La gratitudine in natura. Se ne parla al Festival della Mente
Sarzana: Festival della Mente, XXI edizione
Nell’ambito della XXI edizione del Festival della Mente sono previsti tre appuntamenti permettono di riflettere su come la natura possa essere l’origine del rendere grazie.
Il primo festival dedicato alla creatività e alla nascita delle idee, diretto da Benedetta Marietti e promosso dalla Fondazione Carispezia e dal Comune di Sarzana, si terrà dal 30 agosto al 1 settembre e quest’anno avrà come tema proprio la gratitudine.
Si parte con La gratitudine dei luoghi, in programma venerdì 30 agosto alle 18.30 al Teatro degli Impavidi, un dialogo tra l’esperto di colture arboree Giuseppe Barbera e la scrittrice Nadia Terranova. Accompagnati dagli acquerelli di Michele Tranquillini - che prendono vita via via nel corso dell’incontro - intraprenderanno una riflessione sul rapporto tra uomo e natura, sui luoghi che ci circondano e sui sogni e sentimenti che possono nascere da questo incontro. Un viaggio tra aria, acqua, terra e fuoco, protagonisti di tutte le cosmogonie e in particolare di quelle che riguardano la Sicilia: da Empedocle e il suo sandalo fino ad arrivare all’Etna. In quest’isola fatta di paesaggi lavici e attività eruttiva, la terra, il vento e il mare sono in continua relazione con il fuoco.
Giuseppe Barbera è stato professore ordinario di Colture arboree all’Università di Palermo. Fa parte del Consiglio scientifico dell’Osservatorio nazionale del paesaggio rurale. Tra le sue pubblicazioni, Abbracciare gli alberi (2017), Il giardino del Mediterraneo (2021) e Agrumi. Una storia inedita (2023), usciti per il Saggiatore.
Nadia Terranova ha pubblicato, tra gli altri: Il segreto (illustrazioni di M. Cerri, Mondadori, 2021; Premio Andersen 2022; Premio Strega ragazze e ragazzi 2022); Trema la notte (Einaudi, 2022); Scintilla (illustrazioni di M. Di Giorgio, Mondadori, 2024). Per i tipi di Humboldt Books è uscito a fine giugno Etna. La lingua del fuoco (con S. Graziani).
Michele Tranquillini, illustratore, collabora con quotidiani, riviste e studi di architettura e design, realizzando mappe e reportage di viaggio, video e performance dal vivo.
Domenica 1 settembre alle 11.45, al cinema Moderno, si svolgerà il secondo appuntamento sul tema natura-gratitudine: nel dialogo dal titolo Gratitudine ad alta quota l’alpinista Nives Meroi e l’antropologa Irene Borgna cercheranno di comprendere quale sia il vero significato di un’arrampicata e di come la conquista di una vetta sia in grado di accendere un profondo sentimento di umanità, un’ode alla vita e alla sua semplicità.
Irene Borgna si trasferisce dal mare alle Alpi Marittime dopo la laurea in filosofia e il dottorato in antropologia alpina. Oggi vive e lavora in montagna e scrive di montagna. Ha pubblicato ll pastore di stambecchi (Ponte alle Grazie, 2018), Sulle Alpi (Editoriale Scienza, 2020), Cieli neri (Ponte alle Grazie, 2021), Manuale per giovani stambecchi (Salani, 2022).
Nives Meroi è tra le più forti alpiniste della storia. Ha salito le grandi classiche delle Alpi e affrontato spedizioni in Sud America, Himalaya e Karakorum. Con il marito Romano ha scalato per la prima volta in cordata tutti i quattordici Ottomila senza bombole d’ossigeno, climbing sherpa e campi prefissati. Ha pubblicato con Rizzoli Non ti farò aspettare (2015) e Il volo del corvo timido (2020); con Fabbri Sinai (con V. Mancuso, 2017); con Skira Montagne. I giganti della terra (2021).
Domenica 1 settembre alle 21.15 salirà sul palco di piazza Matteotti lo scrittore Fabio Genovesi, il quale rifletterà sul profondo, e ormai desueto, gesto di rendere grazie nell’incontro L’eterna grazia del render grazie. Lungo le strade, in mezzo ai boschi, accanto alle croci e a ridosso degli incroci, in cima ai monti e in affaccio sul mare, dovunque l’uomo passi restano per lui a dir grazie figure di pietra o di colore. Proprio nelle terre tra Liguria, Toscana ed Emilia, questa gratitudine mistica si chiama Maestà: figure antiche di Madonne e Santi, pietra pesante a cui aggrapparsi nei marosi della vita. Qua, come ovunque, nel gesto profondo di rendere grazie al cielo, alla terra, all’acqua e l’uno all’altro, siamo umani, siamo animali e divini.
Fabio Genovesi è nato nel 1974 a Forte dei Marmi, dove vive. Collabora con il Corriere della Sera, con il suo settimanale La Lettura e con La Gazzetta dello Sport. È la voce culturale delle telecronache Rai al Giro d’Italia e al Tour de France. Tra i suoi romanzi, Il mare dove non si tocca (Mondadori, 2017), Cadrò sognando di volare (Mondadori, 2020), Il calamaro gigante (Feltrinelli, 2021), Oro Puro (Mondadori, 2023).
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