Nutrimi Special Edition su burger di carne vs veg

12/10/2021


Lo scorso 30 settembre a Milano, si è svolta una Speciale Edition di Nutrimi, nel corso della quale sono stati presentati i dati Eurispes dell’indagine “Burger di carne VS Veg: la sfida definitiva”, realizzata dalla startup italiana Oplà.

L’app Olpà, lo ricordiamo, è la prima in grado di analizzare e confrontare i prodotti alimentari al punto di vista nutrizionale e in termini di classificazione NOVA, vale a dire il sistema che esprime scientificamente quanto un prodotto è trasformato e lavorato a livello industriale.

Dall’indagine, dunque, è risultato che, in Italia, quasi 1 persona su 10 è vegetariana o vegana, vale a dire l’8,2% della popolazione, e che il 21% di chi segue queste diete lo fa per motivi legati alla salute, in quanto è convinto della loro superiorità in termini di benefici.

A seguito della presentazione dei dati è stato posto il quesito: È realmente così? I prodotti veg sono migliori dal punto di vista qualitativo e nutrizionale rispetto agli alimenti convenzionali?

La risposta fornita dagli intervenuti al dibattito è stata: No, o almeno non necessariamente.

Dal confronto realizzato tra un burger di sola carne bovina macinata e la media dei dati di 10 burger vegetali scelti tra i leader di mercato, in particolare, è emerso, come sottolineato dal Prof. luca Piretta, nutrizionista e gastroenterologo, che i burger vegetali non possono essere considerati una vera alternativa ai burger di carne. per diversi motivi.

In primis per la composizione nutrizionale dei due prodotti, che, infatti, è molto diversa: l’hamburger di carne apporta principalmente proteine (20,5 g/100 g), che rappresentano oltre la metà dell’energia (57% En), e grassi (7 g/100 g), mentre il burger vegetale presenta quantità simili di proteine, grassi e carboidrati (grassi: 13,3 g; proteine: 14,7 g; carboidrati: 9 g), con la gran parte dell’energia proveniente dai grassi (55,8% En), seguita dalle proteine e dai carboidrati.

Anche in termini di qualità nutrizionale esistono delle differenze tra i prodotti, che emergono chiaramente tramite lo score nutrizionale, vale a dire il punteggio da 0 a 10, assegnato da Oplà, che rappresenta la qualità nutrizionale dei prodotti considerando in particolare il contenuto in zuccheri semplici, grassi saturi e sale.

Infatti, non contenendo né sale né zuccheri, l’hamburger di carne risulta vincente, con un punteggio di 8,8 contro 6,4 di quello vegetale.

Infine, la differenza tra i due prodotti emerge anche in termini di Nova score: se, da un lato, il burger di carne, costituito da un solo ingrediente, presenta il Nova score con il livello più basso di trasformazione, ovvero 1, dall’altro lato, i prodotti vegetali hanno il più alto grado di trasformazione industriale, corrispondente a un Nova di 4.

I risultati della ricerca sottolineano, comunque, l’importanza di prestare attenzione a tutti gli aspetti di un alimento per fare scelte realmente consapevoli, prima di definire salutistici degli alimenti solo per la loro origine vegetale. Inoltre, parlare di vere e proprie alternative vegetali e di alimenti intercambiabili potrebbe essere fuorviante, come di recente concluso da uno studio pubblicato su una rivista del gruppo di Nature.

E’ emerso, infatti, che di 190 metaboliti ricercati nella carne di manzo e in surrogati vegetali, ben 170 di essi non coincidevano nei due campioni, poiché la gran parte sono presenti o solo nella carne o solo nei prodotti vegetali.

Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista, ha così commentato i risultati dell’indagine: Osservando questi dati, i burger vegetali non si possono considerare un’alternativa soddisfacente e preferibile alla carne magra, né dal punto di vista nutrizionale né tantomeno salutistico. Si tratta di prodotti diversi, sicuramente non sostituibili tra loro, semmai complementari.