Nella riunione del 27 febbraio 2014 l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha deciso una multa record da 180 milioni di euro per Roche e Novartis perché i due gruppi avrebbero stretto un accordo «anti-concorrenza» contrario al diritto antitrust comunitario, nel mercato dei farmaci Avastin e Lucentis per la cura di gravi patologie vascolari della vista. Tra le malattie interessate dall’istruttoria spicca la degenerazione maculare senile, prima causa di cecità nei Paesi industrializzati e di cui solo in Italia sono a rischio un milione di persone.

Avastin è un prodotto,  registrato per la cura del cancro, ma utilizzato, fin dal 2000,  in tutto il mondo, anche per la cura di patologie vascolari oculari molto diffuse; Lucentis, basato su una molecola simile a quella di Avastin, è stato registrato proprio per le patologie della vista, curate, fino a quel momento curate con Avastin. L’iniezione di Avastin costa al massimo a 81,00 euro, mentre il Lucentis costa circa 900,00 euro.

Dr. Matteo Piovella- Presidente Società Oftalmologica Italiana: La pronuncia dell'Antitrust rimette le cose a posto su chi ha competenza tecnico scientifica sulla valutazione dell'efficacia dei farmaci utilizzati per curare i pazienti. La Società Oftalmologica Italiana fin dal 2007 ha dimostrato e diffuso la certificazione di equivalenza sia per sicurezza che per efficacia terapeutica dei due farmaci per la cura delle maculopatie Avastin e Lucentis. Incredibilmente AIFA ha avallato la tesi falsa sostenuta da Roche e Novartis circa la pericolosità di Avastin. Di fatto da un anno le azioni si AIFA hanno bloccato l'utilizzo di Avastin in Italia che prima era utilizzato nel 90% dei casi. Oggi la sentenza di un’Autorità indipendente, perché l'Antitrust è l’Autorità italiana deputata a sanzionare la concorrenza sleale ai danni del mercato, rimette le cose a posto ed obbliga SOI a reiterare a gran voce la richiesta di un commissariamento di AIFA per ripristinare la piena legittimità di utilizzo di Avastin sul territorio nazionale così come avviene in tutto il mondo USA, Germania e Giappone inclusi. Lo dobbiamo ai 100.000 pazienti che oggi sono esclusi dalle cure a causa dell'impossibilità degli ospedali italiani a rifornirsi di Lucentis. Come Presidente SOI, Oculista esperto riconosciuto internazionalmente e come semplice cittadino chiedo l'immediato intervento del Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, perché in armonia alle sue funzioni istituzionali evochi a sé un intervento immediato capace di superare la criticità che si sta svolgendo sulle spalle di tutti i pazienti affetti da maculopatia. Un apprezzamento alla professionalità, capacità, efficienza ed efficacia mostrate dall'Antitrust. Un ringraziamento all'Ufficio Legale SOI coordinato dall'Avvocato Raffaele La Placa per l'eccellente lavoro svolto.

Avv. Raffaele La Placa, del Foro di Torino e legale della SOI (Società Oftalmologica Italiana): Abbiamo seguito la vicenda di Avastin sin dall’origine, agendo in ogni campo per consentire a centinaia di migliaia di pazienti, spesso anziani, di accedere alle cure con un costo di poche decine di euro, a fronte di un iniziale costo del Lucentis di euro 1.700,00. L’esposto all’Antitrust ha dato origine ad una battaglia estenuante e difficilissima, dati gli enormi interessi economici in gioco, ma sono contento di questo successo per gli oculisti, ma soprattutto per i pazienti. Un anziano su tre è affetto da maculopatia e il SSN non ha più le risorse per curare efficacemente con il Lucentis ogni malato. Ora si può di nuovo sperare in quanto l’Avastin costa 40 euro la dose. Con SOI, siamo stati anche a colloquio con il Ministro Lorenzin per far comprendere l’importanza del caso e abbiamo ottenuto attenzione. Sono consapevole che questa è solo una battaglia, ma ho intenzione, con il presidente della SOI Matteo Piovella, di combattere con determinazione sino ad assicurare definitivamente alla collettività il diritto alla salute, costituzionalmente garantito.

L’Agenzia Italiana del Farmaco accoglie con interesse la decisione dell’Antitrust di multare Novartis e Roche sulla base dell’esistenza di un accordo su farmaci per le patologie oculari. Si tratta di una sentenza storica per tutta l’Europa e non solo, che getta luce su un problema globale che ha costretto l’EMA e tutte le Agenzie europee ad approfondire i rischi connessi all’uso off-label su larga scala di farmaci non studiati per specifiche indicazioni terapeutiche, e per i quali la farmacovigilanza si è dimostrata carente. L’AIFA ribadisce l’importanza che anche le aziende farmaceutiche seguano sempre un codice di condotta etico e rispettino le norme poste a garanzia del sistema regolatorio, sempre orientato alla massima tutela della salute pubblica, e riconferma il proprio atteggiamento che, in presenza di minimi dubbi sulla consistenza dei dati di rischio/beneficio, sarà sempre quello di assicurare responsabilmente la difesa della salute del cittadino, indipendentemente dai costi economici. L’AIFA si augura che in futuro situazioni simili possano essere superate da apposite disposizioni normative mantenendo al primo posto la centralità del paziente e nessun altro interesse».