Da oggi, martedì 26 novembre, fino all’8 dicembre, Vincenzo Salemme porta in scena NATALE IN CASA CUPIELLO, la commedia per eccellenza di Eduardo De Filippo.
Lo spettacolo, dunque, non è solo interpretato, ma è anche diretto da Vincenzo Salemme, che, pur rispettando il testo originale, ha “modernizzato” una delle commedie più conosciute del Teatro del Novecento, lavorando come mai prima sulla trasposizione di quei dialoghi e di quella gestualità che fanno parte della tradizione e della cultura del nostro Paese:
Vincenzo Salemme ha dichiarato: Mi sono avventurato nel capolavoro di Eduardo, mettendo in piedi una macchina pazzesca, davanti e dietro le quinte, a cui lavorano più di 40 persone. Portare in scena per la prima volta un'opera così fondamentale per il teatro italiano è stata una gioia immensa. Attraverso il meraviglioso testo di Eduardo, 'respirando' le sue parole ho potuto riscoprire una civiltà culturale che credo si stia affievolendo nel mondo di oggi. Anche per questa ragione, quindi, non potrei essere più felice di averlo ritrovato sul palco.
Dopo la strepitosa tournée dello scorso anno, che ha registrato il tutto esaurito, nei maggiori teatri Italiani, ‘Natale in casa Cupiello’, diretta e interpretata da Vincenzo Salemme, è un successo letteralmente travolgente: il pubblico, entusiasta, ha accolto con grandi consensi il “presepio” di Eduardo De Filippo, proposto in una nuova versione inedita a cui il regista e drammaturgo lavorava da tempo.
Le scene sono di Luigi Ferrigno. I costumi di Francesca Romana Scudiero. Le luci di Cesare Accetta. Le musiche di Nicola Piovani.
Oltre a Vincenzo Salemme che è Luca Cupiello, in scena troviamo anche: Antonella Cioli (Concetta); Antonio Guerriero (Tommasino); Franco Pinelli è (Pasquale); Vincenzo Borrino (Nicola Percuoco); Sergio D’Auria (Vittorio Elia); Fernanda Pinto (Ninuccia); Oscarino Di Maio (Raffaele); Agostino Pannone (Luigi Pastorelli); Pina Giarmanà (Carmela); Geremia Longobardo (Il dottore); Nuvoletta Lucarelli (Olga Pastorelli); Gennaro Guazzo (Alberto); Marianna Liguori (Rita).
Vincenzo Salemme e la sua compagnia riprendono, così, per il secondo anno, questo testo capolavoro del teatro mondiale, rievocando un tempo nel quale lo stesso Salemme ha iniziato a muovere con entusiasmo e passione i primi passi nel mondo del teatro, incontrando proprio il Maestro Eduardo De Filippo nel 1977: Andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie che stava registrando per la Rai. E lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: Natale in casa Cupiello. Sono passati, da allora, ben 46 anni. Nel frattempo, sono diventato attore a tempo pieno e, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con Eduardo nei suoi ultimi due anni di palcoscenico, ho potuto continuare a frequentare il suo magnifico teatro grazie ai 12 anni nella compagnia del figlio Luca. Poi da più di 30 anni scrivo e metto in scena commedie e spettacoli scritti da me. E ho avuto anche la fortuna di lavorare nel cinema come attore, regista e sceneggiatore.
Vinvenzo Salemme ha aggiunto: Ma la voglia di tornare in quella casa degli anni ‘40 del secolo scorso, di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di rivedere quel prototipo di bamboccione, indimenticabile nelle sembianze di Luca De Filippo, la voglia di sentire le zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato. ... Ecco perché ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore. Amore per le mie origini, amore per Eduardo, per Luca, amore per quei Natali passati davanti alla televisione per scaldarci il cuore tra una manciata di struffoli e una giocata a tombola.