FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 15, 28 novembre 2014

Food and beverage, Tendenze

Una ricerca di Herbalife sul rapporto tra italiani, nutrizione e benessere
Dimmi come mangi e ti dirò chi sei: gli italiani, l’alimentazione e lo stile di vita

Qual è il rapporto degli italiani con il cibo? Siamo un paese di salutisti? Quanti sono gli italiani che fanno attenzione alla loro alimentazione e quanti conoscono le regole per nutrirsi correttamente e restare in forma? Queste e altre domande sono alla base di una ricerca promossa da Herbalife, multinazionale globale leader nella nutrizione e nelle vendite dirette, e condotta in 12 Paesi europei .

Nella ricerca gli italiani si confermano i primi della classe per le abitudini alimentari. Il 47% degli italiani, infatti, mangia ogni giorno le 5 porzioni di frutta e verdura raccomandate da nutrizionisti e dietologi. La percentuale più alta in Europa, che si attesta su una media ben più bassa del 28%.

Sono Romania, Repubblica Ceca, e Slovacchia i fanalini di coda in Europa, con solo rispettivamente il 14%, 13% e 12% dei cittadini che rispettano tali raccomandazioni.

E’ in ogni caso la mancanza di tempo il principale ostacolo alla dieta ricca di frutta e verdura, sia per gli italiani che per tutti gli altri Paesi coinvolti dall’indagine: pranzi consumati fuori casa, magari davanti al computer, e cene cucinate in fretta al ritorno dal lavoro, non sempre riescono a garantire tutti gli elementi essenziali per una corretta nutrizione. La percezione degli Italiani rispetto al proprio peso è piuttosto severa: il 39% degli intervistati ritiene infatti di essere in sovrappeso, in linea con quanto dichiarato dai cugini europei (40%). Un sovrappeso che però dichiarano di sapere come perdere nel modo migliore: il 70% individua nel binomio “alimentazione sana e esercizio fisico” la soluzione migliore per restringere il punto vita.

La ricerca ha rivelato, però, che più di un quarto degli italiani (26%) si è imbattuto, almeno una volta, in diete complicate e difficili da seguire. Tra le informazioni alimentari che la ricerca ci restituisce, si evidenzia tra gli Italiani (17%) l’abitudine di fare continui spuntini durante la giornata. In Europa ne fanno di più solo i tedeschi (18%) e i polacchi (22%), contro una media europea del 13%. Gli italiani sono un popolo di salutisti, ma non sanno di esserlo. Sebbene infatti solo il 54% (contro il 79% in Europa) ritenga di essere in salute, la ricerca ci racconta una realtà diversa: gli abitanti del Bel Paese sono quelli che hanno un’alimentazione più ricca di frutta e verdura e, se da una parte sono meno propensi a fare esercizio fisico tutti i giorni (19,% degli italiani contro il 26% degli europei) hanno comunque una vita attiva. Almeno una volta a settimana infatti il 70% degli italiani si dedica all’esercizio fisico, esattamente quanto gli altri cittadini europei. La percezione negativa che gli italiani hanno del proprio stato di salute si coniuga con il desiderio di larga parte degli intervistati (91,30%) di cambiare in meglio il proprio stile di vita. Un desiderio condiviso dall’85% dei cugini europei. Da dichiarazione di intenti il cambiamento è diventato concreto solo per il 48% degli italiani, tra quelli che hanno tentato di modificare le proprie abitudini (78%). Tra chi invece “non ce l’ha fatta”, i fallimenti sono riconducibili a: poca forza di volontà e determinazione, mancanza di risorse economiche e mancanza di tempo.

La ricerca conferma che la famiglia è per gli italiani, più che per tutti gli altri cittadini europei, il luogo dove si apprendono e si esercitano maggiormente le buone abitudini alimentari e lo stile di vita sano: per il 40% infatti è il supporto di familiari e amici che più aiuta nell’adozione di scelte di vita salutari, e il 52% sostiene che prendersi cura dei propri figli li sproni a fare scelte corrette e ad avere uno stile di vita sano. Gli italiani si preoccupano della salubrità dei pasti consumati a casa più di quanto non si faccia in Europa. Il 71% degli italiani dichiara infatti di stare attento a portare in tavola cibi sani e pasti completi, contro una media europea del 55%. Non stupisce quindi che la famiglia sia per il 73% degli intervistati l’alveo della corretta alimentazione: per loro infatti i pasti più sani si consumano tra le mura domestiche, contro il 62% degli europei.

I nostri over 65 si sentono più giovani della loro età anagrafica (84%), una percezione meno diffusa in Europa (75%). E c’è addirittura chi si sente (il 64% degli over 65 italiani contro il 24% dei coetanei europei) molto più giovane di quanto la carta di identità dichiari. L’esperienza dell’età agevola una maggiore consapevolezza rispetto alla qualità dei cibi scelti e consumati. Il 33 % infatti dichiara di prestare attenzione al contenuto nutrizionale dei propri pasti. Meglio di loro solo gli italiani nella fascia di età fra i 35 e i 44 anni (il 40 % di loro dà la stessa risposta). Un’attenzione che scema tra i 45-54enni: in questa fascia d’età solo il 24% è consapevole della composizione nutrizionale dei cibi che mangia.

Gli studenti italiani sono più attenti a quello che mangiano dei loro colleghi europei. Lo testimonia una percentuale di “disattenti” solo dell’8%, contro una media europea del 12%, e di consumo continuo di spuntini solo per il 21% degli intervistati italiani, contro il 24,50% degli studenti europei. Ma non è tutto oro quello che luccica: facendo riferimento solo alla situazione italiana, gli studenti non sono una categoria che brilla per consapevolezza. Il 15% degli intervistati ammette di non considerare mai il contenuto nutrizionale dei cibi che mangia.