Dal 10 aprile al 10 maggio sarĂ possibile sottoporsi ad una visita flebologica, della durata di circa mezzâora, ad un prezzo politico di 40 euro (per le prime 100 prenotazioni in ogni regione).
Lâiniziativa è sponsorizzata dalla SocietĂ Italiana di Carbossiterapia.
Le visite si svolgeranno in tutta Italia presso i centri di Pilota della SocietĂ Italiana di Carbossiterapia in ogni regione.
Per prenotare la visita telefonare allo 02.4986864 (orari dâufficio). Chi non dovesse riuscire a prenotare la visita può farlo il prossimo autunno quando la SocietĂ Italiana di Carbossiterapia avvierĂ una nuova campagna per la salute delle gambe (le date sono ancora da definirsi).
Qual è lâobbiettivo di questo Progetto Gambe in salute, voluto dalla SocietĂ Italiana di Carbossiterapia?
ÂŤIl problema dellâinsufficienza venosa e dei disturbi connessi sono presenti in una donna su dueÂť, dice il dottor Roberto Parmigiani, Presidente della SocietĂ Italiana di Carbossiterapia. ÂŤNon riguarda solo le donne dopo i 50 anni, ma anche le giovani, soprattutto dopo una gravidanza. Con questo Progetto vogliamo ribadire lâimportanza della prevenzione e della cura. Per tenere le vene efficienti bastano semplici comportamenti, come camminare ad andatura sostenuta per almeno mezzâora al giorno, indossare le calze elastiche e inserire nella dieta verdure e pesce. Per la cura, invece, ci sono molti trattamenti: dalla carbossiterapia ai massaggi linfodrenanti, dai piccoli trattamenti chirurgici (sclerosanti, laserterapia) a quelli piĂš invasivi (safenectomia)Âť.
La carbossiterapia è un trattamento consolidato, non ha particolari controindicazioni e può curare diverse patologie: dalla PEFS (panniculopatia edemato-fibrosclerotica) la cosiddetta cellulite, alle affezioni del microcircolo, dalle arteriopatie alle flebopatie, dalle ulcere vascolari miste alla cute flaccida, dalle smagliature allâacne e psoriasi. Il trattamento, però, deve essere eseguito da un medico e il gas deve essere somministrato da unâapparecchiatura certificata CE 0051 (lâunica approvata dal Ministero della SanitĂ ). Di recente è stata presentata la nuova apparecchiatura CDT Evolution, dallâergonomico design italiano che permette di non avvertire alcun dolore. Per dare maggiore diffusione alla carbossiterapiea è stato istituito il GISC, il Gruppo Internazionale di Studio sulla Carbossiterapia, con sede presso la S.C. di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva dellâUniversitĂ degli Studi di Siena, diretta dal Prof. Carlo DâAniello. Lo scopo del GISC è quello di mettere a confronto le varie esperienze derivanti dallâutilizzo clinico di tale metodica utilizzata in tutto il mondo.
Come avviene la visita specialistica?
ÂŤLa diagnosi dellâinsufficienza venosa si basa sulla semplice valutazione del quadro clinico della pazienteÂť, dice il dottor Antonio Pinto, dirigente medico della U.O. di Chirurgia Vascolare dellâOspedale Fatebenefratelli di Milano. ÂŤPrima verrĂ fatta una raccolta dati della storia clinica della paziente (anamnesi), poi unâattenta valutazione delle sue gambe per vedere se siamo in presenza di una cattiva circolazione venosa. Verranno anche valutate tutte le problematiche collaterali, quali: cellulite, gambe pesanti, caviglie gonfie, cute fredda, formicolii e tutti gli altri disturbi correlati. Se è il caso, per ulteriori chiarimenti, si potrĂ eseguire un eco color doppler, una metodica diagnostica che accomuna lo studio ecografico (che permette di conoscere forma, dimensione e struttura dei vasi sia venosi che arteriosi) allo studio doppler (che dĂ informazioni sulla velocitĂ e sul tipo di flusso del sangue che attraversa i vasi). Alla fine della visita verranno consigliate le misure da addottare per contrastare il problema circolatorio e le eventuali alterazioni estetiche riscontrate.
Cosa si può fare per prevenire i danni della cattiva circolazione venosa?
ÂŤIl principale fattore di rischio è lâereditarietĂ . Altri fattori predisponenti sono lâetĂ , la prolungata stazione eretta o seduta, lâobesitĂ e i traumi agli arti inferioriÂť, spiega il dottor Andrea Cordovana, specialista presso la Seconda Divisione di Chirurgia dellâOspedale Fatebenefratelli di Milano. ÂŤAl peggioramento dei sintomi contribuiscono tutte le alterazioni ormonali, quali: la pubertĂ , la gravidanza, la menopausa, lâuso della pillola anticoncenzionale. Ci sono però delle contromisure da adottare per avere gambe in forma. Prima di tutto sottoporsi a una visita specialistica per chiarire ogni dubbio. Inoltre chi è predisposto dovrebbe controllare il peso e fare attivitĂ fisica, anche moderata, con regolaritĂ . Ottimi per esempio la camminata di buon passo, la bicicletta e il nuoto. La qualitĂ della circolazione, infatti, risente negativamente della sedentarietĂ e dunque della carente sollecitazione della cosiddetta âpompa del piedeâ, una sorta di cuscinetto venoso posto sotto lâarco plantare che spinge il sangue verso lâalto. Eâ anche importante seguire una dieta ricca di fibre, frutta e verdura limitando lâassunzione di sale, alcool, grassi animali, cibi fritti perchĂŠ contribuiscono al peggioramento della ritenzione idrica, della stasi e della insufficienza venosa. Molto salutare è indossare le calze elastiche, fare dei massaggi linfodrenanti, sottoporsi a terapie mirate, quali la carbossiterapia o la mesoterapia, e assumere integratori che aumentano il tono delle pareti venose. Le problematiche estetiche infine potranno giovarsi della terapia sclerosante (quando è indicato anche con lâuso di una mousse), dei trattamenti laser o di piccoli interventi chirurgici eseguibili ambulatorialmente (varicetomie con uncini di Mueller).
Info: SocietĂ Italiana di Carbossiterapia tel 02.4986864
(www. carbossiterapia.it - e-mail )