Lo scorso 25 marzo per i caratteri di Enrico Damiani Editore è uscito il libreria, ma è disponibile anche in versione ebook, il volume “Il trasloco felice, manuale di sopravvivenza" scritto da Ludovica Amat.
L’autrice, Ludovica Amat, cagliaritana di antica origine catalana, ma trapiantata da cinquant’anni a Milano, ribalta la convinzione che il trasloco sia un trauma.
Non dirò mai che sia facile - scrive Ludovica Amat - ma è un po’ come nascere: ne vale, letteralmente, la pena. Per non farsi schiacciare dall'idea del proprio trasloco, bisogna abbracciarlo, anzi arrampicarsi sulle sue spalle per dirigerlo. Facendo così quella fatica si trasforma in un vero viaggio e non in una parentesi tra una casa ed un'altra, tra qualcosa che si è amato e qualcos'altro che si si prepara ad amare.
Il trasloco felice eÌ€ un vero e proprio manuale di sopravvivenza: Ludovica Amat, fanatica praticante di quello che definisce nomadismo urbano (ha già cambiato tredici case e quindici uffici), aiuta il lettore a pianificare il trasloco, alternando regole disciplinate e facili da seguire a racconti tragicomici dei suoi innumerevoli traslochi.
Il libro, che è una fotografia dell’umanitaÌ€ in movimento comprende ventitreÌ racconti in cui ritroviamo il ricordo di persone che hanno affidato a Ludovica Amat la memoria del loro trasloco straordinario, lungo un periodo che va dagli anni ’30 fino ad oggi, ai tempi di Covid.
La lettura non solo è utile anche per chi non eÌ€ in procinto di traslocare, ma è anche piacevole. Nel libro si parla anche di musica, tempo, tesori e fate …
Ludovica Amat, che si occupa di comunicazione d’impresa, se potesse, traslocherebbe ogni tre anni, per mettere radici in tutta la cittaÌ€, affezionarsi a ogni quartiere, riconoscersi “del posto” ovunque..
Ogni trasloco, seppure traumatico e stressante, contiene un potenziale di felicità. È il miglior dono che si possa fare alla propria esistenza quando questa chiede, pazientemente o disperatamente, un cambio di passo. È un’opportunità per guardare e godere della strada percorsa, per scegliere cosa portare nella nuova vita e per liberarsi di ciò che ha compiuto il suo tempo.
Nelle 198 pagine, Ludovica Amat, ci racconta la sua idea del trasloco felice tratta dai suoi errori e felici intuizioni, momenti drammatici e slanci creativi.
Nel dispiegare il suo metodo fatto di ordine, rigore, flâneurismo e fantasia, l'autrice intreccia la sua voce ad altre voci, la sua storia a molte altre storie, che fanno del libro una vera e propria fotografia dell’umanità in movimento: è una grande biografia delle tante diverse ragioni che ci portano, più o meno recalcitranti o entusiasti, a metterci in viaggio, con le nostre cose. -