Tra i protagonisti del progetto Hotel Milano Verticale del Gruppo UNA troviamo anche Concreta, interior contractor.

Gruppo UNA: Milano Verticale, un nuovo concetto di ospitalità, nel cuore di Milano

  Arredo e Design  

Nei giorni scorsi, in occasione della presentazione dell’edizione 2021 della manifestazione ”Iron Bootcamp, il live di Iron Ciapèt”, in programma venerdì 16 luglio e sabato 17 luglio, all’Adriatic Golf Club di Cervia. abbiamo potuto visitare Milano Verticale | UNA Esperienze, l’hotel, quattro stelle superior, che si pone come nuovo punto di riferimento dell’ospitalità meneghina, che si trova in via Carlo de Cristoforis 6/8, nel distretto di Porta Nuova - Garibaldi - Corso Como, rappresentativo dello sviluppo urbano e della rinascita milanese.

L’edificio, preesistente, è stato completamente ristrutturato dallo studio Asti Architetti che ha curato il progetto architettonico delle facciate, in un’operazione di grande valore nel riqualificare l’intero isolato.

Segnaliamo anche che lo Studio Amort èstato il consulente per il progetto luce, mentre consulente dello sviluppo tecnico del progetto è stato lo studio Cristofori Santi Architetti

Il progetto di architettura sia degli spazi interni sia di quelli esterni è stato curato dallo studio Vudafieri-Saverino Partners che ha voluto superare la concezione tradizionale di “albergo” creando uno spazio aperto alla città: Milano Verticale | UNA Esperienze è, allo stesso tempo, un hotel urbano, una destinazione food & beverage, un luogo di incontro per il lavoro, un hub di servizi innovativi.

Un ruolo di primo piano nella realizzazione di questo ambizioso progetto è stato giocato da Concreta, azienda di interior contractor basata a Postalesio in Valtellina, specializzata in arredi e complementi su misura per strutture alberghiere e ricettive, che ha seguito ogni fase di realizzazione del progetto di Milano Verticale in piena sinergia e collaborazione con lo studio Vudafieri-Saverino Partners.

Claudio Saverino e Tiziano Vudafieri hanno progettato un nuovo livello di esperienza estetica e ambientale, rendendo Milano Verticale un luogo unico e distintivo: al centro del progetto hanno posto la consapevolezza di interpretare un tempo nuovo e dare forma e funzioni alle esigenze di viaggiatori e cittadini che cercano paesaggi emotivi per accogliere i loro bisogni.

Il risultato è un Hotel in cui visual identity, interior design, tone of voice, spazi di accoglienza e intrattenimento parlano un linguaggio omogeneo: tutti insieme raccontano una storia comune e coerente.

La struttura, progettata in modo da rivelarsi completamente permeabile ed estroversa, ha 173 camere distribuite su 12 piani, circa 600 mq di spazi ristorativi e 1000 mq di giardino interno.

Negli spazi della hall, della reception, del lounge e della lobby il racconto è lasciato alla spettacolarità delle pareti marmoree, ai soffitti campiti con toni diversi e al grande spazio a doppia altezza che fa da incipit al giardino interno.

Le camere si distinguono per l’attenta scelta dei materiali, pochi ed essenziali: pavimento in ceppo ceramico e listoni di rovere scuro, pareti in marmorino suddiviso in campiture con leggere variazioni cromatiche; testata del letto in noce cannettato. Merita una menzione particolare la scrivania/consolle in ottone, realizzata su disegno, che diviene un elemento costante del racconto andando a caratterizzare in modo distintivo le camere. Elemento di continuità in tutti gli ambienti, la struttura si modifica adattandosi alla differente pianta e distribuzione delle camere, trasformandosi in un oggetto fortemente architettonico che disegna a sua volta lo spazio.

Fiore all’occhiello della struttura è, certamente, il rooftop di 530 metri quadri al 13esimo piano, di pertinenza delle 4 Penthouse Suite: 4 super attici esclusivi dotati di ampie terrazze panoramiche con piscine jacuzzi. Rooftop e Penthouse Suite sono ambienti completamente personalizzabili sulla base delle diverse esigenze e modulabili a seconda dell’utilizzo, tanto da poter essere uniti in una proposta unica e totalmente personalizzata di oltre 900 metri quadri.

La proposta gourmet è declinata in tre concept: ristorante fine dining, osteria contemporanea e cocktail bar, tutti curati da Franco Aliberti, chef del team Enrico Bartolini, con il quale Vudafieri e Claudio Saverino hanno lavorato fianco a fianco per dare forma, senso, anima e funzioni agli spazi per la ristorazione.

Le tre interpretazioni esprimono con gusto moderno e sostenibile il ricco patrimonio della tradizione italiana, fruibile non solo dagli ospiti dell’hotel, ma anche dalla città.

Il primo spazio che si incontra è quello di “Vertigo, Osteria Contemporanea” un ambiente aperto, con vista sulla cucina e con una naturale propensione a proiettarsi verso l’esterno nel dehors e nel giardino. Qui sono protagonisti i grandi classici della cucina italiana, preparati con ingredienti di altissima qualità, in un’atmosfera informale.

Il Bar con urban garden offre una carta cocktail&drink creata con la consulenza di Mattia Pastori e un food pairing curato dalla cucina. Passando dal cocktail bar al ristorante fine dining “Anima”, poi, l’atmosfera diviene più “intima e serale” con dieci tavoli gourmet, circondati da un ambiente di grande eleganza, e due salette private da sei e otto posti.

Due percorsi di degustazione raccontano la filosofia, che, da sempre, contraddistingue la cucina di Franco Aliberti, legata alla sostenibilità degli ingredienti e di tutta la filiera.

Eccoci arrivati a parlare degli spazi all’aperto, che rivestono un ruolo di grande importanza nel progetto: il sorprendente giardino interno di oltre 1000 mq, curato dallo Studio Vudafieri-Saverino Partners con P’Arcnouveau, infatti, offre un’oasi di pace e relax nel cuore di Milano, da vivere in ogni momento della giornata. Il progetto del paesaggio, spesso nascosti dietro la sobria cornice degli austeri palazzi nobiliari del centro. nasce nel solco della tradizione meneghina dei cortili segreti,

Tutto il piano terra dell’edificio dell’hotel funge da filtro di questo spazio, separandolo fisicamente, ma non visivamente, dalle vie adiacenti, in un continuo gioco di relazioni tra interno ed esterno. Dal fuori infatti il giardino si percepisce come un gioiello, di cui lo sguardo riesce a cogliere solo una parte, suscitando la curiosità dei passanti.

Alla continuità visiva esterno-interno si contrappone la discontinuità sonora. Fuori, infatti, c’è il rumore della città, mentre dentro c’è solo il brusio dei clienti e, in sottofondo, il suono rassicurante dello scorrere dell’acqua, elemento che caratterizza, visivamente ed acusticamente, lo spazio.

Il canale d’acqua che attraversa il giardino longitudinalmente, poi, definisce lo spazio dove sono ordinatamente disposti i tavoli del bar e del ristorante. Uno spazio informale del ‘déjeuner sur l'herbe’, dove la natura si esprime in maniera dirompente.

Lo spazio outdoor attrezzato ad uso di bar e ristorante si tramuta inaspettatamente nel giro di pochi metri in un’area di carattere paesaggistico fortemente informale. Tra le specie che lo popolano troviamo aceri grigi, Liridendron tulipifera, Gleditia triacanthos, Cercydiphillum japonicus, gruppi di arbusti, graminacee e specie erbacee tra cui viburni, cornioli e miscanti.

I materiali e le finiture parlano della spontaneità della natura e sono giustapposti per contrasto gli uni agli altri: ai bordi della pietra levigata del canale d’acqua si contrappone il fondo di scisti scuri, che sembrano emergere come un affioramento litico dal terreno. I gabbioni in metallo naturale, riempiti di ciottoli di grandi dimensioni, con la loro durezza e massa esaltano la leggerezza e la morbidezza del tappeto erboso.

Il giardino interno è annunciato già dalla piazzetta antistante l’ingresso dell’hotel, con cui si relaziona in maniera privilegiata. Uno spazio riordinato e flessibile, con ampie superfici dure utilizzate come drop-off, ma adatte a trasformarsi in spazi espositivi esterni all’occorrenza. Qui spicca un grande esemplare di Magnolia grandiflora preservato durante i lavori. Anche lungo tutto il prospetto su via Rosales lo spazio pubblico è stato riqualificato con un progetto in cui le superfici dure si alternano a macchie arbustive e alberi in vasca.

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