Giada, la app per le persone che soffrono di depressione e per chi sta loro accanto

23/01/2020


Ieri, mercoledì 22 gennaio, a Milano, presso la Terrazza Martini, è stata presentata Giada, la app, realizzata da Edra, realtà italiana leader nella comunicazione, informazione e formazione di salute e medicina, con il supporto incondizionato di Lundbeck, azienda impegnata nell’ambito delle patologie del sistema nervoso per migliorare quotidianamente la qualità di vita delle persone che ne soffrono.

In Lundbeck non parliamo di pazienti, ma di persone - ha affermato Tiziana Mele, AD di Lundbeck Italia - per questo abbiamo sostenuto sin da subito il progetto dell’App Giada, perché Giada mette al centro le persone coinvolte nel percorso di cura della depressione, supportandole. Noi di Lundbeck ci impegniamo ogni giorno a migliorare la vita delle persone che soffrono di disturbi mentali e crediamo fermamente che Giada possa essere un supporto prezioso per loro e per chi gli sta accanto.

L’App Giada permette di offrire un nuovo livello di servizi digitali ‘intelligenti’ a tutte le persone coinvolte nel percorso di cura della depressione, con un rigoroso approccio scientifico e metodiche altamente innovative.

L’app Giada, che è scaricabile su dispositivi mobile IOS e Android, dunque, offre un importante sostegno sia alle persone che soffrono di depressione sia a coloro che sta loro accanto ogni giorno (medici, familiari e caregiver).

L’app Giada, infatti, accompagna la persona che soffre di depressione nel suo percorso di cura con informazioni mirate - alla persona, al medico, ai caregiver - di aggiornamento e di monitoraggio dell’aderenza al trattamento (recenti dati Osmed, lo ricordiamo, rivelano che il 50% delle persone che inizia un trattamento psicofarmacologico lo interrompe dopo appena tre mesi).

Uno dei nostri primi compiti è ricordare che la depressione è una patologia del sistema nervoso e come tale deve essere curata, con un approccio scientifico rigoroso. - ha affermato la professoressa Signorelli, ricercatrice di Psichiatria dell’Università di Catania e coordinatrice SIP giovani - Abbandonare la terapia quando inizia a dare i suoi frutti è purtroppo un comportamento diffuso ma decisamente scorretto. Una persona con patologie cardiologiche non interromperebbe di sua iniziativa una terapia efficace, probabilmente perché si tratta di patologie che non vivono lo stigma e che non hanno lo stesso livello di disinformazione delle patologie mentali.

Grazie al suo modulo Aderenza, infatti, l’app Giada permette di monitorare l’aderenza al trattamento: Giada, cioè, ricorda cosa prendere, quando farlo e manda anche news informative che spiegano l’importanza di seguire correttamente il trattamento prescritto dal medico.

Il familiare può visionare giornalmente, settimanalmente e mensilmente alcune informazioni sullo stato di salute della persona che assiste e consultare informazioni utili riferite all’importanza dell’aderenza al trattamento e al dialogo su questo tema con il proprio caro - ha aggiunto la Signorelli -. Noi medici, infine, grazie a Giada, consultiamo i report di aderenza al trattamento dei nostri pazienti e possiamo impostare il nostro colloquio medico-paziente in maniera più efficace.

Grazie a Giada, inoltre, il paziente può descrivere, attraverso il Mood Diary, il suo umore, sia attraverso una valutazione personale, sia attraverso un questionario di auto-valutazione (PHQ-9), somministrato periodicamente, che viene condiviso con il medico durante la visita di follow up, che può, così, monitorarne le evoluzioni nel tempo.

L’app Giada, lo sottolineiamo, unica sia per struttura sia per approccio, è stata realizzata con la collaborazione di un board di esperti composto da Giuseppe Carrà, Professore Associato di Psichiatria, Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università Milano Bicocca, Maria Signorelli, , ricercatrice di Psichiatria dell’Università di Catania e coordinatrice SIP giovani, Umberto Volpe, Professore Associato di Psichiatria all’Università Politecnica delle Marche.

L’app Giada ha ottenuto il patrocinio dell’Associazione Italiana per i Disturbi Depressivi (AIDDEP), di Fondazione Onda, Osservatorio nazionale sulla salute della donna e di genere, di Fondazione Istud, della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (SINPF), della Società Italiana di Psichiatria (SIP) e SIP giovani, della Società Italiana di Psichiatria Sociale (SIPS) e della Società Italiana di Psicopatologia (SOPSI).

Il nome Giada, inoltre, richiama la pietra verde che, secondo la simbologia, aiuta a riequilibrare e veicolare le emozioni. Il verde, il colore della pietra giada, poi, è il colore riconosciuto a livello mondiale dalla World Federation for Mental Health (WFMH) per identificare i disturbi mentali.

Il logo della app Giada, infine, richiama il percorso che la persona che vive con depressione compie per ritornare a stare bene perché Giada vuole essere il supporto in più per tutte le persone coinvolte in questo, a volte lungo, percorso di cura.