Per l’occasione Quid + esaminato il rapporto dei bambini con la tecnologia

Quid +: ha festeggiato il suo compleanno

  Tuttobimbi  

Martedì 11 ottobre, a Milano, presso La Feltrinelli di Corso Buenos Aires, Barbara Franco, autrice ed ideatrice della collana Quid+, la linea educativa dell’editore Gribaudo (Gruppo Feltrinelli) dedicata ai bambini 0-7 anni, ha celebrato il compleanno della collana curando l’evento Touch Screen e Manipolazione: il rapporto dei bambini con la tecnologia.

Con questa collana Barbara Franco condivide la sua esperienza e ricerca in campo pedagogico con le altre mamme: la collana comprende libri, scatole gioco, activity book, che forniscono ai genitori e ai loro figli strumenti educativi per vivere tempo di qualità insieme, apprendendo con divertimento, e crescendo insieme giorno dopo giorno.

Della collana, ad esempio, fanno parte la scatola gioco “Tocca, esplora e impara”, realizzato da Barbara Franco e Fabio Porporato ed il libro “Le mappe del cuore”, di Elpidio Cecere, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale.

All’evento hanno preso la parola alcuni collaboratori di Barbara Franca: il Dottore. in Scienze e Tecniche di Psicologia Cognitiva Niicola Tomba di Giocando-Imparo, la ldietista delle famiglie Verdiana Ramina, l'insegnante, madrelingua inglese, Sara Nicoliello Ellis di Inglese Bimbi, lo psicologo e psicomotricista Fabio Porporato e Elpidio Cecere, che come abbiamo già detto è psicoterapeuta cognitivo-comportamentale .

Gli oratori hanno sottolineato che l’evoluzione tecnologica e digitale ha trasformato le nostre vite, influenzando, profondamente, anche la quotidianità dei bambini, in particolare con l’utilizzo del touch screen.

Secondo uno studio condotto in Italia nel 2016 ed integrato nel 2019 dal Centro per la Salute del Bambino di Trieste, il 17% dei bambini sotto i 12 mesi usa da solo un dispositivo dotato di touch screen.

Le app, del resto, sono pensate e progettate proprio per un pubblico sempre più giovane: funzionano, infatti, con gesti molto semplici come toccare, trascinare e scorrere il dito, capacità che sono ampiamente padroneggiate già da un bimbo di pochi mesi.

Inoltre, il touch screen cattura l’attenzione dei più piccoli, che vengono attratti dai colori, le forme e gli stimoli sonori prodotti dallo schermo.

La centralità delle mani e il fatto che un piccolo gesto produca un risultato immediato sul display, genera anche un potente effetto di rinforzo positivo, che gli oggetti reali non sempre sono in grado di provocare, ma è la sensazione tattile a mancare, quella risposta sensoriale che i polpastrelli percepiscono quando si tocca un oggetto concreto e che permette di conoscere ed entrare in contatto davvero con la realtà.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha elaborato una serie di linee guida per la salute dei più piccoli e il loro corretto sviluppo fisico e mentale, secondo cui sarebbe bene evitare l'utilizzo di smartphone e tablet nei primi due anni di vita.

L’uso prolungato del touch screen, infatti, sembrerebbe causare una maggiore distrazione e una minore capacità di concentrazione.

A tal proposito, esistono diversi altri aspetti che gli adulti dovrebbero considerare, come il fatto che, sempre al di sotto dei due anni di età, i bambini non possiedono ancora le competenze di pensiero simbolico, utili a comprendere che ciò che vedono sullo schermo è solo un simbolo di un oggetto concreto, ed è pertanto difficile che trasferiscano gli apprendimenti dal digitale alla loro vita quotidiana reale. Anche la capacità di autoregolazione emotiva può essere costruita soltanto nella relazione con gli adulti di riferimento e non può essere delegata a un dispositivo elettronico, il cui uso può invece generare dipendenza. Infine, un’elevata esposizione agli schermi touch screen può portare a una più rapida risposta agli stimoli esterni e di conseguenza a una diminuzione del controllo dell’attenzione volontaria. È importante, come genitori, conoscere quindi i rischi di una prematura esposizione al digitale e capire come trasmettere ai propri figli, dopo i tre anni di età, un corretto uso dei suoi strumenti, monitorandone l’utilizzo, sia selezionando opportunamente i contenuti (ossia giochi, applicazioni, film e cartoni animati), che regolamentando i tempi, i quali non devono mai essere superiori all’ora e mezza al giorno in tranche non maggiori ai 45 minuti tra tablet, smartphone, TV e videogiochi.

Viviamo in un’epoca in cui il touch screen sembra prevalere sulla manualità e sulla manipolazione degli oggetti che, invece, è essenziale nei primi anni di vita e proprio per questo è importante stimolarla sin da piccoli.

Giocare insieme ai bambini e permettere loro di esplorare il mondo attraverso le mani, dunque, è indispensabile per aiutarli a sviluppare inventiva e manualità. Le esperienze di manipolazione, assemblaggio e costruzione, messe in atto sempre attraverso il gioco e il divertimento, offrono, infatti, la possibilità di consolidare la coordinazione oculo-manuale, sviluppare abilità fino-motorie, stimolare la creatività e favorire l’espressione di stati emotivi.

Barbara Franco ed i suoi collaboratori hanno esemplificato alcuni esercizi manipolativi che si possono svolgere insieme al proprio bimbo: sfiorare, toccare e grattare; afferrare e stringere; stropicciare; aprire e chiudere; impilare; infilare; scuotere e battere; pizzicare; mettere dentro-fuori; incastrare; avvitare e svitare; travasare.

Le capacità di manipolazione - è stato sottolineato - cambiano, però, in base all’età del bambino: le attività da proporre possono essere svariate.

Tra le più interessanti, Barbara Franco ha evidenziato quella legata al Cestino dei Tesori di Elinor Goldschmied, psicopedagogista britannica: una tecnica ludica, rivolta ai bambini di età compresa fra i 6 e i 10 mesi, che raccoglie e fornisce una ricca varietà di oggetti comuni scelti per stimolare tutti i sensi e supportare l’apprendimento e la concentrazione.

Il cestino deve avere un diametro di circa 35 cm per 10 cm di altezza, con fondo piatto, resistente e senza manici, in modo da evitare che il bambino, appoggiandosi, lo rovesci.

Nella selezione degli oggetti, è consigliabile evitare quelli in plastica e preferire quelli naturali come pigne, conchiglie, zucche essiccate e di diverso materiale come bambù, paglia, lana, legno, metallo, pelle, tessuto, gomma e setole.

Dopodiché, al genitore non resta altro che lasciare spazio alla libera esplorazione e all’iniziativa del piccolo senza intervenire direttamente nel gioco, se non rinnovando il contenuto del cestino e controllando che gli oggetti siano sempre in buono stato.

Come per qualsiasi nuova esperienza, nel bimbo convivranno curiosità e stupore, ma anche dubbi e incertezze, che sarà necessario dissipare con un atteggiamento interessato da parte dell’adulto, il cui ruolo deve essere di rassicurazione emotiva e supporto alla sua esperienza di apprendimento positivo.

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