FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 14, 26 ottobre 2006

Food and beverage, Tendenze

Masseria del Feudo: 100 anni di attività
L’azienda agricola ha celebrato i suoi 100 anni di attività con una kermesse di degustazioni, in cui le sue pregiate etichette hanno catturato l’attenzione dei visitatori e dei winelovers più raffinati

Nel cuore della Sicilia, a Caltanissetta, è attiva l’azienda agricola Masseria del Feudo della famiglia Cucurullo, una realtà produttiva diventata, nel tempo, un punto di riferimento significativo di agricoltura integrata e moderna, dove la tutela dell’ambiente, la valorizzazione della cultura e la ricerca continua della qualità costituiscono gli elementi di fondo di una missione produttiva che, da oltre tre generazioni, questa famiglia porta avanti con passione.

Fondata da Salvatore Cucurullo nel 1906 quando acquistò una larga fetta dell’antico feudo dai Principi Branciforti, la Masseria del Feudo, situata tra due siti di particolare interesse, Piazza Armerina e la Valle dei Templi di Agrigento, lungo la statale SS 640, all’altezza del chilometro 44,20, ad un’altitudine di 480 metri circa s.l.m. nel corso degli anni è cresciuta ed oggi si estende su una superficie complessiva di 110 ettari.

La Masseria del Feudo è la prima azienda in Sicilia per diversificazione di colture agricole: al posto del grano, infatti, ora ci sono vigneti, oliveti, pescheti e susineti.

Alla guida, con impegno e passione, ci sono i due giovani fratelli, Carolina e Francesco Cucurullo..

Nel corso della festa Carolina, giovane donna del vino made in Sicily, ha ricordato che “l’azienda affonda le sue radici nella cultura di questo territorio, troppo spesso ignorato dai tour operator, ma che riserva al viaggiatore attento scrigni di bellissimo incanto”.

Il fratello Francesco, l’anima più produttiva e vitivinicola di Masseria, ha precisato “cento anni di laborioso impegno per dare vita ad un’azienda che ha sempre mantenuto fede ad un principio, quello della qualità”. La filosofia aziendale, infatti, si traduce in responsabilità sociale nei confronti dell’ambiente e nel rispetto della qualità produttiva ad iniziare dall’utilizzo del concime biologico prodotto dal loro allevamento bovino per la fertilizzazione dei terreni.

I vigneti di Masseria del Feudo, che coprono una superficie collinare di 18 ettari, sorgono nell´unica lingua di terra dove già dal lontano 1860 si coltivava la vite. In questi vigneti, venti anni fa, furono effettuate le prime sperimentazioni in Sicilia di un vitigno internazionale, lo Chardonnay e dei maggiori vitigni autoctoni della nostra terra.

Gli antichi fabbricati rurali sono stati oggetto di una sapiente ristrutturazione conservativa, curata dal padre Salvatore, per ospitare, tra mura che sanno di storia, una cantina, con capacità complessiva di 2.000 ettolitri, all´avanguardia per concezione e tecnologia. I serbatoi e i vinificatori di affinamento, in acciaio inox e cemento, sono dotati di un controllo digitale della temperatura. In cantina è stata predisposta anche una linea di microvinificazione che consente, durante ogni vendemmia, di effettuare, in via sperimentale, prove di nuovi vitigni e nuove tecniche di vinificazione. La barricaia, climatizzata, si trova nei locali dell’antico palmeto ed accoglie 300 bariques di rovere francese, di diverse tostature, ognuna delle quali ha una capienza di 225 litri. L’affinamento continua in bottiglia, posta in posizione orizzontale, per un periodo che va dai 3 ai 10 mesi, prima dell’immissione sul mercato.

I vini in produzione sono quattro IGT, due rossi, il “Rosso delle Rose” , un blendn di Nero D’Avola e Syrah, e “Il Giglio”, un Nero D’Avola in purezza, e due bianchi, “Haermosa”, uno Chardonnay in purezza e “Il Giglio”, un blend di Ansonica e Grillo.

I terreni della Masseria si prestano, per la loro composizione, anche per le colture arboree di pregio.

Lungo la collina l’azienda coltiva 20 ettari a pescheto con 13 varietà di pesche di cui 5 nettarine a maturazione tardiva ed a pasta gialla, raccolte a mano, seguendo una selezione diretta ed accurata dei frutti.

Alla coltura di 3 varietà di susine, anch’esse a maturazione tardiva, sono dedicati altri 3 ettari, mentre 60 ettari sono destinati alla coltivazione di seminativi, veccia ed avena destinati ai foraggi dei bovini della filiera zootecnica.

Su altri 3 ettari della Masseria c’è l’uliveto coltivato con metodo biologico che produce due qualità la Nocellara e la Carolea, che, raccolte a mano, danno un Olio Extravergine di Oliva di grande qualità, a conferma della continua valorizzazione di tutte le filiere dell´Azienda.

Ma veniamo alla filiera zootecnica.
Nella stalla, coperta da pannelli coibentati che proteggono gli animali dallo stress degli sbalzi di temperatura, si allevano 60 bovine di due razze, la Frisona italiana e la Bruna Alpina. Le mucche vengono munte in una sala di mungitura dotata di monitoraggio computerizzato e di stazioni di autoalimentazione. Ognuna di loro è dotata di un collare con un microchip, che consente agli operatori di controllare, attraverso il computer, l’attività giornaliera dell’animale in termini di produzione ed alimentazione.

Il latte è ceduto ad una società nissena specializzata nella raccolta, trasformazione, lavorazione e confezionamento di latte e suoi derivati, ma presto la filiera della zootenica sarà completata con l’apertura all’interno della Masseria del Feudo di un caseificio per la produzione di mozzarelle, scamorze affumicate e ricotta.

Giovanni Scotti