Pomaia (Pisa): il primo Monastero Buddhista Tibetano in Italia

10/03/2025


Giovedì 7 marzo, a Milano, presso la Sala Castiglioni di Palazzo Bovara a Milano, è stato presentato il progetto del primo Monastero Buddhista della tradizione tibetana in Italia ed il primo in Europa

Il Monastero sarà guidato da Ghesce Thubten Chonyi, Abate di Lhungtok Choekhorling, del Monastero e del Convento di Kopan in Nepal e membro del board della FPMT (Foundation for the Preservation of the Mahayana Tradition), che conta oltre 160 Centri e progetti sociali nel mondo.

Grazie all’ispirazione del Venerabile Ghesce Ciampa Ghiatso, dunque, adesso, sarà possibile riunire una comunità di studenti e praticanti, sia laici sia ordinati, e fornire ospitalità a circa cento fra monaci e monache presso il Monastero.

Il ven. Massimo Stordi, Presidente dell’Associazione Sangha Lhungtok Choekhorling:, ha dichiarato: Da oltre 50 anni Pomaia è un punto di riferimento per il Buddhismo in Occidente, ma i primi monaci buddhisti della nostra tradizione in Italia si aggregarono proprio a Milano. Crediamo che iniziare a presentare il progetto a livello nazionale da questa città sia particolarmente significativo. L’incontro di questa mattina rappresenta per noi l’opportunità di rafforzare il dialogo interreligioso e, al contempo, raccontare il ruolo generativo e profondamente sociale delle comunità monastiche che scelgono la vita contemplativa al servizio degli altri. Il nostro progetto accoglie anche chi adotta un diverso stile di vita e ambisce a promuovere la diffusione di un messaggio di pace, armonia e benessere a vantaggio dell’intero Paese.

Il Monastero, che sarà luogo di contemplazione aperto al dialogo interreligioso e alla sostenibilità ambientale, sarà edificato da zero a Pomaia di Santa Luce (PI), sulla roccia secondo la tradizione architettonica tibetana, a cura della Fondazione Sangha ETS e l’Associazione Monastica Sangha Lhungtok Choekhorling.

L’Architetto Gino Zavanella, capo progettista, ha aggiunto: Questo Monastero rappresenta un traguardo storico per il nostro Paese: un progetto di tale portata, infatti, non è solo un’opera architettonica, ma il risultato perfetto della contaminazione tra cultura, apertura spirituale e arricchimento dell’intera comunità e, al contempo, un punto di unione tra la tradizione buddhista e la cultura occidentale

II sito, in cui presto saranno avviati i lavori di edificazione del Tempio, è una cava dismessa nelle immediate vicinanze del già presente Istituto Lama Tzong Khapa.

L’area, segnata dal trauma ambientale dell’escavazione, sarà, così, recuperata anche con la realizzazione di un Parco della Contemplazione e della Pace accessibile a tutti con una rete di sentieri con installazioni interreligiose.

Il Monastero, progettato con una struttura che unisce, fedelmente, estetica e spiritualità della tradizione tibetana con esigenze funzionali e architettoniche moderne, si sviluppa su più livelli, ognuno con una destinazione d’uso specifica

Dalla corte esterna, infatti, si giunge ad un ampio portico che funge da collegamento con gli spazi interni e introduce alla sacralità dell’edificio. L’ambiente centrale, a doppia altezza, è dominato dall’altare principale: su di esso si affaccia il ballatoio del primo piano. Il secondo piano, più riservato e aperto anche su una meravigliosa terrazza panoramica, è stato pensato per l’alloggio e la meditazione individuale. Il terzo ed ultimo piano è riservato, ad uso esclusivo, di Sua Santità il Dalai Lama per ospitare il leader spirituale in visita presso il Monastero.

Il progetto risponderà anche a uno stile di architettura ecologica, sensibile sia alle tradizioni antiche sia al contesto paesaggistico, in perfetto dialogo con il territorio circostante, e seguirà un percorso di eco-sostenibilità volto ad assicurare un basso impatto ambientale, un elevato risparmio energetico e l’impiego di risorse energetiche naturali e pulite.

L’utilizzo delle specie della flora mediterranea, tipiche della zona, e la creazione di un Parco della Contemplazione e della Pace con il miglioramento dell’antica sentieristica, consentiranno all’Associazione di contribuire attivamente al recupero di un’area, in origine è stata espressione della ricca macchia mediterranea e del grande bosco di Santa Luce, ma poi è stata martoriata.

Per favorire un virtuoso dialogo interreligioso, il Monastero promuoverà l’incontro tra persone di fedi differenti per la diffusione nel mondo di un messaggio di pace universale.

Il Monastero, punto di coesione e di riferimento per tutti coloro che intendono prendere i voti, permetterà di accedere a un curriculum di studi completo e approfondito sotto la guida di maestri qualificati della Fondazione per la Preservazione della Tradizione Mahayana.

Durante la conferenza hanno preso la parola il dottor Filippo Scianna, Presidente dell’Unione Buddhista Italiana, che ha illustrato la presenza dei Monasteri Buddhisti in Italia, e l’Abate Ghesce Thubten Chonyi che ha affrontato il tema del valore sociale e culturale della vita contemplativa non fine a se stessa, bensì a servizio della collettività.