Milano, Istituto Neurologico Carlo Besta: il progetto Mindfulness for Milan (MfM)

14/03/2020


A Milano è stato avviato il progetto Mindfulness for Milan (MfM), che è stato ideato dal prof. Giuseppe Lauria, che lo coordina insieme alla Dr.ssa Licia Grazzi per la Fondazione IRCCS Istituto Neurologico “Carlo Besta”.

Stiamo vivendo un momento sconcertante ed inatteso, che ha stravolto le nostre abitudini, ritmi di vita e relazioni con noi stessi e gli altri. - spiega il prof. Giuseppe Lauria (nella foto) - La gestione della tensione, del senso di pericolo, di un modo di impostare giornate totalmente inedito, diventa importante in questi giorni. - conclude Giuseppe Lauria - Per questo diamo vita a MfM, Mindfulness for Milan.

Il progetto MfM mette a disposizione, gratuitamente, sessioni di mindfulness live della durata di 6 minuti per gruppi di trenta persone alla volta. Sono previste quattro sessioni, tutti i giorni, sabato e domenica inclusi, dalle ore 14.00 alle ore 15.00.

Le persone possono partecipare alle sedute da casa mediante collegamento webcam da qualsiasi dispositivo (PC, MAC, tablet, smartphone) cliccando un link che verrà inviato per email. E' sufficiente prenotarsi inviando una e-mail a: MfM@istituto-besta.it. Ogni cittadino riceverà, poi, una risposta con il giorno, la fascia oraria ed il link al quale si potrà connettere per partecipare alla sessione.

Mindfulness, lo precisiamo, significa consapevolezza, prestare attenzione al momento presente in modo non giudicante.

Jon Kabat-Zinn, uno degli studiosi più famosi di questo approccio, spiega che praticare “Mindfulness” consente di coltivare una più piena presenza all’esperienza presente, al qui e ora.

Mindfulness è una delle principali impostazioni meditative del buddhismo classico: consiste nel proporre una pratica di meditazione adeguata ed adatta a contesti quotidiani, un approccio in grado di aiutare a mettersi in una diversa relazione col disagio, che tutti sperimentiamo in questo periodo.

Questo approccio, lo precisiamo, non insegna a respingere e a negare il disagio, ma a “stare con” e farne motivo di crescita e persino di creatività.