Lugano: Giorgio Morandi

21 giugno 2012


Molte sono state le mostre dedicate a Giorgio Morandi negli ultimi tempi, ma nessuna così completa e bella come questa di Lugano che prende in considerazione tutta la sua attività sia temporale che di tecniche esecutive.

Cento opere, alcune esposte dopo anni di silenzio, altre per la prima volta, sono presenti per mostrarci cinquant’anni della sua attività. Si parte con le sue famose nature morte, un segreto serrato colloquio fra le cose sia nei dipinti ad olio che nelle incisioni, per passare ai paesaggi semplici, talvolta geometrici, che ci mostrano come non c’è bisogno di andare lontani dalla propria stanza o dalla casa di vacanza di Grizzana sull’Appenino Bolognese per fare della grande arte.

In apertura è esposto l’autoritratto, olio su tela proveniente dalla Galleria degli Uffizi del 1924, che ci mostra la sua ricerca autonoma e individuale al di fuori delle correnti d’epoca. Il soggetto più che il suo volto sta nella grande tavolozza in primo piano e nella mano che tiene il pennello, i toni sono già gli ocra delle opere seguenti e il bianco della camicia che illumina la scena. Le opere di alcuni artisti contemporanei dimostrano come egli fu indiscusso punto di riferimento per numerose generazioni. Il suo genio fu subito capito dal più grande critico dl ‘900, Roberto Longhi, che, nel 1934, conclude la sua prolusione all’Università, definendo Morandi come uno dei migliori pittori viventi d’Italia, tanto che molte opere in mostra provengono dalla sua Fondazione.

Il catalogo che accompagna la mostra (Silvana Editoriale) è ricco di testi di autori internazionali e bastano i titoli relativi per parlare di lui: Maria Cristina Bandera, Simona Tosini Pizzetti, Lawrence Carroll, Siri Hustvedt, Bernardo Bertolucci che ricordano le parole del padre sul pittore: Le case dell’Appennino e le casette di Assisi di Giotto della storia di Francesco, hanno qualcosa in comune…la monumentalità, monumentalità di due grandissimi artisti che non hanno mai fatto nulla di monumentale.

Una breve nota biografica. Morandi nasce a Bologna nel 1890, qui nel 1907 si iscrive all’Accademia di Belle Arti, nel 1909 visita l’ottava Biennale di Venezia dove ha modo di vedere i primi quadri di Cezanne riprodotti nel volume “Gli Impressionisti francesi” di Vittorio Pica. Nel 1913 dipinge i primi paesaggi di Grizzana, nel 1914 studia Giotto prima ad Assisi poi a Padova e inizia a insegnare disegno nelle scuole elementari fino al 1930. Nel 1928 partecipa alla sedicesima Biennale di Venezia con alcune incisioni, nel 1930 gli è assegnata per chiara fama la cattedra di Tecnica dell’Incisione all’Accademia delle Belle Arti di Bologna, incarico che manterrà fino al 1956. Nel 1939 ha una sala personale alla 3° Quadriennale d’Arte Nazionale di Roma dove ottiene il secondo premio. Nel 1950 espone al Musee National d’Art Moderne di Parigi, alla Tate Gallery di Londra e viene premiato alla Biennale internazionale del Bianco e del Nero di Lugano. Nel 1957 la Biennale di Venezia gli organizza la Sala Especial con 30 dipinti alla 4° Biennale Internazionale di S. Paolo del Brasile (con saggio di Palucchini) dove ottiene il Gran Premio per la Pittura precedendo Chagal; nello stesso anno Lamberto Vitali cura il catalogo generale dell’Opera Grafica. Nel 1963 il Comune di Bologna gli conferisce l’Archigimnasio d’Oro. Muore nel 1964.

Info: Museo d’Arte – Villa Malpensata; Riva Caccia 5, Lugano - fino al 1° Luglio 2012 - da martedì a domenica 10-18; venerdì 10-21 - Tel. 0041 (0)58 866 72 14 - www.mdam.ch.

Fabio Giuliani