Milano, Regione Lombardia: Carta delle donne

29/09/2015


Da sabato 26 ad oggi 28 settembre, a Milano, presso la sede di Regione Lombardia si sono riunite, provenienti da tutto il mondo, imprenditrici, artigiane, esponenti politiche, rappresentanti di organizzazioni ed associazioni con progetti concreti sul territorio.

Sono state così chiamate a raccolta donne che credono in se stesse, che hanno una visione del futuro e che si impegnano a realizzarlo mettendo insieme le forze in settori come il turismo, l’accoglienza, la cultura, il cibo, l’economia verde, i servizi alla persona.

Le donne rappresentano la metà del potenziale talento di base di un paese. - è stato sottolineato nel Word Economic Forum - La competitività di una nazione, a lungo termine, dipende in modo significativo da come la nazione educa e valorizza le sue donne.

Ambassador di questo evento è stata Regina Tchelly, brasiliana, esperta di riciclo degli avanzi e conosciuta dal Papa durante il suo ultimo viaggio a Rio de Janeiro in occasione della Giornata mondiale della gioventù.

Sono ben cinque le sale messeci a disposizione da Regione Lombardia nell'ambito della call “Feeding the Future, now - ha spiegato Isa Maggi, organizzatrice degli Stati Generali delle Donne. - Il primo giorno, il 26 settembre, si è svolta una sessione plenaria con relatrici di spicco a livello europeo ed internazionale. Nei giorni 27 e 28 settembre hanno lavorato molti gruppi di lavoro su tematiche diverse e specifiche per condividere best practices ed avviare progetti positivi su tutto il territorio nazionale e rafforzare le partnership europee ed internazionali tra donne.

Ogni coordinatrice dei tavoli tematici ha redatto una mappa concettuale delle idee emerse, in modo da poter consegnare immediatamente il risultato dei lavori. La sintesi viene poi integrata con quanto emerso dagli altri gruppi e il materiale raccolto comporrà il Documento finale della Conferenza ovvero La Carta delle donne del mondo, che sarà consegnata al Segretario Generale dell’ONU Ban Ki-moon e al G20 e che potrà rappresentare un utile strumento di lavoro e di condivisione con le comunità locali.

Si sono svolti quattro laboratori e un salotto letterario. Nel corso delle tre giornate sono stati anche consegnati due premi: il riconoscimento intitolato "Donne che ce l'hanno fatta" a 40 donne - tra cui la prof.ssa Claudia Sorlini, Presidente del Comitato Scientifico di Expo, la sindaca di Barcellona, la sindaca di Lampedusa e la direttrice della Società Umanitaria avv. Milena Polidoro - il premio letterario"Narrare la parità".

Le partecipanti sono state anche ad EXPO per mostrare la “Trama delle donne”, un manufatto realizzato con patchwork di pezzi 25x25 cm prodotti da donne di tutta Italia e dal mondo.

Si sta delineando un nuovo modello di sviluppo, che va analizzato e sostenuto attraverso confronti e approfondimenti, per cercare la soluzione vincente. - hanno sottolineato le organizzatrici, delegate da ogni regione italiana - I nuovi settori di attività sono veri e propri giacimenti di ricchezza. I dati ci dicono che le donne, probabilmente, lo hanno capito e si stanno dando da fare. E’ nostro dovere creare le condizioni per sostenerle, con attività di erogazione di servizi reali, sostegno all’aggregazione e alla costruzione di filiere per innescare processi di internazionalizzazione e con politiche del credito attente alle esigenze delle imprese femminili. Soprattutto unire le forze e fare sentire la nostra voce per un mondo migliore!

Gli Stati Generali delle Donne avevano questi obiettivi: 1. - Sensibilizzare gruppi, enti nazionali e sovranazionali e pubbliche amministrazioni nelle politiche di gender mainstreaming, incoraggiare, supportare e accompagnare attivamente la ricerca di soluzioni per risolvere il problema della disoccupazione femminile, favorire l’integrazione delle donne, dare valore a nuove politiche aziendali favorevoli ad una innovativa organizzazione tra il tempo per il lavoro e il tempo per le famiglie. --- 2. - Costruire politiche efficaci di contrasto alla violenza maschile sulle donne, nella convinzione che la violenza perpetrata alle donne abbia la stessa matrice della violenza verso la Madre Terra. --- 3. - Riflettere e contrastare i matrimoni precoci. --- 4. - Stimolare approcci innovativi nell’organizzazione del lavoro aziendale compatibili con le responsabilità familiari al fine di tentare di raggiungere il tasso di occupazione previsto dagli obiettivi dell’Ue per il 2020. --- 5. - Favorire e incoraggiare la presenza di donne in posizioni di leadership, presenza riconosciuta elemento chiave per la performance e il business in ogni Paese. --- 6. - Costruire una nuova economia al femminile, immaginare un nuovo modello di sviluppo sostenibile centrato sui principi e i valori. Ridare dignità al lavoro delle contadine e costruire piccole economie locali fondate su una agricoltura di sussistenza e famigliare che rispetti la Terra e la biodiversità. --- 7. - Aumentare e sostenere la presenza femminile in tutte le sfere della società. --- 8. - Raggiungere posizioni top senza cambiare l’identità dell’essere donna, dando il via ad una profonda rivoluzione culturale. Un passaggio fondamentale svolto con le giovani donne, in un percorso comune di riflessione e di ricambio generazionale.