FOCUS ON LINE - RIVISTA N° 7, 30 settembre 2019

Ambiente, Sicurezza e Trasporti, Tutela dell´Ambiente

Milano: Festival della Biodiversità
Tema della 13.ma edizione: Ascolta le voci della Terra

Dal 12 al 24 settembre 2019 Parco Nord Milano ha organizzato la 13° edizione del Festival della Biodiversità, entrato ormai nelle abitudini settembrine dei milanesi.

La manifestazione nazionale, celebre per i temi della natura e della sostenibilità, quest’anno si è ispirata ai valori stabiliti dall’UNESCO, che ha proclamato il 2019 Anno internazionale delle lingue indigene con l’obiettivo dichiarato di preservarle, tutelando i diritti e il benessere di chi è in grado di tenerle in vita.

Per tredici giorni il Festival della Biodiversità è, così, diventato una finestra sul mondo delle lingue native attraverso le tante iniziative previste dal programma capaci di valorizzare l’unicità dei loro contesti naturali e di concentrare l’attenzione sui linguaggi della natura, e sulle relazioni che le popolazioni indigene instaurano con gli elementi naturali.

Da anni il Festival della Biodiversità propone un percorso interculturale a più voci, lontano da forme facili di sensibilizzazione e consapevolezza. Quest’anno il cammino è partito dalle voci della Terra legate tra loro da corde primordiali.

Si è trattato di un viaggio che ha offerto eventi che sono diventati ormai essenza stessa del Festival, come i tanti laboratori per bambini e le loro famiglie con proposte di letture e passeggiate nella natura, di girono e di notte; i mercati dei piccoli produttori scelti da Slow Food; i workshop per adulti a tema naturalistico o artistico per un programma di tredici giorni di intense attività. Anche in questa edizione è tornato Fino alla fine della notte, lo speciale sleeping concert a cura del complesso Enten Hitti, uno dei più originali gruppi di ricerca musicali italiani, che, quest’anno, ha proposto un concerto meditativo condotto da Juri Camisasca, cantautore, musicista, mistico, collaboratore di Franco Battiato, autore di canzoni per Alice, Giuni Russo, Milva.

Il Festival negli anni ha saputo far proprio anche il linguaggio del teatro e le sue grammatiche. L’arte si riappropria così dei suoi spazi, come il Teatrino Breda, testimone di spettacoli dove il teatro si fonde con la natura e ne inventa di nuovi come il Lago di Niguarda.

Accade, quindi, che la natura diventi un’estensione dell’azione teatrale, e non semplice scenografia. Ed è ciò che è avvenuto in tutti gli spettacoli in programma quest’anno, scelti da Lorenza Zambon, direttrice artistica del festival: Berta. Canto alla terra. Una narrazione lirica di Teatro Nudoecrudo, un inno in difesa del pianeta affidato alla voce potente dell’attivista Berta Caceres, leader dell’etnia Lenca; le Otto Montagne di Minima Theatralia, trasposizione teatrale dell’omonimo romanzo di Paolo Cognetti; Emigranti di Faber Teatro, un viaggio teatrale e musicale alla scoperta di nuove terre e antiche culture; Quattro passi per sgranchirsi l’anima, con la leggerezza che solo Antonio Catalano da trasmettere; Miti di Stelle di O Thiasos TeatroNatura, diretto da Sista Bramini e tratto dalle Metamorfosi di Ovidio; Il Paese che non c’è di Ura Teatro e Gigi Gherzi sull’epopea del popolo curdo; Zanna Bianca con Francesco D’Elia, liberamente ispirato ai romanzi e alla vita avventurosa di Jack London.

In questo viaggio tra le culture e i grandi ecosistemi del mondo accade che le voci più lontane si mescolino anche con il cibo.

E così nato il MEET-NIC, un grande e partecipato pic-nic biodiverso in cui i partecipanti hanno condiviso pietanze delle proprie origini, e dove il cibo è diventa mediatore tra lingue diverse, per incontrarsi tra sconosciuti e comunicare per comprendersi.

Presso il MIC - Museo Interattivo del Cinema, il festival ha propsto la rassegna La lingua misteriosa del cinema, un viaggio in otto film dalle origini della lingua sino alle culture e alle popolazioni che la globalizzazione sta scartando. Non è mancata una proiezione per i più piccoli con il film d’animazione I primitivi (Nick Park, 2018), che racconta le avventure di una bizzarra tribù dell’Età della Pietra.

Il Festival della Biodiversità non abbandona mai il linguaggio della divulgazione scientifica che ne contraddistingue gli incontri, mescolato, quest’anno, da quello più antropologico. Infatti, a partire dall’incontro di apertura, sono stati evidenti la distinzione del concetto di biodiversità in natura e in ambito culturale ed il nesso tra biodiversità culturale e etnolinguistica, senza che una posizione ideologica a tutela degli ecosistemi e delle specie in via d’estinzione alimentasse il falso mito di un "buon selvaggio".

I luoghi del Festival anche quest’anno si sono intrecciati con ii luoghi della cultura del Parco: la Cascina Centro Parco, innanzitutto, cuore pulsante del festival, che ospita un museo interattivo La Casa del Parco, lo Spazio-Mostra Tropical Experience e i Bunker Breda; ma anche il Museo Interattivo del Cinema, le serre di Villa Lonati, Oxy.gen a Bresso, l’OrtoComune di Niguarda, il Lago di Niguarda, il Bunker dell’Aeroporto, il Teatrino Breda e Villa Torretta, dove si è svolta la consueta giornata inaugurale.

Info, programma completo della manifestazione: www.festivalbiodiversita.it.