Lo studio dell’Università Cattolica di Piacenza chiesto dal Consorzio di Tutela dà precisazioni sulla presenza di micotossine nelle confezioni di formaggio grattugiato

Grana Padano in confezione salubre e sicuro

  Salute  

In merito alle notizie apparse su varie testate online a proposito dello studio condotto dal Dipartimento di Scienze Animali, degli Alimenti e della Nutrizione dell'Università Cattolica, campus di Piacenza, e pubblicato sulla rivista scientifica Toxins e riguardante la presenza di micotossine nelle confezioni di formaggio grattugiato, il Consorzio Tutela Grana Padano fornisce con questa nota del Direttore Generale, dr. Stefano Berni, delle opportune precisazioni.

Dall’attività di ricerca scientifica che i consorzi del Grana Padano e del Parmigiano Reggiano hanno affidato all’Università di Piacenza è emerso che l’eventuale presenza di alcune micotossine rilevabili in quantità bassissime non costituisce alcun problema per il consumatore.

L’attività di ricerca proseguirà con l’individuazione di sistemi da applicare ai magazzini di stagionatura per eliminare anche queste, se pur modestissime, presenze, evitandone quindi ogni tipo di diffusione.

Il prodotto in commercio è già assolutamente salubre e sicuro. Ma il nostro obiettivo è eliminare anche queste irrilevanti presenze, perché i nostri prodotti, che sono i più famosi e diffusi al mondo, meritano di continuare ad essere primi assoluti anche in sicurezza e salubrità.

L’articolo apparso su diverse testate online da parte dell’Università di Piacenza aveva il compito di informare e rassicurare, mentre il titolo e una lettura approssimativa potrebbero dare un effetto diverso.

Perciò con questa nota preferiamo precisare, come stiamo facendo, l’assoluta sicurezza dei nostri prodotti posti in commercio.

Del Consorzio Tutela Grana Padano fanno parte 129 aziende di lavorazione, che gestiscono 142 caseifici produttivi, 149 stagionatori e 200 preconfezionatori.

Nel 2021 la produzione è stata di 5.234.443 forme, pari a 203.289,6 tonnellate, per il 62,72% in cooperative e per il 37,28% in industrie casearie, trasformando 2.773.655 tonnellate di latte munto in 3.974 stalle. L’intera filiera produttiva conta così su 50mila addetti.

La produzione lorda vendibile di formaggio stagionato alla consegna franco punto vendita è stata di 1.920.000.000 di euro, che al consumo è salita a 3.320.000.000 di euro, di cui 1.970.000.000 in Italia e 1.350.000.000 all’estero, grazie ad un export di 2.240.335 forme, pari al 44% delle forme marchiate. Queste performance lo rendono il formaggio DOP più consumato nel mondo.

Nel 2022, nel periodo gennaio - novembre, la produzione di Grana Padano DOP è stata di 4.715.991 forme (-1,18% vs 2021). In crescita anche l’export, che tra gennaio ed agosto ha visto un aumento dell’8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Dal 1954 il Consorzio Tutela Grana Padano garantisce il rispetto della ricetta tradizionale e la sua alta qualità riconoscibile e ritrovabile in ogni singola forma prodotta. Il 24 aprile 2002 un decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha riconosciuto al Consorzio le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi a Grana Padano nella sua natura di prodotto DOP, ovvero a Denominazione di Origine Protetta.

Presidente del Consorzio è Renato Zaghini, affiancato dal vice presidente vicario Giuseppe Ambrosi, dal vice presidente Attilio Zanetti e dal tesoriere Valter Giacomelli. Direttore generale è Stefano Berni, direttore amministrativo Carlo Costa.

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