Per un’estate da campioni

Hilterapia®

  Bellezza e Benessere  

Con molte precauzioni: chi vuole emulare gli Olimpionici non deve strafare. I consigli degli esperti per evitare infortuni, piccoli acciacchi e per curare quelli che si possono verificare. Per chi abbia manifestato un trauma sportivo i tempi di recupero possono essere molto abbreviati grazie alla Hilterapia®, una nuova terapia con laser ad alta intensità, particolarmente efficace sul dolore e sulla stimolazione dei tessuti

Un’estate all’insegna dello sport: prima gli Europei di Calcio e poi, proprio nel mese in cui la maggioranza degli Italiani è in vacanza e ha più tempo e voglia di dedicarsi all’attività fisica, le Olimpiadi. Ma chi, stimolato dalle imprese degli atleti, voglia cimentarsi in qualche disciplina deve fare attenzione a non strafare: se si decide di praticare uno sport senza un’adeguata preparazione non si deve pretendere troppo dal proprio fisico. È estremamente importante procedere con gradualità. Ecco i consigli degli esperti su come affrontare alcune delle discipline più comuni per godere al massimo dei benefici dell’attività fisica, limitando al minimo il rischio di infortuni e sapendo come rimediare a piccoli contrattempi.

Gli appassionati di calcio che hanno scelto di alternare le sere davanti alla tv con le partite con gli amici devono fare soprattutto attenzione ai problemi muscolari e tendinei. “Fra coloro che giocano a calcio sono frequenti fenomeni di sovraccarico dell’arto inferiore che possono investire le inserzioni tendinee - conferma il professor Raoul Saggini, Direttore della Cattedra di Medicina Fisica e Riabilitativa dell’Università G. D´Annunzio di Chieti e Pescara -; sono comuni pubalgie e tendiniti, in particolare quelle del rotuleo e del tendine d’Achille”. A favorirle può essere un riscaldamento insufficiente dei muscoli, uno squilibrio fra flessori ed estensori, una scarsa elasticità muscolare, oltre all’esecuzione di gesti scorretti e, naturalmente, al trauma provocato dal contatto con un altro giocatore. “Questi fenomeni – aggiunge - possono essere affrontati preventivamente con un corretto bilanciamento muscolare fra forza e flessibilità”. Preparazione, insomma, soprattutto se si intende praticare l’attività con un certo impegno. Per chi poi abbia alla spalle una storia di pregresse patologie muscolo-tendinee e voglia ricominciare con lo sport può essere indicata una terapia preventiva, una pratica cui ricorrono spesso i medici che seguono gli atleti professionisti. Particolarmente indicata a questo scopo è la Hilterapia®. Si tratta di una nuova terapia in grado di agire più in profondità rispetto alle normali terapie e che è caratterizzata da una rapida e spiccata azione antidolorifica e da un’intensa stimolazione dei tessuti. “Si tratta di sottoporsi a pochi trattamenti, 3 o 4 ravvicinati, per esempio a giorni alterni, per proteggere e stimolare il tessuto a rigenerare – conferma l’esperto -. Esercitando un effetto di tipo fotomeccanico, l’impulso HILT® è in grado di modificare il comportamento di tenociti e condrociti (le cellule presenti nei tendini e nella cartilagine ndr), migliorando lo stato funzionale dei tessuti e quindi rendendoli più idonei a sopportare quadri di sovraccarico”. Proprietà documentate da studi condotti in prestigiosi laboratori di ricerca. “Esperimenti su colture di cellule del tessuto connettivo hanno permesso di dimostrare come l’esposizione al laser HILT® stimoli la produzione di maggiori quantità di matrice extracellulare, con un aumento della produzione di collagene e, nel caso dei condrociti, di glucosaminoglicani conferma la dottoressa Monica Monici Responsabile del Laboratorio congiunto ASAcampus presso il Dipartimento di Fisiopatologia Clinica dell’Università di Firenze.

Si comprende così l’elevata efficacia del trattamento nel favorire la guarigione delle patologie muscolo tendinee una volta che queste siano comparse. Se nei traumi più lievi sono sufficienti ghiaccio e riposo, quando il problema è più importante il ricorso a cure fisiche, in particolare alla Hilterapia®, è in grado di accelerare i tempi di guarigione. Ne sanno qualcosa i giocatori professionisti i cui sanitari utilizzano questo trattamento per ottenere un accorciamento dei tempi di recupero che possono essere abbreviati fino a due terzi.

Anche la semplice corsa può essere fonte di problemi a muscoli e tendini. “Qui le patologie sono soprattutto a carico del tendine d’Achille, ma possono interessare anche i muscoli come i flessori della coscia” precisa Saggini. La sofferenza dipende dai microtraumatismi conseguenti alla sollecitazione cui le strutture vengono sottoposte a ogni appoggio. Per quanto riguarda in particolare la sofferenza del tendine d’Achille, fattori favorenti possono essere un cattivo appoggio del piede o un’alterazione della sua forma (per esempio un piede piatto valgo) che comportano un anomalo allineamento rispetto alla gamba. Di conseguenza il tendine “lavora” male e finisce col subire delle microlesioni. Per ridurre al minimo il rischio è importante un’idonea preparazione muscolare, per esempio con esercizi di stretching del polpaccio che aumentano l’elasticità del tendine, oltre alla scelta di scarpe adatte. In caso di guai al tendine d’Achille la prima misura da adottare è il riposo. Molto utili anche qui le terapie fisiche: “In questi casi ricorro alla Hilterapia® con due obiettivi – puntualizza l’esperto -: la risoluzione dei fenomeni di infiammazione ed edema traumatico e la stimolazione di meccanismi riparativi”.

Chi volesse cimentarsi con il ciclismo deve fare attenzione sia al ginocchio, sia ai muscoli, in particolare a quelli della coscia. “Nel ciclismo la patologia più frequente è a livello cartilagineo di rotula, si tratta della condropatia femororotulea; altre strutture a rischio sono i legamenti e il tendine rotuleo” ricorda Luca Filippin, fisioterapista del team della Clinica Mobile che segue i piloti del mondiale SuperBike e MotoGP in tutte le gare. “I motociclisti – spiega – ricorrono molto alla bicicletta per allenarsi. Anche la condropatia femororotulea rientra fra le patologie da sovraccarico: si ha una sofferenza del condilo femorale e della cartilagine della rotula. Può dipendere da un insufficiente tono muscolare del quadricipite che va ad agire in maniera negativa sull’articolazione femororotulea”. La sua comparsa può essere favorita anche da una cattiva posizione in bicicletta, per esempio per l’uso di un sellino troppo alto, piuttosto che di un attacco pedale sbagliato. Se compaiono dolori al ginocchio è opportuno interrompere l´attività, mentre è utile effettuare esercizi di potenziamento del quadricipite.

Problemi di spalla, ma anche a carico della schiena possono comparire invece in chi pratica la pallavolo. “Uno dei problemi è infatti rappresentato dalla tendinopatia della cuffia dei rotatori, che può manifestarsi anche in chi gioca a tennis e a basket” ricorda Saggini. Il mal di schiena dei pallavolisti dipende spesso da movimenti eseguiti in modo non corretto o con sforzi asimmetrici, per esempio nella schiacciata; inoltre può risentire del contraccolpo in seguito a ricadute non sufficientemente ammortizzate. Accanto alle terapie, talvolta anche farmacologiche, sia nei problemi di spalla, sia in quelli della schiena il trattamento con il laser HILT® può contribuire a una più rapida risoluzione dei sintomi e a un più pronto recupero. “Permette di ridurre immediatamente lo stato infiammatorio acuto delle strutture muscolari e periarticolari della colonna vertebrale e di determinare modificazioni - qualitative e quantitative delle sostanze prodotte dalle cellule - spiega il fisiatra -. Ciò consente di produrre specifici effetti terapeutici: l’analgesia, il miglioramento del trofismo dei tessuti, la riduzione della contrattura muscolare e il potenziamento muscolare”.

I dolori lombari, ma anche quelli dorsali e cervicali affliggono spesso anche i motociclisti. “Rappresentano un problema ricorrente, dovuto alla postura – interviene Filippin -. Spessissimo curiamo i piloti per problematiche alla colonna, ricorrendo sia a cure manuali, sia, se ci sono dei trigger, al laser ad alta intensità HILT® con ottimi risultati”.

Altro problema comune negli sportivi è il gomito del tennista, la tipica sofferenza dei muscoli epicondiloidei al gomito. Anche il tennis è uno sport asimmetrico in cui sono necessarie alcune accortezze per prevenire la comparsa del disturbo, sicuramente più frequente in chi lo pratica in maniera occasionale o con modeste capacità tecniche. Si tratta di un disturbo da sovraccarico in cui l’infiammazione è provocata dall’anomala trasmissione delle vibrazioni prodotte dall’impatto della pallina sulle corde della racchetta. Per limitare il rischio, oltre a cercare di migliorare la propria tecnica, si può ricorrere a una racchetta con impugnatura più piccola e minor tensione delle corde. Quando invece il disturbo è già comparso è opportuno un periodo di riposo; anche in questo caso i tempi di recupero possono essere notevolmente abbreviati grazie alla Hilterapia®.

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