Il film, prezioso ed importante, racconta lâoggi e getta un ponte sul futuro, dopo i drammatici fatti dellâ11 settembre, per i quali il mondo sembra essere cambiato in tutto ed ogni dimensione della vita è invasa da una âguerra asimmetrica e permanenteâ, capace di gettare i suoi sospetti ovunque.
Il film è la storia di due amici, Giuseppe e Yousef â lâequivalente in arabo - che, dopo molti anni di sangue e sudore trascorsi sotto âpadroneâ hanno deciso di mettersi in proprio.
Acquistato un piccolo peschereccio usato, lo ribattezzano Medea: il nome campeggia, in caratteri occidentali ed arabi, sulle fiancate dellâimbarcazione riverniciata di fresco.
Il film inizia con i due amici che, invece di raccogliere i frutti del loro sacrificio, sono alle prese con le ritorsioni economiche e pratiche, dellâex âPadroneâ, che gestisce il mercato del pesce.
Troina, il mafiosotto locale, non solo stabilisce il prezzo del pescato, ma smuove anche simpatie ed antipatie nei confronti di chi non si sottomette alle sue regole. Mentre Yousef, grazie alle mille esperienze di vita, non fa un dramma delle ritorsioni di Troina, Giuseppe, che è una persona semplice, si fa, al contrario, il sangue amaro.
Un giorno, però, mentre sono lontani dalla terra, in mezzo al mare per una battuta di pesca, si abbatte su di loro la condanna di un sospetto che viene dalla terra ferma devastata dalla guerra.
La radio, infatti, annuncia che Yousef è il terrorista ricercato dalla polizia internazionale per lâennesimo attentato terroristico, che in Spagna ha fatto saltare in aria un treno uccidendo centinaia di persone,
Per loro è una giornata e una notte di confronto drammatico e violento lâuno contro lâaltro, con tutti i loro pregiudizi e la loro sub cultura che riaffiorano dallâoscuritĂ delle loro anime esasperate riportando sulla barca il simbolo del conflitto attuale di civiltĂ .
Un tragico caso di omonimia travolge, distruggendole, le vite dei due protagonisti fino allâodio e alla morte, fino a rappresentare definitivamente i conflitti che insanguinano il mondo sul teatro del loro peschereccio.
Il regista Mohsen Melliti, è nato a Tunisi nel 1967, è esiliato in Italia ed ha collaborato con giornali e istituti di ricerca sulla situazione dei diritti umani e politici nei paesi arabi.