Carl Hansen & Son: fatturato e domanda da record a livello mondiale

10/06/2019


Carl Hansen & Son Holding A/S ha presentato il bilancio d'esercizio 2018, che evidenzia una crescita per il nono anno consecutivo.

Nel 2018 la domanda a livello globale di classici del design danese prodotti da Carl Hansen & Son ha raggiunto nuove vette e ha generato un fatturato pari a 84,1 milioni di euro (628 milioni di corone danesi), il più elevato in assoluto in 111 anni di storia aziendale. Carl Hansen & Son sta registrando ottimi risultati in tutti i mercati, con una crescita particolarmente significativa in Nord America ed Europa (45,5% e 32%, rispettivamente). A giudicare dai risultati dell'ultimo anno, Carl Hansen & Son è sulla buona strada per raggiungere l'obiettivo di fatturato di 134 milioni di euro (1 miliardo di corone danesi) nel 2022.

La forte crescita del mercato europeo e nordamericano, l'apertura di quattro nuovi flagship store in tre continenti ed una completa trasformazione digitale sono solo alcuni dei motivi che hanno portato il produttore danese di arredi a presentare un bilancio d'esercizio con i migliori risultati in 111 anni di storia aziendale.

Il fatturato di 84,1 milioni di euro (628 milioni di corone danesi) registrato per il 2018 rappresenta una crescita del 26,3% rispetto al 2017, mentre l'utile d'esercizio è pari a 1,4 milioni di euro (10,5 milioni di corone danesi).

La domanda internazionale di classici del design danese Carl Hansen & Søn, tra cui gli arredi intramontabili firmati Hans J. Wegner, non è mai stata così elevata.

La celebre sedia CH24 di Hans J. Wegner, nota anche come Wishbone Chair, ad esempio, è stata il prodotto più venduto nel 2018.

In tutti i mercati, anche altri classici di Carl Hansen & Son sono stati accolti con entusiasmo e le vendite di nuovi prodotti hanno contribuito in modo significativo alla crescita di quest'anno.

Nel 2018 sono stati particolarmente apprezzati l'Hunting Table di Børge Mogensen, il Society Table di Arne Jacobsen, la poltrona CH71 e il divano CH72 di Hans J. Wegner.