French Connection di Cédric Jimenez

23/03/2015


Da giovedì 26 marzo, distribuito da Medusa Film, sarà nelle sale il film “French Connection” ambientato nella Marsiglia degli anni 70, nota come la Napoli o la Palermo d’Oltralpe, dove arrivava la droga per essere prima trattata e poi spedita negli Stati Uniti.

Tutto il traffico è gestito da una cupola mafiosa capeggiata da Tany Zampa (Gilles Lellouche) contro la quale viene chiamato a combattere, per poi essere abbandonato, Pierre Michel (Jean Dujardin), giovane magistrato, incorrotto e incorruttibile, arrivato da Metz, città del nord della Francia, accompagnto dalla moglie e dai figli. Incaricato di occuparsi della cosiddetta French Connection, l’organizzazione mafiosa dedita al contrabbando mondiale dell'eroina, nonostante gli avvertimenti, il giudice decide di portare avanti la sua crociata solitaria contro Zampa, figura emblematica e padrino intoccabile della mafia marsigliese, e i suoi sodali Manzoni, Paci, Da Costa, Peretti, Mandonato..

Il giudice capirà ben presto, constatata la corruzione della polizia e della politica, conniventi ed opportuniste, che per ottenere dei risultati concreti deve cambiare il suo metodo di lavoro. Ma … il suo assassinio in strada avvenuto il 21 ottobre del 1981, quando in Francia viene eletto François Mitterrand, fa sì che tutto cambi e tutto continui ad essere sempre uguale …

Oltre alle interpretazioni di Dujardin e Lellouche, che propongono due personaggi taciturni e sfuggenti, vogliamo sottolineare anche quelle di Céline Sallette e Mélanie Doutey, che interpretano, rispettivamente, la moglie del giudice e quella del boss: due figure, che sembrano ai margini del racconto, ma sono entrambe destinate a veder distrutto il sogno della loro famiglia.

French Connection” è un film solido, ben piantato, da vedere.