Progetto BEHTA: più vita senza dolore

8 giugno 2012


Ieri, 7 giugno 2012, al Circolo della Stampa di Milano, sono stati presentati i risultati del Progetto Behta svoltosi sotto l‘egida del Ministero della Salute e sostenuto dal Gruppo Grünenthal - un‘organizzazione indipendente, a carattere internazionale, focalizzata sulla ricerca farmaceutica con sede ad Aquisgrana, in Germania - per sensibilizzare medici e pazienti sulla rivoluzione culturale necessaria per un’applicazione effettiva della Legge n. 38/2010 sull’intero territorio nazionale.

Più di 4.000 chilometri percorsi in cinquanta giorni, 14 piazze di altrettante città (Roma, Napoli, Palermo, Cosenza, Bari , Senigallia, Firenze, Bologna, Genova, Cagliari, Torino, Padova, Udine, Milano) in ogni parte d‘Italia, isole comprese, oltre 500 specialisti formati nell‘aula del Promotruck BEHTA, base logistica dell‘iniziativa, è il consuntivo numerico del Progetto Behta di formazione ed informazione sulla terapia del dolore.

All‘incontro conclusivo del Progetto Behta, moderato dal giornalista del TG5 Marco Palma, hanno partecipato il prof. Guido Fanelli, Presidente della Commissione Nazionale Cure Palliative e Terapia del Dolore del Ministero della Salute, il prof. William Raffaeli, Presidente Fondazione Isal, Direttore Centro Specialistico Terapia del Dolore di Rimini, la dott.ssa Sabrina Nardi, del Tribunale per i diritti del malato – Cittadinanzattiva e il dott. Marco Spizzichino, Direttore Ufficio XI Cure Palliative e Terapia del Dolore del Ministero della Salute.

Gli esperti hanno discusso i risultati di tale esperienza, che ha evidenziato come la Legge n. 38/2010, che pone l‘Italia all‘avanguardia in Europa nella lotta al dolore, sia una buona norma. Purtroppo da sola la legge non basta a generare una cultura della terapia del dolore, che deve essere costruita nelle reti, nell‘aggiornamento continuo degli specialisti e nel continuo contatto fra curanti e pazienti. Purtroppo ancora oggi la Legge n. 38/2010 è sconosciuta al 50% dei medici e alla quasi totalità dei cittadini-pazienti. Inoltre, ci sono centri di terapia del dolore che non decollano, nonostante un plafond di 100 milioni di Euro/anno, fondi che restano inoptati per mancanza di progetti. In internet c‘è addirittura un testo completo e definitivo sulla terapia del dolore, disponibile gratuitamente, ma che non viene scaricato.

Eliminare, o controllare, il dolore significa regalare momenti di vita migliore - afferma Thilo Stadler, amministratore delegato di Grunenthal Italia - Il Progetto BEHTA è stata un‘operazione dall‘importante valore etico e scientifico, che abbiamo realizzato nell‘ambito della nostra azione internazionale "Change Pain". Le preziose indicazioni provenienti sia dai medici specialisti che da  Fondazione ISAL e Cittadinanzattiva - ha concluso Stadler - ci consentiranno di essere sempre più propositivi, sinergici e funzionali a tutte le componenti del sistema sanitario che, a vario titolo, sono in prima linea per la lotta contro il dolore.

Info: www.grunenthal.com.