Oggi il villaggio conta solo un abitante

Stramare di Segusino: un borgo, un cognome

  In viaggio tra gusto e cultura  

Stramare è adagiato (400 m slm) sul fondo della valle che conduce al sovrastante borgo di Milies (680 m) e prosegue fino alla sommità del monte Doch (1394 m) dal quale è possibile ammirare le Dolomiti Bellunesi a Nord e scorgere la Laguna di Venezia a Sud.

Oggi il villaggio conta solo un abitante. Dopo una storia plurisecolare, avviata da carbonai, provenienti, forse, dall’Istria all’inizio del Seicento, attirati da boschi e acqua buona e perenne, rimane la saltuaria presenza di proprietari suddivisi fra locali del capoluogo e villeggianti.

All’inizio del Novecento contava oltre 140 abitanti e fino a poche decine di anni fa continuava a vivere in una particolare forma di autonomia con la chiesetta di S. Valentino, la scuola elementare con una pluriclasse, l’osteria, la festa patronale, tradizioni e superstizioni, la socialità nei filò di stalla, solidarietà e cooperazione, la saggia divisione di compiti con modalità radicatesi nel tempo.

Poi, le maggiori comodità del lavoro e delle abitazioni a valle lo hanno lentamente svuotato.

Stramare è anche “il” cognome della gente del borgo, anzi è proprio il toponimo ad aver preso origine dal cognome, e spesso le famiglie si sono formate tralasciando i rischi della consanguineità. Ecco il senso della definizione Stramare. Un borgo, un cognome.

Ben presto si sono resi indispensabili i soprannomi, ormai plurisecolari, per distinguere le frequenti omonimie: i Fior, i Stefenon, i Carlin, i Bordon, i Botega, i Chino, i Bazhin… divenuti col tempo identificativi di ogni singolo ramo familiare.

Attualmente Stramare è un delizioso borgo attorniato dal verde, delimitato da piccoli torrenti, caratterizzato da case in pietra in parte ristrutturate per brevi e rilassanti soggiorni. Il silenzio, la temperatura mite, la presenza di flora e fauna tipiche, gli donano un aspetto che riempie l’animo sensibile.

La piccola chiesetta a base circolare di S. Valentino e una antica fontana di pietra rappresentano il “centro del paese”; proprio questi due elementi si fondono nel fontanel de san Valentin la cui acqua, oltretutto particolarmente buona, assume poteri benefici per gli innamorati …

Quella stessa piazzetta e tutti gli spazi aperti del borgo si prestano a varie manifestazioni: concerti musicali, declamazione di versi danteschi, mostre a tema, incontri con scrittori, appuntamenti folcloristici. In particolare, alcune vecchie case vengono, invece, appositamente riaperte a San Valentino, la festa del patrono.

Nell’occasione più importante Stramare si ravviva con la tradizionale messa, la banda e il Coro di Stramare, il gioco della morra eccezionalmente autorizzato dalla Questura, gli assaggi di prodotti e piatti della tradizione (martondèle, trippe, panada, minestrone, formaggio s-cech e salumi locali), esposizioni, giochi e iniziative varie. Il periodo estivo è ovviamente quello in cui il luogo si ravviva maggiormente: villeggianti, proprietari di case e visitatori lo fanno rivivere.

Da qualche anno esiste il gruppo spontaneo amareSTRamare, composto dalla gente del posto e dai tanti amici, che cura la pulizia, l’abbellimento e una serie di manifestazioni fra cui I venerdì di luglio nel borgo: serie di serate all’aperto, nella piazzetta antistante la chiesa, in cui vengono trattati gli argomenti più vari (ambiente, tradizioni, musica, storia, enogastronomia, poesia…) con la partecipazione di studiosi, scrittori, uomini di cultura e di spettacolo. Fra gli altri, sono stati presenti Arrigo Cipriani, Sveva Sagramola, Mauro Corona, Mario Brunello, Banda Osiris … Non manca mai il momento conviviale offerto a tutti i presenti con prodotti del territorio.

Anche nel periodo natalizio, infine, il borgo rivive con La nòte santa (passeggiata notturna con fiaccole che sale da Segusino attraverso i borghi) accompagnati dal Coro di Stramare. Inoltre, Stramare partecipa all’iniziativa “Presepi nei borghi”, essendo tappa di un più ampio percorso che tocca varie località del territorio comunale.

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