FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 4, 20 aprile 2022

Salute, medicina

Diabete 2: il Semaglutide orale
Semaglutide orale ha una formulazione innovativa per il trattamento del diabete tipo 2

Mercoledì 6 aprile, a Milano, a Palazzo Giureconsulti, si è svolta la conferenza dal titolo “DIABETE: L’ALBA DI UNA NUOVA ERA, IL CAMBIAMENTO È NELLE TUE MANI, organizzata dall’azienda Novo Nordisk, con sede in Danimarca, fondata nel 1923, che, oggi, leader a livello mondiale nel settore sanitario: attraverso scoperte scientifiche pionieristiche, è impegnata a prevenire e curare le malattie.

L’azienda persegue, infatti, l’obiettivo di guidare il cambiamento per sconfiggere il diabete e altre gravi malattie croniche come, ad esempio, l'obesità, l’emofilia, i disturbi della crescita.

Abbiamo, così appreso che è iniziata una nuova era per il trattamento del diabete tipo 2, malattia cronica che colpisce circa 3,5 milioni di persone nel nostro Paese, vale a dire circa il 7 per cento della popolazione adulta.

È, infatti, arrivato anche in Italia, rimborsato dal servizio sanitario nazionale, il semaglutide orale, che combina l’efficacia dell’agonista del recettore del GLP-1 con la somministrazione orale, da assumere una volta al giorno.

Il farmaco, che, lo sottolineiamo, non è solo primo agonista del recettore del GLP-1 a somministrazione orale, ma è anche prima proteina in compressa per la cura del diabete, grazie alla sua innovativa tecnologia, risulta efficace sia nella riduzione di emoglobina glicata e peso corporeo sia nel migliorare i fattori di rischio cardiometabolico, come pressione arteriosa e colesterolo LDL.

Graziano Di Cianni, Direttore Unità Operativa Complessa Diabetologia e Malattie del Metabolismo ASL Toscana Nord-Ovest, ha affermato: Nonostante la disponibilità di un ampio spettro di opzioni terapeutiche e la dimostrazione dell’importanza di un adeguato controllo metabolico per prevenire o ritardare l’insorgenza delle complicanze del diabete tipo 2, una percentuale di pazienti non raggiunge i target terapeutici desiderati. I dati degli Annali AMD documentano come, pur di fronte ad un miglioramento nel tempo degli indicatori di qualità della cura, solo un paziente su due presenti un valore di emoglobina glicata (HbA1c) inferiore al 7 per cento, soglia richiesta dalle principali linee guida di cura della malattia.

Agostino Consoli, Professore Ordinario di Endocrinologia dell’Università di Chieti e Direttore UOC Territoriale di Endocrinologia e Metabolismo ASL Pescara, ha aggiunto: La iperglicemia, insieme all’eccesso di peso, all’ipertensione arteriosa, alle alterazioni del metabolismo lipidico, al fumo rappresenta un fattore di rischio per malattia cardiovascolare che è modificabile. Il trattamento simultaneo di più fattori di rischio contribuisce certamente a rallentare e/o a prevenire malattie cardiovascolari su base aterosclerotica, come infarti e ictus, che sono tra le principali cause di invalidità e mortalità in Italia. Al momento però ben l’80 per cento delle persone con diabete tipo 2 non raggiunge livelli target di emoglobina glicata, pressione arteriosa e lipoproteine a bassa densità.

Amal Chalfoun, Clinical, Medical and Regulatory Director di Novo Nordisk Italia, ha spiegato: Semaglutide compresse è un innovativo farmaco orale per il trattamento del diabete tipo 2, frutto di anni di studio. - Chalfoun ha, quindi, spiegato - I laboratori Novo Nordisk sono riusciti a realizzare una particolare tecnologia che prevede la co-formulazione del principio attivo con un potenziatore dell’assorbimento: il salcaprozato di sodio (SNAC). - - Chalfoun ha, così, concluso - Grazie all’azione protettiva dello SNAC verso gli enzimi digestivi, l’assorbimento di semaglutide orale avviene nello stomaco e permette al farmaco di esprimere al meglio la sua efficacia.

Semaglutide orale è stato oggetto di un ampio programma di studi clinici, che va sotto il nome di PIONEER, condotto su 9.543 adulti con diabete tipo 2, che ha dimostrato la superiore efficacia della molecola nella riduzione del livello di emoglobina glicata e nella perdita di peso rispetto alle altre classi di antidiabetici orali in commercio.

Ad esempio, nello studio PIONEER 3, dove è stato messo a confronto con un inibitore del DPP-4, entrambi in aggiunta a metformina da sola o con sulfonilurea, è stata osservata, dopo 6 mesi di trattamento, una riduzione della HbA1c di 1,3 punti per cento con semaglutide rispetto allo 0,8 per cento ottenuto con il DPP-4i. Nello stesso studio, la diminuzione del peso corporeo con semaglutide orale è stata di 3,4 kg rispetto a 1 kg con il DPP-4i, dopo 1 anno e mezzo di somministrazione. Analogamente, nello studio PIONEER 2, semaglutide orale, valutato testa a testa con un inibitore selettivo del co-trasportatore sodio-glucosio di tipo 2 (SGLT2i), entrambi in associazione con metformina, ha mostrato dopo 12 mesi di trattamento una riduzione della HbA1c di 1,3 punti per cento rispetto ai 0,9 punti per cento con l’SGLT2i e una significativa riduzione della circonferenza vita (-3,7 cm rispetto a -3 cm).

Riccardo Candido, Responsabile S.S. Centro Diabetologico Distretto 4, Azienda Sanitaria Universitaria Giuliano Isontina di Trieste, ha detto: Il raggiungimento del controllo glicemico è sicuramente l’aspetto più importante per un farmaco indicato per il trattamento del diabete; basti pensare che la riduzione del livello di emoglobina glicata anche di un solo punto percentuale è in grado di ridurre drasticamente le complicanze della malattia. - ha aggiunto Isontina - Ma anche il controllo del peso non è da sottovalutare. L’eccesso di peso, al pari dello scompenso glicemico e dell’ipertensione, rappresenta ancora oggi uno dei più impattanti fattori di rischio per lo sviluppo di complicanze cardiovascolari nei pazienti con diabete tipo 2. I dati degli Annali AMD evidenziano come l'80 per cento dei pazienti con diabete siano in sovrappeso o obesi. Tenere contemporaneamente sotto controllo glicemia e peso è certamente un vantaggio importante.

Angelo Avogaro, Direttore dell'UOC di Diabetologia e Malattie Metaboliche dell'Azienda Ospedaliera-Universitaria di Padova, ha aggiunto: Negli studi clinici, semaglutide ha dimostrato anche un effetto positivo sui lipidi plasmatici, sulla riduzione della pressione arteriosa sistolica e dell’infiammazione, tutti parametri importanti per la prevenzione del rischio cardiovascolare. Le persone con diabete tipo 2 hanno un rischio di andare incontro a coronaropatia o infarto sino a quattro volte superiore alle persone sane, per cui anche il controllo dei parametri extra-glicemici non deve essere sottovalutato. Sappiamo oggi che è importante non solo curare la malattia cardiovascolare nei pazienti con diabete che la sviluppano, ma soprattutto intervenire tempestivamente e in modo efficace fin dai primi anni sui fattori di rischio cardiovascolare, allo scopo di modificare precocemente la traiettoria del rischio su questi pazienti e prevenire quindi l’insorgenza di complicanze.

Infatti, come evidenziato dallo studio CAPTURE, il più grande studio epidemiologico al mondo sul rapporto tra diabete tipo 2 e malattie cardiovascolari, 1 persona con diabete tipo 2 su tre ha una malattia cardiovascolare, che nel 90 per cento dei casi è di natura aterosclerotica.

Completiamo l’informazione precisando che Semaglutide compresse è indicato per il trattamento di adulti affetti da diabete tipo 2 non adeguatamente controllato, per migliorare il controllo glicemico in aggiunta alla dieta e all’esercizio fisico, come monoterapia quando l’uso di metformina è considerato inappropriato a causa di intolleranza o controindicazioni, oppure in associazione ad altri medicinali per il trattamento del diabete.

Info: www.novonordisk.com.