FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 3, 23 marzo 2023

Food and beverage, Tendenze

La DOC Villamagna si è presentata a Milano
Il vino rosso Villamagna è ottenuto dal vitigno Montepulciano almeno per il 95%

Nei giorni scorsi, a Milano, presso il Ristorante Sadler, si è presentato il vino rosso, ottenuto solo dal vitigno Montepulciano almeno per il 95%, denominato Villamagna, che, lo precisiamo, è stato riconosciuto come DOC con il Decreto 20 aprile 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 9 maggio di tale anno.

Alla presentazione milanese hanno provveduto 6 cantine storiche, che si trovano tutte nel paese di Villamagna, in cui quasi un quarto degli abitanti, circa 2300, è addetto a lavori legati al mondo del vino e quasi ogni famiglia ha la sua piccola vigna (Cantina Sociale Villamagna, Cascina del Colle, Palazzo Battaglini, Piandimare, Torre Zambra, Valle Martello) ed il Consorzio, vale a dire l’associazione di viticoltori, vinificatori ed imbottigliatori, senza scopo di lucro, che si propone di tutelare , valorizzare e curare gli interessi relativi alla denominazione di origine controllata.

Questo vino, che nasce a Villamagna, in provincia di Chieti, un territorio particolarmente vocato alla viticoltura di qualità da tempo, grazie alla passione, alla paziente ed accurata ricerca della qualità ed alla profonda sensibilità per la sostenibilità del territorio, non solo descrive e testimonia l’espressione autentica di un territorio unico e particolare, ma è anche diventato un’interessante denominazione di origine.

La DOC Villamagna, costituita, come già detto, da un solo vino rosso, è proposta in due tipologie: la Base e la Riserva.

La tipologia Base ha un affinamento minimo di dieci mesi a partire dal 1° novembre dell’anno della raccolta ed un grado alcolico minimo del 13%. La sua produzione totale è di 70 mila bottiglie.

La tipologia Riserva, invece, deve avere una maturazione minima di 24 mesi e una percentuale alcolica minima del 13,5%. La sua produzione totale è di 20 mila bottiglie.

I produttori del vino DOC Villamagna, che è prodotto in un’area di 85 ettari, esposti a sud-est o sud-ovest e ad altitudini comprese fra 30 e 180 metri (compresi nell’intero comune di Villamagna ed in parte dei comuni di Bucchianico e Vacri, in particolare la collina denominata “La Torretta”, in provincia di Chieti), possono indicare in etichetta il nome della “Vigna", seguita dal relativo toponimo.

Il logo del Villamagna Doc si ispira allo stemma cittadino, in cui sono presenti due crocette templari, riferimento alla storia medievale del paese che, nell’anno mille, raggiunse il suo massimo splendore e successivamente alla sede vescovile. Le chiavi sono anche un richiamo alla conformazione topografica di Villamagna: simbolizzano, infatti, un invito ad accedere al borgo, attraverso le sue maestose porte, l’arco principale di entrata e quello più piccolo di uscita. A loro volta gli archi scoprono due maestosi affacci, uno verso la montagna e l’altro verso il Mare Adriatico, elementi fondamentali che concorrono a creare il particolare microclima del territorio.

Il Villamagna DOC è un vino ideale da abbinare a primi piatti come gnocchi di patate, cannelloni all’abruzzese, composti da tranci di sfoglia arrotolati e ripieni di carne mista di pollo, vitello e maiale, oltre alla “pasticcia”, stufato di polenta con salsicce, uova e pecorino grattugiato.

La tipologia Riserva, in particolare, è perfetta con il cosciotto d’agnello o capretto al forno, brasato di manzo al Montepulciano e il carré di maiale con frutti di bosco e purea di mele.