Napoléon le Stratège de la Communication. Penser avec l’esprit du Vainqueur" di Roberto Race

05/05/2021


iOggi, mercoledì 5 maggio, in occasione del bicentenario dalla morte di Napoleone Bonaparte (5 maggio 1821) è disponibile, in formato cartaceo e Kindle, “Napoléon le Stratège de la Communication. Penser avec l'esprit du Vainqueur", edito da ScriptaManent, l'edizione francese, aggiornata, di "Napoleone il Comunicatore", scritto da Roberto Race, giornalista e consulente in corporate e reputation strategy, Presidente del Comitato d'Indirizzo della Fondazione Valenzi, di recente nominato Cavaliere al Merito della Repubblica Italiana, ed edito in Italia da Egea, la casa editrice dell'Università Bocconi.

Tra le novità dell'edizione francese la postfazione di Charles Bonaparte, ultimo erede di Napoleone e presidente della Federazione Europea delle città napoleoniche.

Roberto Race ha detto: Napoleone? Oggi sarebbe un imprenditore di successo. Napoleone fa pensare a quei leader che sanno motivare e coinvolgere i loro collaboratori rendendoli partecipi delle sfide, che dovranno affrontare assieme. Quello che per Napoleone è il campo di battaglia per l’imprenditore e il manager sono la fabbrica e il mercato, dove solo chi sa cosa vuol dire essere in prima linea può dare gli ordini ed essere ascoltato.

Tra le novità dell'edizione francese segnaliamo, in particolare, la postfazione di Charles Bonaparte, ultimo erede di Napoleone e presidente della Federazione Europea delle città napoleoniche.

Capo popolo o grande normalizzatore della Rivoluzione Borghese? Genio soltanto militare o, anche e soprattutto, statista e visionario, Precursore dell’idea europea? Imperatore o dittatore?

Napoleone Bonaparte è un personaggio così poliedrico da prestarsi a queste e altre interpretazioni.

Una sua caratteristica, messa in luce sapientemente dal Roberto Race è l’impareggiabile capacità di dialogare con l’opinione pubblica, una categoria concettuale nata proprio con lui.

Come un leader costruisce il consenso? Qual è il suo rapporto con i collaboratori? Come coniuga carisma e spirito di squadra? Come utilizza tempi e modi del comunicare per vincere battaglie militari e politiche? Come strumentalizza iconografia, immagine, messaggio culturale per accrescere il suo potere personale? Come eterna se stesso al di là della sconfitta sul campo, unico perdente della storia che riesce a trasmettere ai posteri il proprio racconto di vita, sottraendolo alle manipolazioni dei vincitori in nome di una verità anch’essa artificiosa, costruita a tavolino nel Memoriale di Las Cases?

Il Napoleone che racconto in questo volume - ha dichiarato Roberto Race - fa pensare a quei leader che sanno motivare e coinvolgere i loro collaboratori rendendoli partecipi delle sfide, che dovranno affrontare assieme. Quello che per Napoleone è il campo di battaglia per l’imprenditore e il manager sono la fabbrica e il mercato, dove solo chi sa cosa vuol dire essere in prima linea può dare gli ordini ed essere ascoltato. Un identikit classico di quello che oggi consideriamo un imprenditore di successo. Proprio come tanti leader, Napoleone sa che conta più essere autorevole che autoritario. Napoleone, a suo modo e con tutte le contraddizioni e ambiguità con cui finisce per essere al tempo stesso «dittatore» e alfiere del nuovo diritto partorito dalla rivoluzione francese, è anche portatore di alcuni valori di cui si lamenta spesso la carenza nell’attuale classe dirigente e politico-istituzionale europea. Napoleone - conclude Race- sa bene che «non si può guidare un popolo senza indicargli un futuro.