizzorni che porteranno visioni diverse, di gestione e impresa, legata ai propri giardini.
A fine settembre, invece, grande successo ha riscontrato il primo Open Day della didattica, mai organizzato fin d’ora a Villa La Rotonda. Oltre 200 tra insegnanti, maestre e maestri, professori e professoresse, hanno partecipato e visitato il Giardino in corso di restauro: soprattutto hanno scoperto il catalogo di offerte didattiche che, anch’esso per la prima volta nella storia, è stato progettato e promosso dalla Rotonda con Amplificatore Culturale, grazie al contributo del PNRR.
Per le università Americane e i loro studenti di architettura è invece in programma per il 6 novembre, una visita guidata: occasione unica per i progettisti del futuro di osservare le maestranze di primo livello che stanno ultimando il restauro del giardino.
Villa La Rotonda: una nuova app per una visita guidata personalizzata grazie all’intelligenza artificiale
In occasione della riqualificazione dei giardini, la Fondazione La Rotonda S.r.l. presenta l’innovativa app per Villa La Rotonda, sviluppata da Voler.ai, il nuovo progetto di intelligenza artificiale di Lino’s & Co S.r.l.L’app offrirà percorsi audio personalizzabili in base agli interessi e alle esigenze di ciascun visitatore. Sempre grazie all'intelligenza artificiale, sarà inoltre possibile soddisfare curiosità specifiche tramite un chatbot interattivo. Utilizzando la nuova app sarà possibile esplorare la Villa accompagnati direttamente dalla voce di Palladio o di altri illustri protagonisti come la Contessa Giustina Galvagna in Valmarana che l’ha abitata alla fine dell’800 e potrà svelare tutti i segreti dei giardini. Con mappe interattive e percorsi su misura, i visitatori potranno esplorare autonomamente le ricchezze botaniche, storiche e architettoniche di Villa La Rotonda. Disponibile per dispositivi Apple e Android, l’app prevede aggiornamenti costanti per arricchire e migliorare l’esperienza nel tempo.
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