FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 6, 30 giugno 2021

Nuove Tecnologie, Internet, privacy e sicurezza

La rivoluzione delle app
Non solo App social, o al servizio del consumatore, ma anche territoriali e turistiche

Il mondo delle App ha vissuto negli ultimi due anni una vera e propria rivoluzione.

Le App social e quelle al servizio del consumatore hanno fatto da traino a quelle territoriali che pure si sono sviluppate trovando ampio consenso soprattutto in ambito turistico. Tra le aziende che hanno per prime intuito la loro grande funzione è senz'altro Intour Project, il cui responsabile progetti Roberto Rossi ci ha rilasciato un'intervista.

Abbiamo messo sugli store le prime App quasi 10 anni fa - ci spiega Roberto Rossi - quando ancora le App erano qualcosa di sconosciuto. Un lavoro di indagine e di ricerca che ha preceduto la prima messa in store delle nostre App ha restituito un chiaro profilo di quello che sarebbe stato il fenomeno App. - ha aggiunto Roberto Rossi - Ed erano dati sottostimati rispetto a quello che si è poi verificato nella realtà, probabilmente complice la pandemia e la App Immuni. Tuttavia la stima più recente e credibile del mercato la riporta l’ultima edizione del Mobility Report di Ericsson che, nel quarto trimestre 2019, contava oltre 5,9 miliardi le persone che posseggono uno smartphone e 7,9 miliardi le Sim, un numero superiore a quello della popolazione mondiale. Oggi questi numeri si devono considerare aumentati di quasi l'8%, dati davvero impressionanti ma che si giustificano con la grande funzione che questi strumenti assumono nella società.

E delle App cosa possiamo dire? Anche le App hanno vissuto un grande sviluppo e una grande trasformazione. - ha subito risposto Rossi - Nei primi anni circolavano App assolutamente inutilizzabili che sfuggivano anche ai ferrei controlli di Apple, molto rigida e attenta a pubblicare sui propri store applicazioni di basso valore ed utilizzo. Tuttavia anche oggi (dati del febbraio 2021) si registrano sullo store di Mountain View un 14% circa di App di bassa qualità che Google, una volta ogni tre mesi, si preoccupa di rimuovere. Questo a fronte delle 3.011.916 di applicazioni ospitate sui Playstore. - aggiunge Rossi - Possiamo dire che lo strumento App impegna molte energie all'interno dei due colossi Apple e Google, ma la loro funzione e la richiesta del mercato paga assai abbondantemente le risorse economiche e tecniche richieste.

Quali tipologie di App sono le più diffuse? Su tutte senz'altro la macro categoria Giochi. - precisa Rossi - La macro categoria Giochi con oltre 393.000 app, rappresenta il 13,1% del totale, seguita dalla categoria Educativi con 285mila, e Affari con 207mila applicazioni. La scelta più esigua, invece, si registra nei Fumetti e Genitori con circa 5 mila applicazioni.

Quante sono le App a pagamento? Le App a pagamento sono pochissime, superano di poco le centomila unità, in percentuale uno 0,4. Il restante 96% sono App gratuite. Queste si sorreggono (e molto bene in alcuni casi) con la pubblicità che l'utente è costretto ad accettare senza possibilità di scelta, della serie - vuoi usare questa App, prenditi questi spot - Le categorie Giochi e Programmi puntano, invece, alla vendita di servizi aggiuntivi che consentono soluzioni e strumenti più efficaci per il raggiungimento di livelli più alti. Questa strategia commerciale pone queste App tra le più redditizie per gli sviluppatori.

E le App per il settore del turismo? Tra le App in maggiore crescita, di numero e di qualità, sono quelle rivolte al mercato del turismo. - ha detto Rossi - L'errore nel quale molti sviluppatori si sono imbattuti dall'inizio è stato quello di pensare soprattutto alle tecnologie senza tenere in giusta considerazione le esigenze degli utenti.

Il report sul comportamento utenti di HubSpot del 2018 offre un quadro chiaro e preciso relativo a cosa vogliono gli utenti da un’App di viaggio, quali sono le ragioni che portano a preferire la App al sito web responsive. E' risaputo che la App ha un valore aggiunto rispetto al concorrente che ne può determinare la netta vittoria, vale a dire la sua perfetta consultazione anche in assenza di segnale. La App deve risultare una guida affidabile e credibile nelle mani dell'utente, per cui i suoi contenuti, testi e consigli devono essere di qualità e corrispondenti alla realtà. Da una ricerca di HubSpot risulta che le persone usano le App principalmente nella scelta dei viaggi e delle sistemazioni, per prenotare e per avere update tramite notifiche. Le App delle OTA rispondono perfettamente a questa richiesta. Per muoversi invece sul territorio, nella località scelta per la propria vacanza, la App deve contenere dati e informazioni semplici ed immediate. Poche sezioni ben dettagliate. Le più ricercate sono quelle dedicate ai locali di ristorazione, alle strutture ricettive, ai luoghi di intrattenimento e divertimento, allo shopping, ai percorsi e itinerari, agli eventi, ai suggerimenti. Dobbiamo immaginare quello che siamo noi quando viaggiamo: affamati di sapere. Le vecchie Lonely, Routard e altre guru del viaggiatore sono oggi le App, se ben costruite e ricche di giusti contenuti.

Intour e le sue App: quali sono e perchè funzionano - Le App di Intour sono tante e diffuse.

Tra le più storiche senz'altro STG Turismo, la App che accompagna in visita alla Gallura con epicentro Santa Teresa. Si sostengono attraverso il circuito di operatori locali che hanno concepito, tra i primi in Italia e primi in Sardegna, una App al servizio del turista e del viaggiatore.

Poi alcune in Emilia, tra queste Rossi segnala visitpiacentino, una App che trova il successo anche grazie ad un'utenza molto precisa e localizzata, oltre ovviamente a ciò che accennavamo prima, le sue caratteristiche di qualità, nella tecnologia e nei contenuti.

Per quanto riguarda la Lombardia, invece, Roberto Rossi, segnala una App dedicata ad un territorio poco noto e non facile da promuovere, ma che ha nella sua comunità e nelle sue istituzioni il valore aggiunto: la provincia cremonese. Qui ASCOM ha voluto mettere in rete alcuni Comuni, con capofila Soresina, ed offrire esperienze di viaggio per gli amanti dei luoghi fuori dai più consueti itinerari turistici, per far scoprire le bellezze di Soncino o di Castelleone e la vita rurale di paesi come Genivolta, Annicco, Trigolo.

Le App, infatti, sono anche questo, strumenti che consentono, con micro investimenti, di promuovere luoghi e piccole località, poco noti con poche risorse economiche, ma molto interessanti sotto tanti punti di vista. Come dire: la App come strumento popolare alla portata di tutti!

Con l’occasione, riservandoci un “approfondimento a breve", segnaliamo che prossimamente sarà pubblicata sugli store l’App Loiri Porto san Paolo, meta turistica che si affaccia all'Isola di Tavolara, a metà strada tra Olbia e San Teodoro. Questa App mette insieme due realtà: una imprenditoriale, Intour, ed un’altra, associativa, idiemme (www.idiemme.com).

Info: www.intourproject.it.

G. Scotti