FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 1, 19 gennaio 2020

Food and beverage, Tendenze

Fratelli Riva: i prodotti della tradizione spingono i ricavi
L’azienda di Molteno conferma a MARCA 2020 i positivi segnali di ripresa dopo un inizio 2019 caratterizzato dalle tensioni sui prezzi della materia prima.

Salumificio Fratelli Riva, tra le realtà più dinamiche nel settore dei salumi di alta qualità, archivia un 2019 all’insegna della tenuta sia in termini di fatturato sia di quote di mercato. La scelta intrapresa alcuni anni or sono di puntare su prodotti della tradizione, utilizzando tra i primi, carni di suini allevati senza l’impiego di antibiotici per l’intero ciclo di vita e seguendo sistemi di allevamento rivolti al benessere animale, ha pagato, anche in un contesto caratterizzato dai forti incrementi di prezzo della materia prima.

Il 2019 - anno in cui l’azienda ha celebrato i suoi 50 anni di attività - si è chiuso con ricavi costanti rispetto al 2018 (95 milioni Euro). Questo risultato è frutto della crescita registrata nella quota del fatturato complessivo riferibile a queste produzioni, nel corso dell’anno sempre più capillarmente diffuse nella GDO di tutta Italia.

“Le difficoltà ci sono state ed ancora permangono. Tuttavia la nostra strategia è stata premiata, puntando sempre più su produzioni di alta qualità e valore, sviluppando positive sinergie con la grande distribuzione che ha compreso le difficoltà della filiera ed ha identificato insieme soluzioni che permettessero di fronteggiare l’apice della crisi” ha ricordato Giuseppe Riva, Amministratore delegato del Salumificio Fratelli Riva.

Il risultato in termini di fatturato è stato conseguito grazie alle performance di alcuni prodotti di punta della società, i cui quantitativi hanno toccato le 13.800 (dato 2019) tonnellate annue, così suddivisi (12.800t di Prosciutto Cotto, 850t di Salame, 150t di Bresaola)

A MARCA 2020 è presentato il Prosciutto Cotto di Alta Qualità Nazionale Umberto, realizzato secondo la ricetta sviluppata negli anni dal fondatore Umberto Riva. Il prodotto si caratterizza per l’utilizzo di cosce Nazionali selezionatissime. La lavorazione segue i principi dell’artigianalità, riprendendo il ‘‘FARE COME UNA VOLTA’’ seppur con l’ausilio di più moderni metodi di controllo. Un complesso e segreto bouquet di erbe e spezie, utilizzate rigorosamente per infusione, è la base aromatica e caratteristica del prosciutto cotto Umberto. Di estrema importanza l’operazione di salatura, fatta manualmente coscia per coscia, come in passato, permettendo una distribuzione capillare ed omogenea della salamoia. La lenta cottura avviene con il sistema FUORI STAMPO e il sistema di legature permette un’ottima resa al taglio. Plus sono inoltre l’assenza di glutine, glutammato aggiunto, derivati del latte e polifosfati aggiunti.

“La qualità e il sapore del Prosciutto Cotto di Alta Qualità Nazionale Umberto stanno ottenendo significativi riscontri sia presso la grande distribuzione sia presso i consumatori finali, a conferma che qualità e tradizione sono ancora oggi scelti ed apprezzati anche in un periodo non semplice” ricorda Giuseppe Riva. Ottimo anche il risultato ottenuto dal salame filzetta, venduto nella sua confezione salva freschezza totalmente riciclabile.

“Il 2019 ha confermato come tutta la filiera alimentare debba concretamente adoperarsi per identificare soluzioni di packaging in grado di salvaguardare sicurezza e conservazione del prodotto, con un ridottissimo impatto ambientale. La nostra scelta - con l’introduzione di una nuova confezione totalmente riciclabile con ridotto impiego di plastiche alimentari - costituisce una via maestra che svilupperemo in futuro” aggiunge Giuseppe Riva.

“La sfida è di estendere l’utilizzo di queste carni anche per altre importanti produzioni di salumi della società. Il mercato va sempre più verso prodotti di altissima qualità, sicuri, e in questo pensiamo di possedere know-how ed offerta in grado di concorrere con le principali marche” conclude Giuseppe Riva.

Quanto alle note criticità che il settore ha dovuto fronteggiare, secondo Giuseppe Riva “La filiera mondiale sta gestendo la più grave crisi alimentare del dopo guerra, i cui effetti non sono ancora totalmente chiari. Società come la nostra hanno saputo gestire il nuovo contesto sia efficientando la propria linea produttiva sia adeguando la propria organizzazione alle mutate condizioni e modalità di consumo. Credo si debba mantenere una certa fiducia, poiché anche in contesti non facili, sono premiate le capacità di innovare e l’oculatezza nella gestione grazie alle quali si possono presentare anche opportunità di investimento di grande rilevanza”.