San Pietroburgo, Hermitage: Frammenti da Bisanzio di Umberto Mariani

12/02/2019


Da oggi, martedì 12 febbraio, fino al 31 marzo l'artista milanese Umberto Mariani espone una quarantina delle sue opere, realizzate dal 1968 al 2018, in una mostra proposta all’Hermitage di San Pietroburgo, nell’ambito del progetto “Astrattismo italiano”, curata da Dimitri Ozerrkov insieme a Gerard Georges Lemaire, Giovanni Granzotto e Silvia Ronchey.

Il ciclo di tre mostre del maestro della serie Frammenti da Bisanzio, infatti, dopo essere state esposte nel Museo Nazionale di San Vitale a Ravenna e nei Musei di San Salvatore in Lauro a Roma, culmina con l’esposizione presso il Museo Statale dell’Ermitage di San Pietroburgo, Palazzo dello Stato Maggiore. con la personale che ha per titolo Arte Astratta in Italia: Umberto Mariani. Frammenti da Bisanzio..

Umberto Mariani, nato a Milano il 16 novembre 1936, ha compiuto i suoi studi artistici, prima al Liceo Artistico e, poi, dal 1954 al 1958, all'Accademia di Brera nella scuola di Achille Funi nel cui studio fu assunto come assistente. Negli anni compresi fra il 1959 ed il 1965, Umberto Mariani ha collaborato strettamente con il suo maestro per la realizzazione di numerose e grandiose decorazioni ad affresco. Attraverso queste esperienze ha appreso la capacità di lavorare in grande, capacità utilizzata per tutti gli anni a seguire. A partire dal 1990 nei Piombi, le esperienze più recenti, l'artista, conservando il panneggio, ha fornito un'idea stilizzata e geometrizzata di questo soggetto, con forme più meditate che suggeriscono una lettura più pacata ed intima di questo tema che è il più diffuso ed universalmente trattato in tutti i tempi della storia dell'Arte.

Il catalogo della mostra Frammenti da Bisanzio, curato da Il Cigno GG Edizioni, è stato presentato lo scorso 29 gennaio 2019, a Milano, nella Sala degli Affreschi a Palazzo Isimbardi, in un incontro organizzato dal Centro Studi Grande Milano, l’associazione network di eccellenze, che valorizza nel mondo i milanesi ambasciatori eccellenti della “milanesità”.