In occasione del cinquecentenario della morte dell´artista fiorentino, la mostra Botticelli nelle collezioni lombarde, riunisce per la prima volta le opere di uno dei più grandi maestri del Rinascimento italiano conservate nelle collezioni pubbliche milanesi e lombarde.
È un´occasione unica - dichiara Annalisa Zanni, direttore del Museo - per poter ammirare uno accanto all´altro alcuni dei capolavori di Botticelli "dispersi" in alcuni dei più importanti musei lombardi e forse non noti al grande pubblico, anche perché "immersi" tra altre grandi opere, quanto quelli conservati a Firenze.
A fianco dei due dipinti di grande qualità di Sandro Botticelli,
L´esposizione, a cura di Andrea Di Lorenzo e Annalisa Zanni, intende valorizzare la presenza dell´artista fiorentino nelle collezioni lombarde e guidare il visitatore alla scoperta della sua produzione attraverso una rappresentazione completa delle tecniche in cui si manifestò l´arte di Botticelli e della sua bottega, nel periodo più significativo della sua attività, che va dall´inizio degli anni ottanta alla fine degli anni novanta del Quattrocento.
Seguendo l´evoluzione dello stile dell´artista, la mostra propone una riflessione sui temi della bellezza, della devozione e della penitenza, passando dal carattere pacato e prezioso della Madonna del libro ai toni patetici e drammatici e ai colori squillanti del Compianto. L´esposizione è anche l´occasione di un importante recupero: infatti
Botticelli nelle collezioni lombarde prosegue il percorso espositivo del Museo Poldi Pezzoli dedicato al collezionismo, approfondendo il tema della riscoperta dell´artista fiorentino nel corso del XIX secolo a Milano e in Lombardia.
La preparazione della mostra, inoltre, ha portato a importanti scoperte legate alla tavola del Redentore benedicente, che vengono presentate al pubblico per la prima volta.
Il dipinto, che in origine faceva parte di un dittico, è stato a lungo trascurato dalla critica e considerato opera di bottega, viene ora attribuito a Botticelli da Everett Fahy, già direttore del dipartimento di pittura europea del Metropolitan Museum di New York. Il pendant, raffigurante
considerato perduto, ma il suo aspetto ci è noto grazie al ritrovamento di una riproduzione fotografica, mai pubblicata o segnalata finora nella bibliografia sull´artista, che permetterà di ricostruire virtualmente in mostra il dittico, dopo più di un secolo dal suo smembramento.
L´allestimento, progettato da Luca Rolla e Alberto Bertini, è di grande impatto emotivo, isola i capolavori e, favorendo un incontro personale e diretto con l´opera, permette di coglierne i significati più profondi.
A disposizione dei visitatori, un apparato didattico completo a cura di Stefano Zuffi, costituito da audio guide realizzate da Start s.r.l., che accompagnano nel percorso espositivo e nella comprensione delle opere e da pannelli a cura di Emilio Fioravanti (G&R Associati) per la parte grafica.
Accompagna l´esposizione un catalogo, a cura di Andrea Di Lorenzo, edito da Silvana Editoriale (www.silvanaeditoriale.it), con saggi e schede delle opere dei maggiori esperti dell´artista rinascimentale fiorentino.
Info: Museo Poldi Pezzoli - Via Manzoni 12, 20121 Milano - www.museopoldipezzoli.it