Gerusalemme: la prima prova archeologica dell’ascetismo delle monache

01/04/2025


I dottori Paula Kotli, David Morgenstern e la professoressa Elisabetta Boaretto del Weizmann Institute of Science, in collaborazione con i dottori Yossi Nagar, Zubair ?Adawi e Kfir Arbiv dell'Israel Antiquities Authority, hanno analizzato lo smalto dei denti di uno scheletro, trovato avvolto in pesanti catene, e rivelato che era quello di una donna, la “Monaca degli Anelli”, una suora di un monastero bizantino attivo tra il V e il VII secolo DC, situato a circa tre chilometri a nord-ovest della Città Vecchia di Gerusalemme.

I ricercatori hanno dichiarato: È la prima volta che viene trovata una prova fisica di un fenomeno conosciuto finora solo dagli scritti storici. … La donna è stata scoperta in una tomba singola, a lei dedicata in segno di onore sotto l'altare della chiesa - bema. Era legata con 12-14 anelli intorno alle braccia o alle mani, quattro anelli intorno al collo e almeno 10 anelli intorno alle gambe. Piastre o dischi di ferro sul ventre, che erano attaccati agli anelli, davano al suo scheletro una forma corazzata.

Oltre agli edifici del monastero e della chiesa, gli scavi dell'Autorità israeliana per le antichità hanno portato alla luce cripte sepolcrali sotto l'altare - bema - in cui sono stati rinvenuti resti di donne, uomini e bambini. Nella tomba, sono stati rinvenuti non solo anelli di ferro, ma anche oggetti metallici, tra cui una piccola croce.

Gli archeologi hanno sottolineato che il trasporto di pesanti anelli di ferro non era un metodo di tortura o punizione applicata ai monaci e alle monache, ma era volontariamente autoimposto: era, cioè, uno dei modi insoliti in cui i monaci e le monache si autoflagellavano.