FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 2, 22 febbraio 2021

Salute, medicina

I 7 ingredienti per un’alimentazione antiCovid
Sempre più ricerche scientifiche dimostrano quanto il cibo, e soprattutto la salute dell’intestino, possano renderci più resistenti al Covid

Nonostante l’inizio della campagna vaccinale (che, peraltro tarda ancora a decollare davvero mentre scriviamo) e tutte le precauzioni, i contagi da Covid continuano ad essere diverse migliaia ogni giorno.

Il distanziamento sociale, le mascherine, l’igienizzazione di mani e superfici sono importanti, ma con alcune accortezze possiamo difenderci dall’interno.

La dott.ssa Chiara Manzi dice: occorre stimolare il sistema immunitario, curando il benessere dell’intestino, poiché è qui che hanno origine la maggior parte delle nostre difese.

Molti contagiati dal virus sono asintomatici, altri, invece, necessitano addirittura di essere ricoverati in ospedale o di vivere l’incubo della terapia intensiva. Sempre più scienziati indicano che la ricetta della dieta antiCovid risieda nello stile di vita e in particolare in quel cibo che nutre la specifica microflora intestinale che è in grado di “fabbricare” proteine antivirali, come descritto dal prof. Alberto Mantovani nel suo ultimo libro “Il fuoco interiore”, e come evidenziato da recenti ricerche scientifiche realizzate proprio su pazienti Covid.

L’ultimo studio, in ordine di tempo, è quello condotto dalla Chinese University di Hong Kong su 200 adulti di cui sono stati analizzati sangue e feci, ha evidenziato come i pazienti affetti da Covid non presentino alcuni batteri buoni in grado di regolare il sistema immunitario.

Ma quale cibo è in grado di popolare la microflora intestinale di quei microrganismi che aumentano le difese immunitarie? A questa domanda ha provato a rispondere la dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista ideatrice del Metodo Alimentare Cucina Evolution, analizzando i risultati di un’indagine svolta su oltre 900 persone che seguivano questo stile di alimentazione.

L’incidenza di Covid si è ridotta di 3 volte tra coloro che avevano adottato questa dieta da almeno 3 mesi.

I 7 ingredienti che caratterizzano il Metodo Alimentare Cucina Evolution, e che sembrano aumentare la resistenza al virus, sono:

Grassi totali al di sotto del 30% del fabbisogno energetico. I grassi vengono sostituiti utilizzando una speciale fibra prebiotica, l’inulina excellence. La sua lunga catena è in grado di imitare alla perfezione il sapore e la consistenza di burro, panna, tuorlo, formaggi;

Frittura concessa anche tutti i giorni se realizzata con shock termico e tripla tamponatura in modo da ridurre al 6% l’assorbimento di grassi;

Assunzione di sale inferiore ai 5 g al giorno, grazie all’uso di metodi di cottura che concentrano i sapori, zenzero, spezie, alghe e pomodoro concentrato utilizzati come esaltatori di sapidità;

Consumo di almeno 250 g di verdure a pranzo e cena;

Fibre superiori al 10% dei carboidrati introdotti tale da abbassarne l’indice glicemico;

Consumo quotidiano di fibre prebiotiche;

Meno di 25 g di zucchero al giorno, pur consumando 2 dolci al giorno, grazie alla sostituzione dello zucchero con eritritolo.

Infine, è importantissimo bere almeno 1,5 litro di acqua al giorno.

Lo studio era stato realizzato dall’Associazione per la Sicurezza Nutrizionale in Cucina (ASSIC), fondata e presieduta dalla dottoressa Chiara Manzi, nutrizionista italiana docente universitaria e massima esperta in Europa di Culinary Nutrition, prendendo in esame un campione di oltre 900 persone, che avevano adottato uno stile alimentare in cui non si privavano di nulla, ma seguivano 3 particolari accorgimenti, risultando 3 volte più resistenti all’infezione. Le regole che avevano seguito erano state: sostituire lo zucchero con un dolcificante antiossidante naturale, ridurre i grassi grazie all’uso di fibra di cicoria a catena lunga, friggere con la tecnica dello shock termico che riduce l’assorbimento dei grassi.

La dottoressa Chiara Manzi spiega: Anche se ancora non possiamo trarre conclusioni certe e definitive, questi studi dimostrano come uno stato di eubiosi, cioè l’equilibrio e il buon funzionamento del microbiota nell'intestino, produce un’emissione di interferoni (proteine antivirali) che porta ad una maggiore protezione antivirale e alla riduzione dell'immunopatologia del contagiato. Per questo è importante mangiare sano e nutrire il nostro intestino con fibre prebiotiche, antiossidanti e polifenoli, riducendo al contempo grassi, zuccheri e sale. - aggiunge Chiara Manzi - Eppure, in un momento così delicato, con le dosi del vaccino in ritardo, e migliaia di contagiati ogni giorno in tutto il mondo, si parla pochissimo di questo argomento. Con tutti questi lockdown più o meno stringenti, le palestre chiuse da mesi e la gente chiusa in casa, che spesso cede ai junk food per noia o che, comunque, mangia di più muovendosi meno, non capisco perché i Governi non abbiano avviato una campagna di informazione sull’importanza di mangiare sano per mantenere l’intestino in salute e migliorare la risposta immunitaria contro il Covid e tutti i virus in generale.