MioDottore: i consigli per contrastare la dipendenza da smartphone

30/03/2018


Il 3 aprile di 45 anni fa è avvenuto il primo squillo di cellulare: da allora l’evoluzione della tecnologia mobile e l’avvento di intenet hanno profondamente modificato abitudini e stili di vita, aprendo la strada ad una modalità “always-on”, che vede le persone sempre connesse e raggiungibili.

La piattaforma MioDottore, leader nel mondo, dedicata alla sanità privata, che connette i pazienti con gli specialisti, così da rendere l’esperienza sanitaria più umana, ha ritenuto, per l'occasione, opportuno approfondire la tematica della dipendenza da smartphone e da dispositivi mobili e far così luce sulle opportunità e su rischi di una vita sempre “connessa.

La dottoressa Patrizia Mattioli, psicologa e psicoterapeuta di Roma, ha, poi, eleborato alcuni utili suggerimenti pratici per mantenere un corretto equilibrio nella quotidianità.

Non l’oggetto, ma il suo utilizzo - Occorre prestare attenzione all’uso della tecnologia mobile per evitare che la vita online vada a sostituirsi al piano reale, diventando l’unico modo o quello prevalente di imparare, comunicare o porsi in relazione all’altro.

Dalla semplificazione alla dipendenza tecnologica - Secondo l’esperta di MioDottore si può iniziare a parlare di dipendenza tecnologica quando il rapporto con questa sovrasta le altre esigenze, al di là degli impegni lavorativi che ne impongono l’utilizzo. La dottoressa suggerisce di rivolgersi a uno specialista quando si intravede il rischio di una centralità della tecnologia a scapito della realtà, quando vengono trascurate le altre aree personali e quando questo non corrisponde a un miglioramento della qualità della vita.

I soggetti più esposti: bambini e adolescenti - Giovani e giovanissimi - veri e propri nativi digitali - vivono in una realtà in cui smartphone e internet sono da sempre parte integrante della loro quotidianità e per questo sono anche i soggetti più esposti agli effetti di un eventuale abuso o uso improprio.

I più giovani sono massicciamente presenti sui social network e quasi non usano più il cellulare per chiamarsi, ma comunicano per messaggi via chat, immagini e melodie. Il fatto di poter essere in contatto potenzialmente sempre, rimpicciolisce gli spazi individuali e potrebbe interferire con il consolidamento dell’identità personale. - commenta la dottoressa - Difficile dire quanto questo sia realmente un rischio e non piuttosto un’opportunità in considerazione dei rapidi cambiamenti che avvengono a livello sociale. Cellulari e rete avvicinano le persone ma lo fanno in modo distante, le relazioni che si stabiliscono o si mantengono unicamente nel virtuale sono relazioni incomplete.

Digital detox sì ma se accompagnato da tre “buone” regole - Secondo la dottoressa, in alcuni casi, il digital detox è sicuramente un valido approccio, ma non è sufficiente da solo a risolvere eventuali problematiche; bisogna, infatti, tener conto di possibili ricadute qualora non sia stato indagato il motivo reale della dipendenza.

È bene dunque stabilire regole attuabili da tenere come linee guida nella quotidianità:

1 - Scandire il tempo dedicato al virtuale con uno strumento esterno;

2 - Prima di avvicinarsi allo smartphone, domandarsi a quale bisogno si sta rispondendo e cosa succederebbe se non ci si potesse connettere;

3 - Costruire strumenti di barriera per arginare l’intrusività esterna (come l’arrivo di email o messaggi), ad esempio silenziando il telefono in certi orari della giornata.

In un mondo sempre più digitale, la piattaforma MioDottore rappresenta un chiaro esempio di tecnologia in grado di semplificare la quotidianità delle persone, riducendo le distanze tra medici e pazienti e rendendo più semplice ed immediata la gestione della propria routine legata alla salute. Grazie alla ricerca geolocalizzata, alla trasparenza dell’agenda e dei costi delle prestazioni dei singoli medici, nonchè alle considerazioni espresse all’interno delle recensioni degli altri pazienti, infatti, è possibile trovare e raggiungere l’esperto più adatto alle proprie esigenze e in pochi click prenotare una visita specialistica, anche quando ci si trova lontano da casa e non si ha nessuno a cui chiedere consiglio. Tramite la sezione Chiedi al dottore, inoltre,è possibile fugare i propri dubbi ricevendo un riscontro professionale alle proprie domande entro un massimo di 48 ore.

Info: https://www.miodottore.it/