Mario Paternostro: I delitti del Bianco

01/08/2022


Sia in libreria sia on line è disponibile, nella collana SuperNoir Bross di Fratelli Frilli Editori “I delitti del Banco” il noir scritto dal genovese Mario Paternostro, giornalista professionista e scrittore.

Nelle 280 pagine seguiamo il commissario Falsopepe nel corso delle indagini che lo impegnano fra Genova e Courmayeur, la celebre località della Val d’Aosta.

Vicino al fiume Dora a Courmayeur, infatti, è stato ritrovato il cadavere della giovane figlia di un politico genovese in grande ascesa: il commissario Falsopepe, appena promosso, è costretto, quindi, a svolgere sotto il Monte Bianco un’indagine parallela a quella ufficiale che rischia di compromettere la delicata stabilità del governo in carica.

Il delitto, politico o passionale, è la fotocopia impressionante di un altro omicidio avvenuto nello stesso luogo nel lontano 1953, il celebre “delitto di Entrèves”, che occupò le prime pagine dei quotidiani per un’intera estate.

Allora i grandi inviati costrinsero gli investigatori che avevano preso un incredibile granchio a rivoltare le indagini per arrivare, dopo clamorosi errori e feroci polemiche, alla verità.

Ora Falsopepe indaga in incognito, aiutato non solo dal figlio, ma anche da un anziano e acuto professore di storia, che mescola i casi criminali con le vacanze in Val Ferret, negli stessi giorni del ‘53, di un grande leader politico: il segretario generale del Pci, Palmiro Togliatti alle prese con la passione per la montagna e la Val d’Aosta e i guai politici dovuti alla crisi di governo che segnò la fine di De Gasperi. Togliatti avrà sicuramente letto allora “L’Unità”, organo dei comunisti, uno dei giornali, insieme a “La Stampa” e a “Stampa Sera”, a seguire con maggiore attenzione e preoccupazione i colpi di scena di un caso clamoroso. A quasi settant’anni di distanza, l’Italia è completamente cambiata, eppure le storie si intrecciano e la politica anche ...

Mario Paternostro, dunque, con il pretesto di una storia gialla in una Italia politicamente immaginaria ma nemmeno troppo, rilegge un fatto che, nell’agosto del 1953, scosse l’Italia e arrivò con le polemiche a toccare la politica nazionale.

Ricordiamo che Mario Paternostro, laureato in Giurisprudenza, ha lavorato a “Il Lavoro”, lo storico quotidiano socialista, a “Il Giornale” diretto da Indro Montanelli e quindi a “Il Secolo XIX” dove è stato capocronista, inviato politico, responsabile delle pagine culturali, caporedattore centrale e vicedirettore, al “Gazzettino di Venezia” e a “Il Messaggero” di Roma, come corrispondente dalla Liguria.

Mario Paternostro ha scritto I Genovesi, Diario di un cronista di provincia, La fine del maniman, Lezioni di Piano, Viaggiatori mangianti e Valigie al dente per l’editore De Ferrari. Le povere sorelle Gallardo e Bésame mucho per Mondadori. Troppe buone ragioni e Il sangue delle rondini per Il Melangolo. Per Fratelli Frilli Editori ha scritto Il Cardinale deve morire, La spia di Cechov e Le ombre di Genova.