SIDeMaST e Avène/Pierre Fabre insieme per il progetto SKIN & CANCER

Giovedì 13 aprile, a Milano, presso Milano Verticale | UNA Esperienze, SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia medica, chirurgica, estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse) ‘TICURO’ e Avène/Pierre Fabre (Eau Thermale Avène) hanno presentato il progetto SKIN & CANCER.

Il progetto, come è stato più volte ribadito, è stato da loro espressamente costruito sui bisogni dermatologici dei pazienti oncologici durante le terapie antitumorali.

David Turilli, Teneral Manager Pierre Fabre Italia, ha precisato: Il progetto Skin & Cancer nasce proprio per rispondere alle esigenze dei pazienti. Partendo da una posizione d’ascolto verso clinici e pazienti, il nostro obiettivo è di ottimizzare il patient journey catalizzando l’interazione virtuosa tra aziende, clinici e pazienti. Il kick-off del progetto ha visto una tavola rotonda che ha riunito clinici e Associazioni Pazienti, in cui sono stati identificati i principali “unmet needs”, tra cui: bisogni di sensibilizzazione, informazione e formazione».

Il progetto SKIN & CANCER, che, lo ribadiamo, è partito proprio dall’ascolto dei bisogni emersi a seguito di una tavola rotonda che ha riunito oncologi, dermatologi della task force SIDeMaST “TICURO” e alcune delle principali Associazioni Pazienti italiane (A.I.Ma.Me., APaIM, Associazione Melanoma Italia Onlus, Europa Donna Italia, Fondazione IncontraDonna), infatti, si prefigge di ottimizzare il patient-journey del paziente oncologico con reazioni avverse cutanee, fornendo un supporto adeguato in ogni sua fase, dalla diagnosi fino alla gestione delle terapie e al follow-up

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Per questo motivo saranno perseguite varie attività specifiche, come la formazione e informazione dei medici specialisti, lo sviluppo di specifici materiali, il coinvolgimento dei clinici della Taskforce SIDeMaST “TICURO” e delle Associazioni Pazienti nello sviluppo di materiali dedicati ai pazienti e caregiver, attività di sensibilizzazione in collaborazione con clinici e Associazioni Pazienti.

Si sa che, grazie ai progressi della medicina, oggi una diagnosi di cancro può essere affrontata con un sempre più ampio ventaglio di opzioni terapeutiche (chemioterapia, radio, immunoterapia, … cosiddette “targeted therapies”). Le varie opzioni terapeutiche rappresentano importanti passi avanti nel trattamento di molte neoplasie, portando ad un miglioramento significativo della prognosi: questo si traduce anche in un aumento della popolazione, che, ad oggi, convive con una diagnosi di tumore. Da qui, emerge sempre più forte la necessità di migliorare la qualità della vita tramite un modello olistico della presa in carico del paziente.

Ad esempio, dal punto di vista dermatologico, permangono ancora molti bisogni insoddisfatti dei pazienti ...

Proprio a questi bisogni Pierre Fabre Italia, in collaborazione con la task force SIDeMaST si propone di dare una risposta concreta con il progetto “Skin & Cancer”, che, partendo dai real life needs, supporta il modello di collaborazione multidisciplinaretra oncologo e dermatologo, che assumono un ruolo fondamentale nella prevenzione, gestione e trattamento degli eventi avversi cutanei tramite un referral adeguato del paziente oncologico.

La Prof.ssa Bianca Maria Piraccini, Direttrice Scuola di Specializzazione Dermatologia e Venereologia dell'Università di Bologna e referente regionale SIDeMaST, ha dichiarato: Se consideriamo che le principali reazioni cutanee associate a trattamenti antitumorali, interessano circa l’80% dei pazienti oncologici è fondamentale porsi in maniera proattiva all’ascolto dei bisogni di questi pazienti. Nonostante si tratti, infatti, di un problema troppo spesso sottovalutato, gli effetti delle terapie oncologiche sulla cute non solo causano ripercussioni significative sulla qualità di vita, ma possono ledere il benessere psicofisico al punto da compromettere la continuità e quindi l’efficacia dello stesso percorso terapeutico.

Le terapie antitumorali possono, infatti, determinare l’insorgenza di problematiche cutanee, quali secchezza della pelle, sensazioni sgradevoli come bruciore e prurito, desquamazione, rossori, con effetti che possono essere di vario grado.

Il Dott. Pietro Sollena, Medico specialista in Dermatologia, Fondazione Policlinico Universitario A. Gemelli IRCCS ha detto: Grazie ai progressi della ricerca, la patologia oncologica tende nel tempo a trasformarsi in una patologia cronica, sempre più gestibile rispetto al passato. L’approccio medico/paziente deve necessariamente cambiare, in quanto oggi l’obiettivo non è più solo trattare la malattia, ma raggiungere il benessere globale della persona. Le problematiche cutanee legate alle terapie oncologiche possono avere un impatto non solo sul fisico, ma anche sulla sfera psicologica, sui rapporti sociali, di coppia. Per questo motivo è fondamentale considerare il paziente nella sua complessità, attraverso una presa in carico multidisciplinare che tenga conto anche dell’alterazione della pelle e degli annessi cutanei. Basti pensare che perdere i capelli è uno tra gli effetti indesiderati più temuti di alcuni trattamenti antitumorali, che impatta molto sulla qualità di vita dei pazienti.

Come hanno sottolineato alcuni pazienti oncologici, parlando di problematiche dermatologiche legate al trattamento antitumorale, sono tante le implicazioni anche sulla vita di relazione e sessuale. Ancora troppo spesso, purtroppo, il dermatologo non fa parte del team multidisciplinare ed è poco o per nulla coinvolto negli studi registrativi dei farmaci anti-tumorali, mentre sarebbe fondamentale un suo apporto, come, peraltro, già avviene nei centri del progetto.

Il Prof. Luigi Formisano, specialista in Oncologia Medica, Università Federico II di Napoli: ha aggiunto: La possibilità di disporre nello stesso centro anche di un servizio di Dermatologia, con professionisti dotati di esperienza e competenze specifiche nella gestione delle problematiche cutanee dei pazienti oncologici, è fondamentale per l’elaborazione del piano di cura e per l’identificazione precoce di effetti indesiderati indotti dalle terapie. Una corretta gestione della tossicità cutanea sarà rilevante anche in prospettiva futura, data la sempre migliore aspettativa di vita dei pazienti oncologici.