Consigli sulle calze compressive e terapeutiche a cura del Dottor Guido Arpaia Presidente SIAPAV, Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare

Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV) per le gambe affaticate

  Salute  

Chi ha dei piccoli disturbi vascolari, oppure una malattia vascolare seria, deve prendersi cura delle sue gambe e della circolazione anche - soprattutto! - in estate.

Preziose alleate, allora, sono le calze, preventive (anche dette di supporto) o terapeutiche a seconda del caso.

Il Dottor Guido Arpaia Presidente della Società Italiana di Angiologia e Patologia Vascolare (SIAPAV), dopo aver chiarito che nel nostro Paese, come nel resto del mondo occidentale, il 50% delle donne ha problemi di insufficienza venosa: di questo 50%, l’80% ha problemi minori, ma pur sempre da tenere sotto controllo. Da qui … l’importanza dell’uso delle calze, che aiutano la circolazione venosa della gamba, la parte del corpo più “sotto stress” dal punto di vista circolatorio, ci ha fornito consigli sulle calze compressive e terapeutiche.

Quali calze e quali differenze? Chi soffre di malattie vascolari può usare le calze terapeutiche, con livelli di compressione preordinati. Chi soffre di piccoli disturbi può invece adottare calze “preventive” o “di supporto”.

Le calze terapeutiche - Queste calze, filate su appositi telai, non sono misurate in “denari”, ma in millimetri di mercurio (mmHg) e possono essere di 4 classi di compressione, dalla 1 alla 4: tocca al medico indicare la classe corretta, precisando anche se la classe di compressione è tedesca o francese, dato che vi sono differenze tra i prodotti dei due Paesi che, al momento, producono le calze migliori dal punto di vista della qualità. La compressione è maggiore alla caviglia e diminuisce progressivamente dal basso verso l’alto seguendo la conformazione della gamba.

Le calze terapeutiche trovano indicazione in caso di problemi venosi di una certa rilevanza e complicati (varici e lesioni cutanee conseguenti, flebiti, ecc.) ed esprimono la loro massima efficacia mentre la persona cammina quando all’azione meccanica di compressione sulle vene superficiali si aggiunge la contrazione muscolare che agisce su quelle profonde. In caso di persone ipomobili o allettate le indicazioni alla compressione sono differenti e necessitano di calze dedicate (antitromboemboliche).

Naturalmente prima di procedere all’acquisto di calze terapeutiche occorre procurarsi una prescrizione dell’angiologo, del flebologo, del chirurgo vascolare o del medico vascolare (internista), che deve indicare correttamente le calze indicate in funzione della patologia e della valutazione del paziente.

Nel nostro Paese, al contrario di quanto avviene in altri Paesi, precisiamo che le calze terapeutiche non sono rimborsate dal SSN, cioè non sono mutuabili.

Le calze preventive - Questo tipo di calze, invece, si misurano in denari (di solito vanno dai 40 a 140): il denaro non è altro che l’espressione del peso del filato con cui sono confezionate. La compressione trasmessa è minima e mai tale da poter controbilanciare situazioni patologiche anche iniziali. Qualora una compressione venga dichiarata dovrebbe comunque essere come minimo superiore ai 10 millimetri di mercurio (mmHg).

Chi può usarle? Chi abbia minimi disturbi quali pesantezza, lieve edema la sera dopo essere stato molto in piedi, crampi notturni, ma anche in questi casi una preventiva valutazione specialistica consente di mirare al meglio la scelta.

Problema estate - Con l’arrivo delle temperature alte i problemi di circolazione possono aumentare e con essi i fastidi percepiti, per colpa della vasodilatazione dovuta al calore.

Il suggerimento dello specialista? In casi selezionati chi avesse problemi circolatori minori potrebbe beneficiare di una terapia con farmaci per le vene, eventualmente sospendendo temporaneamente la compressione terapeutica. Chi, invece, soffre di malattie venose sintomatiche, malattia venosa cronica avanzata, ulcera venosa sia attiva sia guarita, oppure nei casi di trombosi venose, deve proseguire con la compressione terapeutica. Sarà il medico, a seconda della persona e delle eventuali altre malattie concomitanti, a decidere comunque quale prodotto risulterà più adatto.

Il Dottor Guido Arpaia propone quindi i seguenti 6 consigli di prevenzione in caso di problemi di circolazione alle gambe:

1. Affrontare i problemi di circolazione subito all’apparire dei primi sintomi o fastidi

2. Mantenersi in forma (i.e. non aumentare di peso)

3. Camminare ogni giorno almeno un’ora

4. Utilizzare le calze in gravidanza

5. In estate bere molto, mangiare frutta e verdura fresche

6. Non esporre troppo le gambe al sole.

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