In Valtellina, al Castello di Paderna, tra il Catinaccio e il Latemar in Alto Adige, in Val di Non, nel Vallese

Sapori d’autunno

  In viaggio tra gusto e cultura  

Sapori intensi in questo mese autunnale dai colori caldi. Alcuni territori sono particolarmente invitanti.

In Valtellina - In Valtellina fiumi, torrenti e laghi alpini sono una costante del paesaggio che si arricchisce di vigneti terrazzati, castagneti, fitti boschi, antichi borghi adagiati sulle pendici assolate delle colline. Per valorizzare i prodotti tipici é nato il Multiconsorzio Valtellina che gusto! che conta sei soci: il Consorzio di Tutela dei Formaggi Valtellina Casera e Bitto, il Consorzio di Tutela dei Vini di Valtellina, il Consorzio per la Tutela del Nome Bresaola della Valtellina, il Consorzio Tutela Mele di Valtellina, il Consorzio per la Valorizzazione e Promozione del Miele della Valtellina e il Comitato per la Valorizzazione dei Pizzoccheri della Valtellina. I loro nomi evocano sapori autentici da gustare in questa splendida regione alpina che corre tra Italia e Svizzera, Lombardia e Cantone dei Grigioni. Inconfondibili soprattutto i sapori dei formaggi. L’antica tecnica di lavorazione del Bitto si fa risalire ai Celti che dopo essere stati scacciati dalla pianura trovarono rifugio in Valtellina. Esperti pastori e casari, i Celti, per conservare e trasferire le proprietà nutritive del latte nel tempo, iniziarono a produrre formaggi a lunga conservazione, ed è probabile che anche l’etimologia del nome Bitto derivante da “Bitu” possa indicare qualcosa di perenne. La storia del Valtellina Casera invece è legata alla conduzione dell’azienda agricola tipica di montagna: transumante d’estate e stanziale d’inverno. Le sue origini si fanno risalire al ’500 quando più allevatori univano il loro latte per effettuare una lavorazione collettiva nelle latterie sociali, mettendo in atto una forma di risparmio e di condivisione dei momenti di vita. www.valtellina.it

Castello di Paderna - Sapori autentici anche al Castello di Paderna, in provincia di Piacenza, dove torna la 15esima edizione della mostra dedicata al florovivaismo di qualità e ai prodotti della terra dimenticatiUn castello austero e sereno nel cuore del piacentino e un rito che nel 2010 si ripete per la quindicesima volta, omaggio alla nobiltà del luogo e ai doni elargiti dalla campagna d’autunno. Promossa dal FAI - Fondo Ambiente Italiano – insieme al Castello di Paderna, Frutti Antichi è una festa che celebra il territorio, i prodotti dell’agricoltura biologica, la biodiversità vegetale, i gesti e i saperi contadini, l’arte del giardinaggio e del buon vivere. Come sempre nel parco si possono trovare vivaisti con una vastissima gamma di piante da frutto, arbusti e fiori, dalle erbacee alle orchidee e poi rose, peonie, ellebori, dalie…mentre la corte agricola ospita gli stand dei produttori biologici. Ancora più ricca la scelta di ortaggi: l’aglio e lo scalogno piacentini, la patata quarantina, il peperone di Carmagnola, le zucche mantovane, il porro di Cervere … www.fruttiantichi.net 

Alto Adige - In Alto Adige, tra il Catinaccio e il Latemar  rivive l’antica tradizione del Torggelen, la tradizione che deriva dal latino “torquere”, pigiare, pressare l’uva dopo la vendemmia. Un tempo ci si ritrovava tutti, amici e parenti, a casa dei contadini, si dava una mano a pigiare l’uva e alla fine si festeggiava assieme con speck, canederli e salsicce caserecce. Oggi l’usanza si rivive assaggiando le golose specialità tirolesi le castagne e il buon vino novello.  A Tires si organizza un’escursione autunnale a Castel Presule con merenda contadina al Tommelehof, visita e degustazione vini alla cantina di Cornaiano, visita al castello di Messner a Firmiano e alle chiesette di St. Catarina e Aica di Fiè, serata Törggelen con cucina tipica autunnale (costine di maiale, salsicce fatte in casa, carrè affumicato, sanguinacci, canederli, crauti, patate arrostite, castagne e vino nuovo). www.rosengarten-latemar.com.

 Trentino - Grande festa anche in Trentino in Val di Non con la settima edizione di Pomaria, che rende omaggio alla regina dei suoi frutti: la mela, la prima in Europa ad ottenere il marchio D.O.P. Ci saranno tutte le varietà che fanno capo al consorzio Melinda, ma anche quelle antiche, rare, con nomi particolari e sapori che, nelle loro origini remote, sono un’autentica novità da riscoprire. Tutte insieme, antiche e nuove, formano una tavolozza di colori, profumi e aromi, unica in tutto il panorama delle feste d’autunno. Esposte scenograficamente accanto alle etichette che le raccontano, sullo sfondo delle dimore rinascimentali di Casez, sembrano quasi un quadro fiammingo.E poi, oltre ad ammirarle, i visitatori potranno sperimentare con gusto a tutte le ghiotte trasformazioni che le fanno diventare marmellate deliziose, succhi dissetanti, sidro spumeggiante, ingredienti principe di torte, strudel e altri dolci da acquolina in bocca. Chi le vorrà, inoltre, veramente toccare con mano ancora sulla pianta, potrà contare sulle lezioni di alcuni “maestri raccoglitori” che spiegheranno, in un meleto lasciato a disposizione dei visitatori, i segreti della raccolta. I vari spazi dedicati alla ristorazione permettono, poi, di scoprire ricette abilmente rivisitate: l’orzotto mantecato e abbinato al presidio Slow Food locale, la mortandela, diventa un piatto cremoso, degno dei risotti più ricchi. La polenta cotta nel paiolo regala sensazioni dimenticate o mai incontrate prima… www.visitvaldinon.it www.stradadellamela.it   www.melinda.it 

Svizzera - Nel segno della castagna e del vino buono si svolge l’autunno nella regione svizzera del Vallese. Proprio la castagna è l’ingrediente principe della Brisolée, specialità le cui origini risalgono a parecchi secoli fa. Piatto tradizionale delle feste, veniva assaporato in famiglia al termine della stagione estiva e dei lavori nei campi. Gli ingredienti erano quelli messi a disposizione dalla natura, ovvero castagne, formaggio, burro, pane di segale, frutta e vino o sidro. La Festa della castagna di Fully ha contribuito a far conoscere la Brisolée a un pubblico più vasto che, a quanto pare, ha apprezzato i sapori semplici e genuini di questo piatto contadino. Il 16 e 17 ottobre quarantamila visitatori accorrono per la Festa, durante la quale vengono consumate 7 tonnellate di castagne. Oggi sono molti i ristoranti che da fine settembre ai primi di novembre ripropongono questa specialità, magari con l’aggiunta di carne secca del Vallese, speck e prosciutto e l’accompagnamento di vino giovane (da non confondersi con il novello). www.fully.chwww.valais-terroir.ch  www.vallese.ch

Franca Dell’Arciprete

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