FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 8, 11 ottobre 2018

Salute, prodotti

Pentabiocel: un nuovo integratore alimentare che riduce i sintomi gastrointestinali.
Un probiotico multiceppo è efficace per contrastare l’IBS nella disbiosi intestinale nel paziente celiaco

Mercoledì 24 ottobre, a Milano, nella conferenza stampa moderata da Annalisa Manduca, giornalista Radio Rai Uno, è stato presentato uno studio, che attesta che l’azione di una miscela di probiotici, vale a dire microrganismi vivi (ceppo di origine umana, stabile durante il transito gastro-intestinale, utilizzo nell’uomo sicuro), che, se somministrati in adeguate concentrazioni, esercitano effetti positivi sulla salute dell’ospite, (Lattobacilli e Bifidobatteri) può ripristinare la flora batterica intestinale e migliorare i sintomi anche nei pazienti celiaci.

Lo studio Clinical and Microbiological Effect of a Multispecies Probiotic Supplementation in Celiac Patients With Persistent IBS-type Symptoms, condotto dal professor Ruggiero Francavilla, Pediatra Gastroenterologo della Clinica Pediatrica Universitaria Ospedale Pediatrico Giovanni XXIII di Bari, insieme alla professoressa Maria De Angelis, professore associato dell’Università degli studi di Bari Aldo Moro, ha coinvolto 109 pazienti celiaci: per 6 settimane è stata somministrata una miscela di 3 Bifidobatteri e 2 Lattobacilli ai pazienti, che, a dieta da almeno due anni, presentavano ancora sintomi gastrointestinali. Durante lo studio sono stati somministrati, a tempi diversi, 4 questionari: due per determinare gli score IBSSSS e GSRS che valutano i sintomi, uno per valutare forma e consistenza delle feci ed uno per monitorare la qualità di vita del paziente con colon irritabile. Successivamente, per ulteriori 6 settimane, i pazienti sono rimasti in osservazione senza assumere alcun prodotto.

E’ stato così possibile valutare l'efficacia e la sicurezza della miscela probiotica in pazienti con malattia celiaca (CD) con sintomi di sindrome dell'intestino irritabile (IBS) nonostante una rigorosa dieta priva di glutine (GFD). Lo studio ha permesso di concludere, per la prima volta in una popolazione di celiaci con sintomi gastrointestinali, che una miscela selezionata di tre Bifidobatteri e di due Lattobacilli è in grado di migliorare gli score dei sintomi e la disbiosi intestinale senza influire però sulla qualità di vita di questi pazienti compromessa dalla malattia celiaca.

Lo studio era partito dalla considerazione che la dieta priva di glutine, conseguente alla diagnosi di celiachia, non sempre dispensa il paziente dai tipici disturbi dell’IBS, la sindrome dell’intestino irritabile, dovuta principalmente alla carenza di bifidobatteri nella flora batterica.

In letteratura è noto che il rischio di avere sintomi di intestino irritabile per i pazienti celiaci, anche se a dieta, è 4 o 5 volte maggiore dei pazienti non celiaci - ha spiegato il professor Ruggiero Francavilla - L’analisi è partita dal presupposto che la disbiosi intestinale nei pazienti celiaci a dieta, simile a quella dei pazienti con colon irritabile, potrebbe essere alla base dell’aumento della prevalenza della sintomatologia. L’obiettivo dello studio è stato valutare l'efficacia e la sicurezza di una miscela probiotica composta da 3 Bifidobatteri e 2 Lattobacilli in pazienti con malattia celiaca (CD) con sintomi di sindrome dell'intestino irritabile (IBS) nonostante una rigorosa dieta priva di glutine (GFD). I pazienti che hanno assunto il probiotico hanno mostrato un miglioramento degli score sintomatologici rispetto a coloro che avevano preso il placebo.

Alla fine del trattamento, dunque, si è registrato un aumento di Lattobacilli e Bifidobatteri nel gruppo di pazienti trattati con il probiotico multiceppo e l’aumento dei Bifidobatteri è stato confermato anche dopo le sei settimane di follow up.

Il paziente celiaco che ha eliminato il glutine dalla dieta da almeno due anni è un paziente in remissione: se non ha IBS, ci si aspetta che abbia una mucosa intestinale uguale a quella degli individui sani privi di disbiosi. - ha aggiunto la professoressa Maria De Angelis - Questo, di fatto, non avviene. Se il paziente celiaco in remissione presenta disbiosi intestinale, la causa potrebbe essere la carenza di fibra nella dieta celiaca: togliendo alimenti contenenti glutine, si toglie una frazione di fibra solubile che è invece utile allo sviluppo del microbiota intestinale. Quando c’è IBS peggiora ulteriormente la situazione del microbiota intestinale nel paziente celiaco.

L’azienda italiana Nóos S.r.l. (da sempre orientata alla ricerca di integratori probiotici, integratori alimentari e dispositivi medici innovativi) ha realizzato il Pentabiocel, una miscela probiotica costituita da 2 ceppi di Lattobacilli (Lactobacillus plantarum 14D - CECT 4528; Lactobacillus casei LMG P-17504) e 3 ceppi di Bifidobatteri (B.breve LMG P-17501, B.breve LMG P-17500 e B.animalis subsp. Lactis LMG P-17502), tutti di origine umana ed autoctoni del tratto gastrointestinale, la cui sicurezza è ampiamente dimostrata.

Pentabiocel, brevettato a livello nazionale, offre un valido supporto non solo per i celiaci, ma anche per tutte le patologie caratterizzate da sintomatologia gastrointestinale come IBS, DAR ecc .. L’integratore alimentare a base di fermenti lattici vivi utile per favorire l’equilibrio della flora batterica intestinale, Pentabiocel, è disponibile in una confezione da 14 stick. Per garantire la vitalità dei fermenti lattici il prodotto deve essere conservato in luogo fresco ed asciutto, al di sotto dei 25°C. E’ consiglibile l’assunzione del contenuto di 1 stick al giorno da disperdere in mezzo bicchiere d’acqua a temperatura ambiente, preferibilmente lontano dai pasti. Il prodotto, senza glutine, naturalmente privo di lattosio, presente nel prontuario AIC 2018/2019, è disponibile in farmacia al prezzo di 19.50 €

Il professor Basilio Malamisura, Specialista in Pediatria e Direttore U.O. di Pediatria e Centro di riferimento regionale per la Celiachia dell’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno, ha parlato di una correlazione tra le due patologie, in quanto l’agente scatenante può essere lo stesso. Il prof. Malamisura ha ricordato che vi sono dei collegamenti tra le due condizioni: IBS e celiachia vengono spesso innescati dall’ingestione di alimenti con frumento, anche se il meccanismo alla base è diverso. Nel caso della celiachia, la patologia viene scatenata dall’ingestione di una proteina contenuta nel frumento, la gliadina, che si assembla con le glutenine durante la lavorazione dell’impasto a costituire il glutine. Invece nell’IBS la responsabilità è da attribuire ad altri fattori contenuti nel frumento, tra cui alcuni zuccheri non digeribili che vengono fermentati dalla flora batterica intestinale producendo gas in eccesso responsabili dei vari disturbi dell’IBS.

È necessario, però, saper distinguere le due situazioni escludendo, in primis, la celiachia attraverso specifici esami di laboratorio. La celiachia, infatti, è una patologia di tipo autoimmune su base genetica, multifattoriale, la cui frequenza si avvicina al 2% della popolazione e può manifestarsi a qualsiasi età.

Attualmente sappiamo che i fattori determinanti sono genetici uniti a fattori esterni, come l’ingestione del glutine, ma potrebbero esserci altri elementi responsabili della patologia - ha concluso il prof. Carlo Catassi, Direttore della Clinica Pediatrica Universitaria Politecnica delle Marche - Possono influire sull’insorgenza della celiachia infezioni riscontrate da bambino, alimentazione infantile, somministrazione di antibiotici. Questi fattori possono modificare il microbiota intestinale, cioè la flora batterica presente nel nostro intestino, che può a sua volta influenzare la funzione immunitaria e la permeabilità intestinale. Sulla base di quanto sopra, possiamo affermare che il microbiota potrebbe giocare un ruolo nello scatenare la patologia celiaca in un soggetto predisposto.

Info: www.noosit.com

G. Scotti