L’Italia sembra non voler considerare le indicazioni dell’Europa.

Vaillant lancia un alert insieme a Assoclima e Assotermica

  Ambiente, Sicurezza e Trasporti  

Tra la politica europea saldamente ancorata al Green Deal e quella Italiana, che sembra disconoscerlo, il mercato del comfort domestico è in forte difficoltà. L’Italia sembra non voler considerare le indicazioni dell’Europa.

Nei giorni scosi, presso la sede milanese di Vaillant Group Italia, Vaillant, insieme a Assoclima ed a Assotermica, ha lanciato l'alert: Il nostro Paese rischia di farne le spese.

In un momento storico cruciale, da molti definito il “decennio decisivo per la transizione energetica”, il settore del comfort domestico è chiamato a rispondere con fermezza alle sfide improrogabili che definiranno il futuro e la direzione diun’intera filiera.

Il contesto attuale, caratterizzato da non poca incertezza normativa e legislativa - dall'introduzione delle nuove direttive europee (es. Case Green) all’avvio della nuova legislatura europea e del nuovo Clean Industrial Deal, fino all’imminente manovra finanziaria che prevede un riordino delle detrazioni fiscali - comporta la necessità, per i principali player del comparto, di fare chiarezza e mostrare unità. Fondamentale quindi definire una strategia chiara e condivisa per garantire un futuro competitivo a un settore altamente strategico per l’economia nazionale.

L'AD di Vailant, Gherardo Magri, insieme ai Presidenti Giuseppe Lorubio e Maurizio Marchesini, rispettivamente a capo delle Associazioni Assotermica e Assoclima, federate ANIMA Confindustria, ha inviato un segnale forte ai decisori politici.

I tre dirigenti hanno offerto un contributo significativo al dibattito legislativo, con l’ambizione di favorire l’elaborazione di politiche che tengano maggiormente conto delle esigenze del mercato e dei cittadini.

Giuseppe Lorubio di Assotermica ha detto: Oggi rappresentiamo un’industria nazionale seconda a nessuno in Europa e nel mondo. Al decisore politico chiediamo di partire da questa consapevolezza, che è anche una responsabilità comune. L’industria ha tutto l’interesse a cavalcare la transizione energetica, ma deve poterlo fare in uno scenario in cui vi sianomeno annunci di piani strategici ‘mirabolanti’ e maggiore stabilità. La direttiva Case Green e le linee guida condivise dalla Commissione Europea stabiliscono l'obbligo di cancellare dal 2025 gli incentivi all’installazione di nuove caldaie alimentate da combustibili fossili, a meno che non siano parte di sistemi ibridi. Tuttavia, considerando che, ad oggi, la caldaia rimanel’unica tecnologia in grado di soddisfare in Italia i requisiti di risparmio energetico stabiliti dall’Europa, il suo ruolo ontinuerà a essere rilevante ancora a lungo. Ai decision maker chiediamo quindi di sostenere e incentivare un approccio multitecnologico e multienergetico.

Pur riconoscendo la volontà della Commissione Europea di rendere le direttive più concrete, i tre esponenti sottolineano quanto ancora resti da fare per coniugare gli obiettivi ambientali con le specificità del Paese, senza ridurre e anzi rafforzando dei piani di incentivazione solidi. Questo per preservare la leadership italiana e al contempo non imporre aicittadini oneri eccessivi legati all'adeguamento degli impianti domestici, considerato che un edificio su due in Italia rientra ancora in classi energetiche molto basse (F e G1).

Marchesini, Assoclima ha aggiunto: Il nostro messaggio ai legislatori è chiaro. È fondamentale ridurre ancor di più i costi di gestione delle pompe di calore elettriche, una tecnologia chiave per raggiungere gli obiettivi di efficientamento energetico stabiliti dal PNIEC, intervenendo sul divario tra il prezzo del gas e dell’energia elettrica, soprattutto da fonti rinnovabili. È vero che, con il Clean Industrial Deal, la Commissione Europea sta delineando una direzione più concreta per costruttori e mercato. Tuttavia, guardando all’Italia, è anche necessario investire maggiormente nell’elettrificazione per ridurre ilrischio di dipendenza tecnologica da altre aree del mondo e rafforzare così un'industria dalle enormi potenzialità.

Il futuro del riscaldamento domestico richiede una pianificazione a medio termine, che bilanci l’introduzione di innovazioni come le pompe di calore, ma che integri anche le tecnologie esistenti, come le caldaie, in un percorso di transizione graduale, sostenibile e coerente.

Lo stesso Magri di Vaillant Group Italia, ha sottolineato: I decisori politici dovrebbero snellire la burocrazia e concentrare maggiormente la propria attenzione sul garantire stabilità, anche per far fronte all’avvento dei competitor extraeuropei che, sempre più, si stanno facendo strada nel nostro mercato. Fondamentale sarà preservare il ruolo cruciale del nostro settoree garantire ai cittadini eque opportunità di accesso alle tecnologie più efficienti con costi sostenibili, contrastando il fenomeno della cosiddetta povertà energetica. Per quanto concerne noi, Vaillant è pronta a proseguire su questa strada e a continuare a sviluppare soluzioni sempre più performanti e sostenibili come le pompe di calore e le caldaie di ultimagenerazione.

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