Dal 4 marzo nelle cantine del Castello di Felino (PR) il tributo al ghiotto insaccato che già deliziava nobili e contadini centinaia di anni fa

Museo del Salame di Felino: quando la gastronomia fa storia

  In viaggio tra gusto e cultura  

Da sabato 4 marzo 2006 è riaperto, dopo la chiusura invernale, il Museo del Salame, allestito nelle cantine del Castello, che permette di compiere un viaggio nel tempo e nella storia della gastronomia parmense, che ha il sapore inconfondibile del salame di Felino.

Un percorso guidato attraverso i secoli, tra curiosità, tecniche di lavorazione e ghiottoneria, alla scoperta dei segreti di uno dei salumi più conosciuti in tutta Italia: la prima testimonianza della produzione del salame parmense è datata 1436, ma già in un particolare di un bassorilievo antelamico del Battistero di Parma compare un inconfondibile insaccato.


Attraverso documenti e immagini si ripercorre il racconto di come il salame di Felino sia stato una costante sulle tavole di nobili e contadini, conservando le sue caratteristiche attraverso il tempo.


All’interno del museo si può ripercorrere attraverso documenti e immagini il racconto di come il salame di Felino sia stato una costante sulle tavole di nobili e contadini, conservando le sue caratteristiche attraverso il tempo.


L’arte della norcineria è illustrata attraverso gli strumenti “del mestiere”, rimasti pressoché gli stessi per secoli fino a che nel 1900 si è avuto il passaggio dalla produzione casalinga a quella industriale.


Mettersi in bocca una gustosa e dolce fetta di salame di Felino non sarà più lo stesso banale gesto dopo aver scoperto quanta cura, già centinaia di anni fa, veniva impiegata nella sua preparazione. Solo carne magra impastata con parti grasse per renderla più morbida, poi conciata, insaccata e legata a mano.


Ancora oggi il metodo di produzione segue questi passaggi “rituali”, necessari per garantire il gusto del salame di Felino.


Un tempo il pregiato salume veniva messo a riposare dapprima in una stanza con camino per l’asciugatura, poi veniva passato per due mesi in una stanza ventilata per la stagionatura ed infine in cantina per assorbire l’umido e acquisire il sapore che lo rende unico. Sei mesi in tutto, a partire da novembre, per poter tagliare e degustare il salame a partire da aprile o maggio.


La visita al museo termina con la visione di tre video “in progressione”, tra interviste a norcini che ricordano i tempi in cui il salame veniva fatto in casa, introduzione delle prime macchine e attività in un salumificio attuale.


Il museo del Salame di Felino è aperto sabato, domenica e tutti i giorni festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 18, dal mercoledì al venerdì si possono effettuare visite su prenotazione.


Il biglietto di ingresso intero costa 5 euro e include anche una golosa degustazione di salame di Felino al termine della visita.


Per chi non si accontenta di un assaggio, fino al 30 aprile in diversi ristoranti di Felino e dintorni prosegue la rassegna gastronomica “Salame mon amour”, un’occasione in più per gustare menu a base di salame, dall’antipasto al dolce!

Giovanni Scotti

Museo del Salame Felino: C/o Castello di Felino Via al Castello 1 - 43035 Felino (PR)


Apertura: sabato, domenica e festivi infrasettimanali dalle ore 10 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00, da mercoledì a venerdì visite solo su prenotazione, lunedì, martedì: chiuso.


Biglietto d’ingresso al Museo, comprensivo di degustazione (bevande escluse): 5 euro intero, 4 euro ridotto per gruppi (minimo 15 persone) e per adulti sopra i 65 anni, 2 euro ridotto per scuole (gli insegnanti accompagnatori entrano gratuitamente) e per i bambini dai 6 ai 12 anni, gratuito per portatori di handicap e loro accompagnatori, gratuito per i bambini sotto i 6 anni.




Visite guidate: è possibile richiedere visite guidate, contestualmente alla prenotazione. Ogni visita guidata, per gruppo massimo 25 persone, costa 15 euro oltre al biglietto di ingresso.

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