Warhol cercava la sua musa, Edie lo divenne per soli 15 minuti

Factory girl con Sienna Miller

  Cultura e Spettacoli  

Il regista George Hickenlooper narra la drammatica storia di Edie Sedgwick, divenuta una delle più grandi icone della cultura pop americana.

Victor Bockris, scrittore, a proposito di Edie Sedgwick scrisse: "A un certo punto si assomigliavano pure, si vestivano alla stessa maniera, portavano una pettinatura simile, erano sempre insieme, sette sere su sette. Si amavano. Edie era una figura da ispirazione, androgina, sexy, come un ragazzino adolescente quattordicenne che piace ai gay. Per Warhol era un pezzo d´arte pop camminante.”

Factory girl narra, dell’ascesa e del declino di Edie Sedgwick, divenuta una delle più grandi  icone della cultura pop americana. Sedgwick era considerata una  principessa americana, oltre ad essere nata in una famiglia molto ricca dal sangue blu, era anche bellissima e possedeva immenso talento e carisma. Fu in seguito al suo incontro con Andy Warhol, l’antieroe per eccellenza ed esponente della contro-cultura, che la sua vita cambiò radicalmente. Improvvisamente, infatti, Edie si ritrovò al centro di un universo artistico rivoluzionario, intriso di sesso ed eccessi, in una corsa furiosa verso la fama e i suoi fasti, destinata ben presto a sfuggirle dal controllo.  

Edie (Sienna Miller) irrompe nel caos della New York della metà degli anni ’60 ed è qui che incontra Andy Warhol (Guy Pearce), il quale intravede nella selvaggia vulnerabilità della giovane uno degli ingredienti perfetti per trasformarla in una musa irresistibile.  Andy invita Edie ad entrare nel mondo della Factory, ex fabbrica di cappelli della città, che lui stesso ha trasformato in un paradiso bohemien di creatività.  Qui, un’accozzaglia di musicisti, artisti, attori, poeti e disadattati, si riunisce allo scopo di creare arte, girando film underground di giorno e dando party glamour che durano tutta la notte.  Edie ben presto diventa la stella dei film di Warhol, oltre che l’idolo della Factory e la beniamina dei media.  All’apice del suo successo si innamora di una grande rock star (Hayden Christensen).  Ma nel momento in cui Edie si trova stretta tra il mondo effimero e sensuale di Warhol e l’uomo che ama, finisce con l’essere respinta da entrambi e, ancora una volta, alla deriva  ..

Con il suo stile abbagliante, la sua vivacità e il suo innegabile senso del gusto, Edie Sedgwick si trovò nel bel mezzo della rivoluzione che colpì la cultura pop americana. Eretta da  Andy Warhol ad eroina della contro-cultura, in un momento in cui la contro-cultura era tutto, divenne l’icona di una generazione, la donna di cui  si diceva che tutti gli uomini desiderassero e che tutte le donne aspiravano a diventare. Sebbene fosse originaria di una famiglia aristocratica dal sangue blu, talmente conosciuta nel New England, che la loro tomba nel Massachusetts era nota col nome di “Sedgwick Pie”, la sua immagine divenne il simbolo della donna americana moderna per eccellenza: energica, ribelle e tuttavia profondamente vulnerabile. Vogue Magazine coniò addirittura un termine per la rivoluzione che rappresentò, la soprannominò infatti “Youthquaker.” Poi, quasi alla stessa velocità con cui era apparsa sulla scena, la sua fiamma si estinse, morì, infatti,  per un mix di barbiturici e alcol all’età di 28 anni.

Edie Sedgwick morì nel 1971, ma è divenuta un idolo americano, la cui storia continua ad affascinare a molteplici livelli. La sua vita è stata caratterizzata da fama, rivoluzioni artistiche, conflitti culturali, problemi familiari e declino, tematiche oggigiorno più che mai rilevanti. Il suo straordinario senso dello stile, con il look  divenuto icona (gli occhi pesantemente truccati di nero, i capelli biondo platino, i body e i vestiti geometrici con le calzamaglie scure) ancora oggi influenza fortemente la moda. L’influenza che Edie ha avuto è identificabili ovunque nei media moderni, eppure la sua storia non era stata mai raccontata sullo schermo prima d’ora.

Ora in Factory girl Edie riprende vita attraverso delle potenti performance e degli emozionanti collage, che mostrano sia momenti ispirati alla realtà (il film contiene riproduzioni di nastri di archivio, fotografie, interviste trascritte, screen test e scene originali dai film di Warhol), che frutto dell’immaginazione, fornendo una visione sia della Edie pubblica che di quella privata. 

Franca Scotti

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