La prevenzione arma primaria contro il Tumore al Seno

Anima Donna ODV in prima linea per promuovere ogni iniziativa contro il Tumore del Seno

  Salute  

Ottobre anche quest’anno è stato dedicato alla prevenzione del Tumore al Seno, momento istituito per sensibilizzare le donne a calendarizzare nella propria vita check-up dedicati a questi importanti controlli.

Volutamente l’articolo di Giuseppe Spinelli viene proposto per uscire da certi meccanismi informativi canonici, la prevenzione si fa ogni mese, i riflettori devono rimanere sempre accesi su questo tema, fateci passare questo piccolo segnale è un modo come un altro per continuarne a parlarne.

Da alcuni dati acquisiti dal Ministero della Salute, i numeri in Italia rilasciati in merito al carcinoma mammario riferiti al 2021 confermano che la stessa è la neoplasia più riscontrata nelle donne con il 30% circa di tumore maligno mammario.

In Italia sono state stimate, secondo i dati, circa 55.000 nuove diagnosi di carcinomi della mammella femminile, come già indicato nella percentuale precedente, 1 Donna su 3 è colpita dal “Killer” in un’età compresa tra i 50 e i 70 anni, arma più efficace attuale la prevenzione da iniziare a regolarla con le proprie abitudini dai 40 in poi con periodicità annuale.

Il tema lo affrontiamo con Anima Donna ODV, attiva sul territorio Nazionale da poco ma con le idee chiara del come affrontare il problema.

Grazie alla disponibilità della Presidente Avv. Simona Beccaccioli da Roma, della Vicepresidente e Segretaria Generale Avv. Ornella Attisano da Reggio Calabria e della Referente per il Nord da Milano Avv. Elisabetta Carattoni, il giornalista Giuseppe Spinelli le ha intervistate per ascoltare e proporre la ricetta operativa sui territori da parte dell’organizzazione.

La rappresentanza di Anima Donna ODV ha permesso al giornalisto Giuseppe Spinelli di capire per aree geografiche come in Italia viene recepita la cultura della Prevenzione e come si presentano le strutture che devono fornirla.

Avv. Simona Beccaccioli, a lei il compito di raffigurarci il suo territorio operativo, il Lazio, come risponde a queste necessità?

Intanto grazie per questo invito.

Il tema mi appassiona da donna e, come associazione, mi vede e ci vede impegnate con le mie colleghe in prima persona.

La prevenzione è fondamentale, scoprire questo tumore maligno all’inizio della sua apparizione vuol dire nella maggiore parte dei casi salvare la vita della paziente.

Il Lazio ha istituito tra Roma- Nord, Centro e Sud degli Hub disponibili non solo per questo ambito ma anche per altri. Le Donne al disotto dei 49 anni possono accedere gratuitamente all’Ecografia Mammaria e avere il risultato in poche ore; invece, le Donne al disopra di tale età accedono gratuitamente alla Mammografia con relativa visita di controllo.

Quindi, di fatto oggi abbiamo gli strumenti per combattere questo fenomeno, molto spesso lo sottovalutiamo, perché la sua sintomatologia dilaga nella parte finale quando ormai la fase della malattia è molto avanzata.

La prevenzione con l’invito ad attuarla viene determinata anche da questo tipo di evoluzione, invito tutte a praticarla, a fare degli screening gratuiti ci sono, in merito la Regione Lazio chiama a domicilio tutte le Donne al disotto dei 74 anni invitandola attraverso una lettera a presentarsi presso le strutture Consultori Ospedalieri per effettuare visite senologiche, le quali darebbero la possibilità a tutte innanzitutto di essere controllate usufruendone gratuitamente.

Tutte le Regioni offrono questo sicuramente, il problema è nella cultura della Prevenzione purtroppo, ancora c’è molto da lavorare sotto questo aspetto non stanchiamoci mai di accompagnare questo messaggio in ogni sede dove ci sono Donne.

Avv. Elisabetta Carattoni, a lei oltre a chiederle la percezione culturale riferita alla Prevenzione nel Nord Italia, vorrei anche sollecitarla a una sua disamina di come l’informazione si concentri solo in certi momenti e poi sfuma per il resto dell’anno su questo tema, cosa ne pensa?

Mi conceda solo un minuto prima di risponderla, oggi io sono qua da sopravvissuta a questa malattia, so benissimo cosa vuole fare Prevenzione, praticarla oggi mi ha permesso di essere con tutti voi. Mi sento di consigliare come ha fatto Simona, di invitare tutte le Donne a non trascurare questo aspetto, lo screening è fondamentale, la consapevolezza del rendersi conto di questo problema vuol dire salvarsi la vita, prendersi cura di sé stessi quindi amarsi e amare chi ci sta intorno fa stare bene tutti, mi sentivo di dire questo, perché ripeto la Prevenzione mi ha miracolato, mi ha salvato la vita. Sono d’accordo con lei è vero esiste un problema culturale, in molti casi la malattia si vive con vergogna e quindi si cerca di fare finta di niente rimandando il problema, senza pensare che la tempestività in questi casi è primaria per aiutare la Prevenzione a capire l’intervento terapeutico. Nel Nord e in Lombardia in particolare la risposta è molto buona, lo screening aiutato da una campagna d’informazione costante è oltre il 60%, ho dato un’occhiata al Centro siamo intorno al 57%, minore per il Sud siamo sopra il 40% con una crescita importante, questi numeri sono risultati da una campagna di rilevamento del 2020 prima del Covid. Siamo sulla strada giusta, credo che nelle Donne la consapevolezza sta iniziando a dare risultati a 360°, in questo modo in futuro questo “Mostro” rappresenterà sempre meno quella paura che ruba a tutte noi la voglia di vivere, perché è cattivo e subdolo, perché va a toccare proprio quella parte della Donna che rappresenta la Femminilità molto spesso, psicologicamente è una malattia che ti ammazza, la Prevenzione ribadisco, è da seguire caparbiamente li ci giochiamo tutto noi Donne.

La ringraziamo per questa sua esposizione anche intima resa pubblica in questo contributo informativo, certamente aiuterà chi come ha sottolineato, tante volte si vergogna di esporsi perché malata a prendersi cura di sé stessa curandosi con la Prevenzione.

Mettendoci la faccia come si dice, ha voluto imprimere un’accelerazione da questa prospettiva tante volte sottovalutata, ma in molti casi fondamentale come approccio, grazie ancora, Avv. Carattoni.

Avv. Ornella Attisano, anche a lei da Vicepresidente di Anima Donna e referente per la Calabria chiedo, attualmente come si vive questo aspetto Sanitario e come procede il rinnovamento di quest’ambito dal punto di vista strutturale?

La Calabria e i suoi numeri hanno una genesi oltre che Culturale anche strutturale, risultato purtroppo accumulato da anni precedenti, i quali hanno creato con politiche errate, lo sfaldamento generale nella Sanità nella quale versa l’intera Regione e la nuova classe dirigente, la quale dal primo momento ha preso a cuore il problema essendone anch’essa vittima. Il tema che ci porta qui a discutere oggi è un argomento totalizzante a livello preventivo, la Calabria rispetto al resto del territorio Nazionale è il territorio fanalino di coda in merito, effettivamente mentre le altre Regioni iniziano a effettuare gli screening su fasce di età basse e in modo gratuito, da noi si inizia a intervenire con fasce che partono dai 50 ai 69 anni, come Anima Donna Odv ci permettiamo sommessamente di consigliare alla politica di partire da questo, sarebbe già un’importante risultato. Aiutare le fasce più deboli che non possono permettersi screening anche se preparate culturalmente alla Prevenzione, quando hanno un’età giovanile, permetterebbe maggiori risultati nel salvare vite umane. La mia pragmatica osservazione nasce dal fatto incontrovertibile che i numeri ci danno, al Sud si muore di più rispetto ad altre aree del Paese, per migliorare bisogna semplicemente agire su quello che la procedura ci indica da introdurre, come già detto e lo ribadisco: Prevenzione, abbassare l’età intorno ai 40 anni se non prima e prolungarla oltre i 75 con inviti gratuiti all’approcciarsi allo screening. Certo i risultati non saranno immediati, ma sicuramente in un tempo che va dai 5 ai 10 anni (medio lungo periodo), si potrà notare l’ottima meta raggiunta, dalla quale il percorso sarà incentivato da una consapevolezza culturale differente da parte di ogni Donna, diventerà sostanzialmente una prima battaglia vinta di una guerra che speriamo finisca il prima possibile. Noi come Anima Donna ODV storicamente partiamo come scopo primario operativo, nel fare Rete, la nostra adesione al Terzo Settore ci permette di entrare in relazione con le Istituzioni e offrire il nostro Servizio, le stesse quando si rendono conto di avere organizzazioni in gradi di diventare uno strumento per migliorare la qualità di vita delle persone, lì la pubblica Amministrazione ci chiede di intervenire, di dare dei segnali efficaci per aumentare la sensibilizzazione verso questi temi, quindi di parlare alle Donne di questo grande problema. La mancanza di Diagnosi porta alla morte, l’esperienza che ci ha raccontato la collega Avv. Carattoni, ci mette difronte a questa scelta, noi Donne non dobbiamo aspettare di viverlo sulla nostra pelle la problematica, lo sappiamo che è cosi devastante quindi cosa aspettiamo ad anticiparlo, le armi ci sono basta solo applicarle e qual ora non ci fossero per carenza, facciamo in modo che appaiano con la complicità dell’associazionismo, noi ci siamo per esempio e come noi tante altre associazioni, bisogna superare l’ostacolo del “Ci penso domani”, potrebbe essere tardi.

Lo accennava prima dell’inizio dell’intervista l’Avv. Carattoni, Avv. Simona Beccaccioli per concludere questa chiacchierata, fare camminare sul territorio Informazione e Terzo Settore insieme proprio per promulgare la Cultura sulla Prevenzione in modo costante, è determinante?

Assolutamente, la collega ha lanciato un’idea fondamentale, come Anima Donna ODV, creare un Format che possa fare parlare Donne, le quali come lei hanno vissuto l’esperienza di guardare in faccia “Il Mostro”, dare un’informazione pratica fatta di momenti di vita, i numeri servono poco, invece bisogna agire sull’aspetto purtroppo, della crudeltà nel fare e nel non fare Prevenzione cosa può determinare.

Avv. Elisabetta Carattoni, la sua proposta ha suscitato interesse, iniziamo da qui per un percorso di crescita culturale?

Approvo e rilancio, novembre è il mese per la tutela delle Donne, “Nessuna Violenza, Nessun Violento”, sapere ascoltare i bisogni significa iniziare dal verso giusto, è “l’ascolto” il primo passo per la risoluzione dei problemi, questo la genesi delle proposte da fare a chi legifera.

Avv. Ornella Attisano, procediamo quindi verso un’azione concreta sul Territorio?

Da vicepresidente di Anima Donna ODV per il Sud Italia sono completamente aperta, dopo i tanti momenti burocratici che abbiamo dovuti superare, ad ogni problema che fa riferimento ai nostri scopi Statutari e alla sensibilità personale mia e di ogni socio aderente alla nostra organizzazione. Non mi fermerò mai di ribadire la volontà piena di continuare il percorso di relazioni con le Istituzioni, perché penso che una piena collaborazione possa determinare sul territorio importanti risultati, il Terzo Settore nella condizione attuale specialmente in Calabria, diventa fondamentale. Spero dal profondo del cuore, che la politica possa accogliere questi nostri suggerimenti, i segnali ci sono. In merito alla proposta del Format sfondi una porta aperta, novembre è l’occasione giusta, la Violenza sulle Donne e sulle persone fragili, deve diventare una pratica e una parola da emarginare utilizzando metodi legislativi adeguati.

Info: www.animadonnaodv.it.

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