Bologna: 50mo Congresso della Società Italiana Neurologia

11/10/2019


Mercoledì 9 ottobre, a Milano, presso Palazzo Giureconsulti, si è svolta la conferenza stampa di presentazione del 50mo Congresso Nazionale della Società Italiana Neurologia (Sin) in calendario da domani, sabato 12, a martedì 15 ottobre a Bologna.

Al 50° Congresso Nazionale, cui interverrano più di 2.500 specialisti provenienti da tutta Italia, ci saranno i seguenti temi: l’impatto dei disordini del ritmo sonno-veglia sulle patologie neurologiche come campanello d’allarme, le differenze epidemiologiche e terapeutiche tra uomo e donna in neurologia, la memoria come principale elemento per la diagnosi neuropsicologica delle fasi prodromiche della demenza, le terapie geniche nelle malattie neuro degenerative.

Un’importante novità che presenteremo al Congresso Nazionale - ha affermato il Prof. Gianluigi Mancardi, Presidente Società Italiana di Neurologica e Clinica Neurologica Università di Genova - è la realizzazione di un bando di ricerca finanziato per la prima volta direttamente dalla Società Italiana di Neurologia: 120.000 euro a sostegno di 3 progetti di giovani ricercatori under 40 che operino nei 3 diversi territori italiani - nord, sud e centro - e che dovranno avere come obiettivo la realizzazione di studi clinici, epidemiologici, ricerche applicate o ricerche di base sulla “Neurologia di genere.

Differenze importanti quelle tra uomo e donna, sia in termini di diverso funzionamento del cervello - maggiori capacità in abilità motorie e nell’orientamento spaziale per il sesso maschile, maggiore empatia e memoria soprattutto verbale nel sesso femminile - sia in termini di diffusione delle patologie neurologiche a causa degli ormoni femminili, sia come risposta alle terapie farmacologiche con maggiori effetti collaterali a svantaggio delle donne. Sta prendendo piede, come accadde 150 anni fa per la medicina pediatrica, una nuova strada della medicina che tiene conto delle profonde differenze uomo/donna e si indirizza quindi sempre di più verso una personalizzazione di genere, dalla diagnosi alla terapia.

La SIN è da sempre impegnata nel promuovere gli studi neurologici attraverso iniziative che sostengano la ricerca scientifica - ha proseguito il Prof Mancardi - ma, da quest’anno, ha deciso di scendere in campo contribuendo direttamente a finanziare e anche indirizzare la ricerca neurologica in Italia con particolare riguardo nei confronti dei giovani più promettenti e delle diverse aree geografiche del nostro Paese. Si tratta di un impegno che vogliamo mantenere anche nei prossimi anni, cambiando di volta in volta il tema su cui focalizzare la ricerca.

Le patologie neurologiche in Italia, come in Europa e nel resto del mondo, fanno registrare numeri molto alti, destinati ad aumentare a causa del progressivo aumento dell’invecchiamento della popolazione: sono 1.000.000 le persone affette da demenza, di cui 600.000 quelle colpite da Alzheimer, mentre circa 800.000 sono i pazienti con conseguenze invalidanti dell’Ictus, patologia che ogni anno fa registrare 150.000 nuovi casi. Sempre nel nostro Paese, il Morbo di Parkinson colpisce circa 300.000 persone, mentre all’Epilessia sono attribuiti 500.000 casi, dei quali almeno un quarto con situazioni particolarmente impegnative. In minoranza, ma con un trend in costante aumento, i 120.000 pazienti, spesso giovanissimi, colpiti da Sclerosi Multipla e quelli con malattie dei nervi o dei muscoli.

Attraverso le numerose sessioni il Congresso sarà l’occasione per condividere con i partecipanti l’aggiornamento sulle più recenti acquisizioni nel campo delle malattie neurologiche così come un valido strumento di approfondimento per i ricercatori. - ha affermato il Prof. Pietro Cortelli, Presidente del Congresso e Ordinario di Neurologia presso l’Università di Bologna - Ampio spazio verrà dedicato, come sempre, ai giovani che avranno l’opportunità di presentare le proprie attività di ricerca. Alla luce dell’alto livello scientifico dell’evento, possiamo sicuramente ribadire che la Neurologia Italiana ha raggiunto ormai una posizione di prestigio e di riconoscimento a livello internazionale, grazie soprattutto alla produzione scientifica dei nostri neurologi, ma che c’è ancora da lavorare per migliorare l’attività assistenziale ai pazienti, che risente della sfavorevole congiuntura economica che il nostro Paese si trova ad affrontare.