Un libro che tutti dovrebbero leggere

“Il Maestro” di Melanie Francesca

  Cultura e Spettacoli  

Martedì 12 aprile, a Milano, presso il noto ristorante meneghino Le Muse, in viale Pasubio, la giornalista di costume Melanie Francesca, che, lo ricordiamo, è anche artista e personaggio televisivo, ha presentato agli ospiti giornalisti, del mondo della cultura e dello spettacolo, il suo quattordicesimo libro, Il Maestro, edito da Cairo Editore.

L’autrice ha dialogato con lo scrittore ed opinionista Stefano Zecchi, già professore ordinario di estetica presso l'Università degli Studi di Milano: i due hanno toccato i punti salienti della narrazione, offrendo ai presenti spunti e riflessioni su Anna, la protagonista del libro.

Melanie Francesca, che vive tra Dubai e Lugano, lo ricordiamo, ha già pubblicato tredici libri, che spaziano dal romanzo alla poesia, e, come artista (si è diplomata all’Accademia di Belle Arti a Venezia), ha già esposto a Parigi, Milano, Mosca e in Medio Oriente.

Nel romanzo Il Maestro emerge il ritratto del mondo mediorientale, tra il progresso postmoderno di architetture e una vita a sette stelle e la realtà apparentemente retrograda della tradizione del deserto. Emerge anche il pluralismo della cosiddetta terza cultura che contempla la convivenza di una mescolanza di etnie che convivono pacificamente anche se sotto l’uniformità di leggi ferree, una monarchia, che risulta più libera della nostra apparentemente libertaria democrazia.

Ne Il Maestro c’è uno sguardo profondo e preciso sulla società moderna e il suo futuro, dal punto di osservazione di una abitante di Abu Dhabi sotto lockdown dove il green pass è arrivato un anno prima che in Europa, ma dove, da subito, ospedali e strutture hanno funzionato paradossalmente più che alle nostre latitudini.

Dall’osservatorio privilegiato di Abu Dhabi e Dubai, tra una corsa in barca e castelli di sabbia durante il lockdown, la protagonista del romanzo, la bionda Anna, osserva il nuovo assetto mondiale dove la differenza tra vita reale e virtuale si annulla e gli uomini si trasformano in esseri internettiani. La rete anestetizza la capacità di provare emozioni vere, ci allontana l’uno dall’altro e anche dal proprio corpo, mentre la mente corre sedotta dal gioco frenetico del bombardamento digitale, di fronte al quale la concretezza della quotidianità risulta lenta e insoddisfacente.

L’unico antidoto a tutto questo sembrano essere gli insegnamenti di un Maestro, figura enigmatica e potente che guida al risveglio interiore attraverso insegnamenti antichi provenienti da un mondo lontano. Vivere nel presente, esercitarsi a non coltivare desideri inutili, conoscere e amare sé stessi per essere a propria volta amati; combattere le ossessioni schiavizzanti dei social, dell’ultimo prodotto tecnologico o della fidanzata sempre più giovane e bella. Perché, solo l’incontro con gli altri, la ricerca spirituale, il ritorno al vecchio mondo fisico in difesa dell’ambiente, sono le tappe di un processo di guarigione personale che è la vera rivoluzione da cui ognuno dovrebbe partire per salvare il pianeta.

Melanie Francesca ci narra nel suo romanzo la rutilante giostra dubaiana tra il jet set internazionale e una patinata vita familiare - con le problematiche del matrimonio interculturale, del ruolo di madre e moglie da copertina - ma anche una riflessione, accorata, sulla libertà che non può essere strappata con la forza.

Alla Dubai avveniristica e irriverente del passato, dove Anna è sempre stata intrappolata nel suo ruolo di bellissima moglie da esibire in cene e convention eleganti e di madre perfetta, si contrappone un presente incerto tra pandemia, lockdown e conflitti. E i ricordi di scenari da mille e una notte, di una vita annegata nel lusso, si mescolano a sua volta a un passato ancor più remoto.

Alla fine di un sofferto percorso Anna scopre il segreto delle coincidenze e la necessità del dolore, come affrontare persone spinose e l’apparente caos delle nostre esperienze.

Anna, che ha velleità di ribelle, di riformatrice, di giustiziera, ed il marito, che rappresenta una società che lei, in fondo, contesta, trovano un prezioso equilibrio: la diversità e la contrapposizione Occidente-Medio Oriente si risolve nell’amore.

La scrittura è scorrevole e la lettura, pur se la materia trattata è impegnativa, è piacevole e divertente.

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