Un luogo intimo dove ogni singola idea prende forma attraverso il rapporto diretto col cliente e ogni singolo prodotto realizzato da sapienti mani artigiane….
Sono molti gli elementi del lavoro della stilista che testimoniano la sua anima “green” e contemporanea: nell’atelier di Fiorella Ciaboco si trovano diversi capi in fibra di canapa, alcuni dei quali dipinti a mano dall’artista Sara Masidda per sigillare un perfetto connubio tra artigianato e arte.
Inoltre, grande importanza viene conferita ai tessuti di recupero: la produzione artigiana sartoriale si distingue per molti aspetti dalla produzione industriale, in particolare per l’utilizzo della materia prima. Il tessuto è rispettato e non viene mai sprecato.
La sartoria Fiorella cerca di utilizzare i materiali che vengono scartati dai laboratori industriali per ridare loro nuova vita e dignità.
Inoltre, anche nella politica di ridare nuova vita mettendo a misura o a moda i capi che giacciono nell’armadio vi è un’anima green, dal momento che si cerca di interrompere quel circolo vizioso del consumo compulsivo di vestiti di bassa qualità. Un esempio è l’attività di recupero delle pellicce della nonna.
La Sartoria Fiorella Ciaboco mette a disposizione la sua esperienza trentennale per rimettere a modello e trattare le pellicce così da poter essere indossate anche dalle più giovani. E senza uccidere ancora un animale!
Come se non bastasse, negli ultimi dieci anni la diffusione della sensibilità animalista ha avuto come conseguenza un ulteriore incremento nell’utilizzo della plastica.
Sono sempre più numerosi i marchi che propongono collezioni di moda vegana, priva cioè di materie prime di origine animale. Peccato però che questi materiali naturali vengano rimpiazzati da alternative sintetiche, prodotte da derivati del petrolio, e quindi non biodegradabili.
www.sartoriafiorella.com
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