FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 12, 21 luglio 2008

Cultura e Spettacoli, Editoria e comunicazione

Miniere al sole
Per i tipi di AM&D Edizioni di Cagliari

E’ uscita, per i tipi di AM&D Edizioni di Cagliari, Miniere al sole, la prima guida bilingue al Parco Geominerario, Storico e Ambientale della Sardegna (inserito dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità nella rete mondiale dei geositi, geoparchi). Autrice Susanna Lavazza. Traduzione Mark AndreW Grace.128 pag. colori, prezzo di copertina 12 euro.

La guida accompagna il viaggiatore alla conoscenza dei sette siti minerari visitabili, uno straordinario patrimonio industriale convertito alla cultura e al turismo tematico, in uno degli scenari più affascinanti del Mediterraneo.

Ogni sito una storia: dalla scoperta dei minerali (piombo, argento, rame) da parte dei navigatori fenici, e cartaginesi e poi da parte dei romani e genovesi, e dei pisani fino alla nascita della prima vera industria mineraria sarda, alla metà dell’ottocento.

Sono storie di immigrazioni, di popoli che s’incontrano, sono capitoli di storia industriale d’Italia.

Il parco Geominerario ha per obiettivo quello di convertire i vecchi giacimenti industriali in giacimenti culturali sfruttando quella sorta di ricchezza allargata ambientale e archeologica di cui esso è dotato, per cui lungo la strada che porta ad una vecchia galleria è possibile incontrare un branco di cervi o un tempio punico o una Domus de janas (casa di fate) di epoca nuragica.

Oggi, grazie alle politiche del Parco, è possibile visitare una galleria viaggiando su un trenino fra mare e montagna, senza scendere sottoterra (galleria Henry a Buggerru) o si possono osservare le miniere dal mare, in barca, lungo la costa che Jacques Cousteau definì: ”la più bella d’Europa forse del mondo”, quella fra Fontanamare e Porto Flavia, di fronte al Pan di Zucchero.

Si possono visitare grotte che brillano come immensi lampadari per misteriose alchimie calcaree (grotte di Santa Barbara, a Iglesias), uniche al mondo.

E’ anche possibile stupire di fronte alla ricostruzione del palazzo della Direzione di Montevecchio, residenza della famiglia del proprietario della Miniera, dotata anche di una grata per ascoltare la Messa senza assistervi. Il palazzo di tre piani con 22 stanze trompe l’oeil, lampadari in oro zecchino e tutti i comfort di una casa dell’alta borghesia della metà dell’ottocento.

E che dire delle nuove strutture museali come la Grande Miniera del carbone a Serbariu con museo interattivo multilingue?

I siti visitabili oggi sono sette: i Pozzi di Ingurtosu ad Arbus, la galleria Henry a Buggerru la grande miniera di Serbariu a Carbonia, Funtana Raminosa a Gadoni, I cantieri di Montevecchio a Guspini la galleria Villamarina nella miniera di Monteponi e la grotta di santa Barbara nella Miniera di san Giovanni.

Nel territorio delle miniere l’ospitalità è ancora un culto, le feste un rito collettivo e il cibo un piacere genuino. Nella guida si trovano tutte le indicazioni su come arrivare, dove mangiare e dormire. ogni suggerimento ambientale ed archeologico dei dintorni da visitare

Info@parcogeominerario.sardegna.it – tel. 0781/255066