Bologna, Fondazione Collegio Artistico Venturoli: NEW SPACES | NEW ENTRIES

20/10/2023


Da domani, sabato 21 ottobre, fino all’8 dicembre, a Bologna, negli spazi appena rinnovati della Fondazione Collegio Artistico Venturoli, si può visitare la mostra NEW SPACES | NEW ENTRIES.

La collettiva NUOVI SPAZI / NUOVE ENTRATE presenta le opere di Barbara Baroncini, Irene Fenara, Giacomo Gresleri, Simona Paladino, Davide Trabucco che entrano, così, a fare parte della collezione del Collegio, al termine del periodo trascorso dai giovani artisti e artiste in qualità di borsisti beneficiari di una residenza artistica.

La donazione di Barbara Baroncini (Bologna, 1989) consiste nella documentazione fotografica dell'opera Contare sulle persone, creata in occasione di un Open Studio nel 2014: l'installazione è stata generata da un sistema che proiettava sull'architettura del Collegio un numero all'entrata di ogni visitatore all'interno del cortile. La facciata si riempiva di un pattern di numeri come rappresentazione della presenza di ciascuna persona. Il pubblico era protagonista e affidatario della creazione dell'opera, avendo la possibilità di ridefinire il luogo e sentirsi parte di esso.

Il giovane architetto Giacomo Gresleri (Bologna, 1991), invece, ha lavorato su Villa Ghisilieri, situata nei pressi di Sasso Marconi, ennesimo esempio di mancata conservazione di un bene culturale. Secondo Gresleri, se si fosse riusciti a non lasciare che l’incuria e il tempo rovinassero la villa, oggi avremmo un esempio molto significativo ed interessante di ciò che significava vivere in epoca illuminista in Italia. Nell’ultimo decennio, tuttavia, sono stati attuati alcuni restauri e rimodernamenti del complesso. Finalità dei ridisegni (pianta e prospetti principali) presenti in mostra, è di rendere possibile una lettura più completa del significato e dell’importanza dell'edificio.
Irene Fenara (Bologna, 1990) ha donato al Collegio l'opera Supervision, che investiga il gesto che sta alla base di ogni operazione fotografica: il guardare. In particolare si concentra sulle telecamere di sorveglianza, dispositivi introdotti e diffusi per ragioni di controllo e sicurezza, che mostrano spesso immagini non chiare, sporcate da una serie di errori. La super visione alterata di una macchina rivede il mondo che la circonda in maniera autonoma, anche attraverso la presenza fisica della sua lente. Colori acidi e pixel giganti sono soltanto uno dei modi in cui vedono le videocamere di sorveglianza: strumenti di controllo ambientale accessibili da remoto utilizzando codici di sicurezza standard mai modificati dai proprietari.
Il lavoro di Simona Paladino, Senza titolo, infine, è un libro che raccoglie una serie di ricerche grafiche su carta. Ogni pagina costituisce una variazione sul concetto di punto, che è stato tracciato, impresso o disegnato con diversi strumenti. Il punto è un’entità geometrica senza dimensioni, appena percettibile. Come segno di interpunzione indica una pausa, un momento di silenzio. Il punto è il segno grafico che più si avvicina al grado zero, all’assenza. Le pagine sono state forate, incise, punzonate: azioni che generano leggeri spessori sulla carta, di appena qualche millimetro, ma sufficienti ad alterare la bidimensionalità del foglio. Da superfici piatte e astratte, le pagine diventano come sottilissime sculture, dove uno scarto d’ombra rivela la trama di segni che vi è impressa.

Il Collegio Venturoli, lo ricordiamo, fu fondato nel 1825 grazie al lascito dell'architetto Angelo Venturoli (1749-1821), prendendo sede in un palazzo della fine del XVII secolo, a pochi passi dall'Accademia di Belle Arti di Bologna. Fino al 1930, l'istituto funzionò come una vera e propria scuola di formazione artistica, dopodiché la funzione didattica lasciò il posto all'accoglienza di giovani artisti già iscritti alle scuole pubbliche.

Il Collegio Venturoli conserva fin dalla sua creazione l'archivio storico di Angelo Venturoli e le sue collezioni, ma, nel frattempo, il patrimonio artistico si è arricchito grazie alle opere donate dai borsisti al termine della propria residenza artistica per un totale di circa 300 opere cui si si aggiungono, ora, le nuove acquisizioni presentate in questa occasione.

Nell'ambito della mostra, saranno annunciati i nomi dei nuovi borsisti, che potranno usufruire di uno studio d'artista all'interno del Collegio Venturoli.