FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 19, 2 dicembre 2007

Cultura e Spettacoli, Editoria e comunicazione

Skira: Perle di vetro mediorientali e veneziane
Protagoniste di questo volume di Augusto Panini sono le perle multicolori di vetro o di pietra, oggetto oggi di raffinatissimo collezionismo

È difficile aggirarsi fra i vicoli in penombra del suk di una grande città o nel caldo polveroso di un mercato riarso dal sole di un villaggio sperduto fra le sabbie senza notarle. Piccoli oggetti, spesso raffinati, infilati in stringhe dalla composizione fantasiosa, asimmetriche, essenziali e scarne, talvolta con le preziosità e le simmetrie delle parure occidentali, e al tempo stesso vive e attraenti nella loro forte impronta africana.

Con lo sviluppo della navigazione a vela nel XV secolo le perle di vetro, in massima parte fabbricate all´epoca a Venezia, costituirono una delle principali merci di scambio per i mercanti europei, che andavano scoprendo le ricchezze di terre lontane e fino ad allora sconosciute.

Rotonde o irregolari, decorate o trasparenti, coloratissime e affascinanti le perle di vetro sono da sempre un elemento fondamentale della gioielleria e degli ornamenti del corpo per molte popolazioni nel mondo.

Attraverso una ricca ed attenta selezione di oltre 50.000 perle di vetro, ottenute sezionando tante collane di epoche e produzione diversa, l’autore le ha classificate in base al decoro, al tipo di lavorazione, alla forma, al luogo certo o presunto di fabbricazione.

Dal meticoloso ed appassionato lavoro di Panini è nato il volume, curato ed edito da Skira, che rappresenta la prima raccolta, magnificamente illustrata, delle perle di vetro.

Le 304 pagine e le 370 foto a colori inquadrano la storia e la geografia in cui sono nate queste stupende testimonianze della tradizione e della cultura di popoli lontani e propongono un’esaustiva panoramica sulla produzione delle “perle di vetro†e sul loro impiego dalla preistoria ai nostri giorni: dai primi esempi di collane di produzione africana di epoca neolitica in quarzo, conchiglia fossile, cornalina e amazzonite alle collane di vetro o di pasta vitrea “a occhio†e “a mosaicoâ€, alle collane di vetro opaco o trasparente.

I primi ornamenti durevoli realizzati dall’uomo furono proprio le perline, usate per adornare il corpo come gioielli oppure cucite su tessuti: facili da trasportare e sempre nuove e diverse, con la loro straordinaria varietà di colori, di forme, di disegni, materiali, dimensioni. Realizzate localmente oppure importate dall’Europa, dal Medio Oriente e dall’India, le perline si presentano come tenui gocce prodotte con i materiali più diversi come conchiglie, pietra, creta, metallo, vetro.

Un’attenzione particolare è dedicata alle perline di produzione europea, in particolare veneziana, conosciute e apprezzate in tutto il mondo, prodotte ed esportate già nel XIV secolo lungo le rotte per il Mar Nero, le Fiandre, l’Inghilterra, la Tunisia, l’Algeria e il Marocco.

Oltre 120 tavole a colori a pagina intera presentano collane formate da perle descritte e trattate nel volume.

Giovanni Scotti