Risultati, strategie, una nuova mission piu’ “verde”

Candy Group

  Arredo e Design  

Un 2007 positivo, in crescita per il settimo anno consecutivo; il primo trimestre 2008 che mantiene le previsioni; il forte impegno ecologico confermato dalla certificazione Carbon Footprint; la nuova mission di Candy Group che, dopo 63 anni focalizzati al lavaggio, si concentra ora sugli elettrodomestici da incasso nei mobili da cucina (built-in) in una nuova visione del sistema della preparazione dei cibi, collegato alla loro conservazione.

Aldo Fumagalli ha commentato i risultati del 2007, che si è concluso con un aumento del 6 per cento nel fatturato, salito a € 1.115 milioni, e una crescita del 15 per cento nei volumi: i 7,7 milioni di unità prodotte nei 9 stabilimenti in Europa e Cina tengono conto dell’entrata a regime della produzione di lavabiancheria Vyatka a Kirov (Russia), del consolidamento per l’intero anno di Jinling a Jiangmen (Cina) e dell’acquisizione, a inizio anno, di Süsler a Eskiºehir (Turchia). Il risultato 2007 si è confermato positivo con un ebit in linea con gli anni precedenti in cui era ammontato a circa e 50 milioni, nonostante i forti aumenti del costo delle materie prime e dell’energia, l’inasprirsi dello scenario competitivo, la perdurante scarsa propensione all’acquisto dei prodotti a elevata efficienza energetica. Il successo degli incentivi in Italia (fino a € 200 nel 2007, confermati per altri tre anni) per la sostituzione dei frigoriferi e congelatori obsoleti dimostra che la sola proposta di innovazione da parte dei produttori non basta a trasformare il mercato. Il ritorno equo dei forti investimenti dei produttori potrebbe trovare supporto nell’estensione degli incentivi a tutti gli elettrodomestici in Classe A o superiore. La compressione della redditività si sta avvicinando a livelli pericolosi per l’equilibrio delle aziende in Italia e rischia di metterne in pericolo la sopravvivenza stessa. I dati preliminari del primo trimestre 2008 confermano la tenuta del mercato che, nei principali Paesi europei, è cresciuto in modo fisiologico, attorno al 2 per cento. I risultati di Candy Group sono migliori di questa media, sia in volumi sia in valore.

“Siamo nati “lavandai” – afferma Aldo Fumagalli - quando nel 1945 le due generazioni che ci hanno preceduto hanno inventato la prima lavabiancheria italiana. Per 63 anni, il lavaggio è stato il nostro focus con un’offerta completa, una copertura globale e un portfolio coerente ed equilibrato di marchi e prodotti. Adesso, ci concentriamo anche sul comparto degli elettrodomestici da incasso in una visione innovativa dell’insieme del sistema della preparazione dei cibi. I nuovi prodotti nascono “verdi”, cioè a livelli elevati di efficienza energetica e risparmio di emissioni di gas nocivi per l’ambiente. Siamo fortemente impegnati a rendere “verde” tutto Candy Group”. Il mercato dell’incasso è in continua evoluzione e crescita nei principali mercati internazionali, grazie alla forte immagine del design dei mobili italiani per la cucina: il loro successo ne ha fatto lo standard internazionale che premia il made in Italy. Strettamente collegato al sistema della preparazione dei cibi è il sistema della conservazione degli alimenti (frigo e congelatori), in cui Candy Group ha consolidato produzione e offerta di gamme sia internazionali (Hoover e Candy) sia personalizzate ai vari mercati attraverso i marchi nazionali: in Italia, Iberna. La mission del Gruppo nell’incasso si delinea nelle due marche Hoover e Candy, che presentano a Eurocucina le loro novità. Hoover si caratterizza per tecnologia d’avanguardia, design innovativo, ricerca di nuovi materiali e funzionalità, privilegiando il valore ecologico dell’efficienza energetica. Candy amplifica nelle nuove collezioni  l’impegno per la salvaguardia dell’ambiente e propone soluzioni ottimali per le esigenze dei consumatori. Aldo Fumagalli ha così sintetizzato l’obiettivo: “Partiamo da una buona piattaforma di notorietà, immagine, quote di mercato. Vogliamo raddoppiare il fatturato nell’incasso entro il 2010”. Entrambi i marchi Hoover e Candy iniziano proprio con le novità di Eurocucina a mettere in primo piano le caratteristiche ecologiche attraverso la riduzione dei consumi energetici sia in produzione sia, soprattutto, in fase d’uso e, infine, nel riciclo a fine vita utile. Una prima serie di prodotti ha ricevuto la certificazione Carbon Footprint per l’efficienza energetica.

Il design dei nuovi prodotti e concept, esposti a Eurocucina, nasce nel Centro Stile (Design Center) Built-in Candy Group, costituito nella sede di Brugherio (Milano) con uno staff internazionale. Questi prodotti privilegiano il design per la funzione, a dimostrazione che le soluzioni più innovative e sorprendenti sono pur sempre il risultato dell’integrazione armonica tra creatività e tecnologia.

Dall’anno 2000, sono in atto nei siti industriali di Candy Group programmi per diminuire i consumi di energia e acqua con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 e altre sostanze organiche volatili nell’atmosfera. In parallelo, sono stati raggiunti risultati significativi nel contenimento dei rifiuti industriali e nel loro riciclo, che ha raggiunto nel 2007 l’84,7 per cento del totale, con un aumento del 37 per cento rispetto al 2000.

In sei stabilimenti europei del Gruppo, il consumo energetico per unità prodotta è diminuito del 21 per cento nel 2007 rispetto all’anno 2000 e ha raggiunto 38,4 kWh, valore paragonabile a quello di una lampadina da 100W accesa per quattro ore nei tre mesi invernali. Le emissioni di CO2 per unità prodotta sono calate del 28,8 per cento a 10,6 kg. L’acqua, risorsa sempre più preziosa, viene salvaguardata sviluppando circuiti chiusi di raffreddamento nelle nuove attività produttive. Rispetto al picco del 2001, si è registrata nel 2007 una diminuzione del 43 per cento a 0,3 mc per unità prodotta.

Per i siti di Brugherio (Milano), sia produzione sia ricerca e sviluppo, marketing, direzione, e Merthyr (Gran Bretagna) per l’attività industriale e di supporto Candy Group è certificato Carbon Footprint, un ente internazionale, basato in Inghilterra, che misura le emissioni di CO2 delle attività industriali e aziendali per determinarne l’impronta energetica (carbon footprint) ai fini della loro riduzione o compensazione. La misurazione comprende anche i viaggi e gli spostamenti del personale in aereo e auto. Le emissioni 2007 dei due siti ammontano complessivamente a 20.181 tonnellate equivalenti di CO2: corrispondono, per esempio, al totale dei consumi energetici annui di 2.880 famiglie inglesi, a 5.500 voli andata-ritorno Roma-Sidney o a circa 72 ore di funzionamento di una moderna centrale di generazione elettrica da 500 MW. Il contributo maggiore alle emissioni di CO2 è dato dai consumi di elettricità nei due stabilimenti: ammontano a oltre metà del totale. I viaggi in aereo, nazionali e intercontinentali (ovvia necessità della globalizzazione e della presenza mondiale di Candy Group) rappresentano il 6,3 per cento del totale. Gli spostamenti in auto con i veicoli aziendali (circa 2 milioni di km nel 2007) contribuiscono soltanto per il 2 cento del totale. Candy Group proseguirà nel suo impegno di costante riduzione dell’impronta energetica e avvierà azioni incisive per compensare le emissioni residue: l’obiettivo è un’ulteriore riduzione del 16 per cento entro il 2010, raggiungendo così la seconda stella della certificazione Carbon Footprint.

Ulteriori informazioni: www.hoover.it

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